speciale VENEZIA LXII
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VENEZIA LXII
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Leone
d’Oro
Brokeback Mountain
Ang Lee |
Leone d'argento
Philippe Garrel
(Les amants réguliers) |
Premio Speciale
della Giuria
Mary
Abel Ferrara |
Osella miglior
sceneggiatura
G. Clooney - G.Heslow
(Good Night, and
Good Luck.) |
Osella miglior
fotografia
William Lubtchnsky
(Les amants réguliers) |
Coppa Volpi miglior interprete
maschile
David Strathairn
(Good Night, and
Good Luck.) |
Coppa Volpi miglior interprete
femminile
Giovanna Mezzogiorno
(La bestia nel cuore) |
Premio M. Mastroianni
giovane interprete emergente
Ménothy Cesar
(Vers le sud) |
ORIZZONTI
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Premio ORIZZONTI
East of Pardise
Lech Kowalski |
Premio ORIZZONTI Doc.
Pervye na lune
Aleksey Fedortchenko |
Giornate degli autori |
Premio Opera Prima
"Luigi De Laurentiis”
13 (Tzameti)
Gela Babluani |
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Di incubo
in incubo. Se sulla 62a edizione della
Mostra del Cinema alitava lo spettro di Veltroni
(con il rischio che il Festival venga defraudato
e che la vetrina cinematografica nazionale trovi
eccessiva sponda romana), i tagli del Governo alle
finanze della Cultura hanno vieppiù incupito il
futuro della kermesse veneziana. Il primo risultato
"anticinema" è stato quello di distrarre
l'attenzione generale dal cinema vero, quello che
illumina lo schermo e che, troppo spesso, non riesce
a sintonizzare sulla stessa lunghezza d'onda il
giudizio della critica e la risposta del pubblico.
Due esempi per tutti.
I giorni dell’abbandono,
decisamente mediocre, ha infastidito non poco gli
addetti ai lavori, ma ha avuto applausi scroscianti
in Sala Grande e grande successo al botteghino (confortando
la spocchia di Faenza verso qualsiasi rilevo costruttivo
al suo
lavoro), un film come
Les amants réguliers,
di sublime intensità,
ha trovato ben poco riscontro, sia nell'attenzione
dei massmedia (Garrel resta ostico anche agli addetti
ai lavori) sia, soprattutto, nel consenso popolare
in sala (d'altronde tre ore, in bianco e nero,
in versione originale sottotitolata...).
Fortuna che
Good Night, and Good Luck.
ha riconciliato
cinefili e spettatori comuni (una piacevole
sorpresa il rigore politico-stilistico
di George Clooney - un Leone
d'oro
"rubato" quello assegnato alla
fine a Brokeback
Mountain,
verace ma prolisso) e che, sempre per
restare nel guado dei grandi divi, Russel
Crowe è stato magnificamente diretto,
da un
Ron Howard
in stato di grazia, in Cinderella
Man
un'avventura presa pari pari dalla storia
del pugilato, ove la verosimiglianza si
sposa con l’emozione dei sentimenti e
il barcamenarsi dei personaggi tra pubblico
e privato è descritto con appassionata
sincerità.
Per il resto vi affidiamo ai gusti e alle stimolazioni
critiche dei nostri inviati, permettendoci un ulteriore
specchietto riassuntivo, mini guida (in ordine alfabetico) per
una Venezia LXXII da segnalare, a tutti!
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ALL THE INVISIBLE CHILDREN
autori vari
Fuori
concorso |
L’infanzia negata in sette
episodi. Da Spike Lee a Kusturica (i migliori) per
raccontare le miserie dei bambini del mondo.
Da vedere: dolceamaro |
LA BESTIA NEL CUORE
Cristina Comencini
Concorso |
Il male oscuro di una
famiglia “normale”. La voglia di uscire dall’incubo. La
difficile presa di coscienza di abusi dimenticati.
Sofferto e… vedibile |
CASANOVA
Lasse Hallstrom
Fuori
concorso |
Una commedia-omaggio a
Venezia e all’amore. Una Casanova più romantico che
libertino, tra Shakespeare e Goldoni.
Di piacevole visione: meno mieloso del previsto |
CINDERELLA MAN
Ron Howard
Giornate degli autori |
Storia (pugilato e
depressione) e sentimenti in un amalgama degno della
miglior tradizione hollywoodiana.
Una mezzora finale che incolla alla sedia:
da vedere |
C.R.A.Z.Y
Jean-Marc Vallée
Giornate degli Autori |
Tanta ottima musica per una
famiglia piena contraddizioni. In primis quelle di Zac,
incapace di decidere della propria sessualità.
Vibrante, da scoprire |
EVERYTHING IS ILLUMINATED
Liev Schreiber
Orizzonti |
Un viaggio in Ucrania di un
giovane ebreo alla riscoperta del passato. Una partenza
bizzarra che si stempera nel riaffiorare di commossi
ricordi.
Da vedere: intenso |
GOOD NIGHT, AND GOOD
LUCK.
George Clooney
Concorso |
Gli anni ’50 negli USA,
quelli della guerra fredda e del maccartismo. Ma anche
quelli di un giornalismo televisivo sferzante, strenuo
difensore dei diritti civili.
Da non perdere: iperdemocratico |
LA SPOSA CADAVERE
Tim Burton
Fuori
concorso |
Ancora la fantasia macabra
e sorridente di Tim Burton.
Da non perdere:" fantastico" |
SYMPATHY FOR LADY
VENGEANCE
Park Chan-wook
Concorso |
La vendetta come personale
giustizia inesorabile. Una violenza più indotta che
mostrata.
Consigliabile solo a spiriti e stomaci forti:
angosciante |
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FUORI CONCORSO
All the
Invisible Children
è un progetto che nasce con le migliori intenzioni: affrontare
il problema dei bambini ignorati, dare visibilità alla loro
condizione, mettere in primo piano situazioni su cui raramente
si accendono i riflettori, situazioni conosciute certo ma spesso
accantonate dalla mente come collaterali di drammi “più grandi”.
Con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza del pubblico, ma
anche di aiutare direttamente i bambini in difficoltà.>> |
CONCORSO
Cineasta sensibile e multiforme,
Cristina Comencini in una carriera quasi ventennale ha toccato
molti generi, compreso il thriller (con l’interessante e
sfortunato La fine è nota).
Con
La bestia nel cuore
porta sullo schermo un suo romanzo, con sensibilità visiva e
drammatica. La vicenda della doppiatrice che si scopre incinta e
non sa perché alcuni frammenti di memoria riguardanti i suoi
genitori la tormentino così tanto, colpisce nel segno...>>
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CONCORSO
Da una storia d’amore tra due cowboy qualcuno potrebbe aspettarsi un
film dagli effetti forti, vuoi per l’accostamento tra il genere
western e il melo, per giunta omoerotico, vuoi per la demistificazione
di una delle icone maschili più consolidate dell’immaginario
cinematografico.
Ebbene, il film di Ang Lee,
Brokeback Mountain, inatteso Leone d’oro
alla 62° Mostra del Cinema di Venezia, riesce davvero a sciogliere
come neve al sole aspettative o preconcetti...>> |
FUORI CONCORSO
"Un film elegante": il commento di un amico-collega all’uscita dalla
proiezione di
Bubble,
film di Steven Soderbergh, presentato a
Venezia. Confesso che l’attributo mi ha lasciata non poco perplessa in
quanto riferito ad un film che racconta la storia di tre operai (un
ragazzo, una ragazza madre e una donna matura) di un piccolo paesino
dell’Ohio, tra i quali si sviluppa uno strano triangolo, che degenera
in un imprevedibile omicidio.>> |
FUORI
CONCORSO
Edmond
è cinema-teatro allo stato puro. Tratto da una impeccabile
sceneggiatura di David Mamet, scarna, essenziale, piena di
significanti e significati, ma per crudezza del testo rifiutata
e, di conseguenza, trattenuta in fondo al cassetto finché non si
è presentata l’occasione ad hoc
renderla
scena-film-spettacolo...>>
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CONCORSO
Tra l’invasione di pellicole cinesi al Lido, è passato in
concorso lo splendido
Everlasting Regret
(o Canto dell’eterno rimpianto)
dell’hongkongese Stanley Kwan, autore tra i più conosciuti in
patria e vincitore di riconoscimenti a festival europei come
Berlino e Locarno.
Purtroppo non è semplice evitare di cedere alla facile lusinga
di fronte a questo film, e non si potrà mancare di definirlo
immediatamente bello.>> |
GIORNATE DEGLI AUTORI
Spesso capita che nelle sezioni parallele dei festival si
trovino opere che sono delle vere e proprie scoperte, o sorprese
inaspettate legate ad autori che non si conoscono e perciò
difficilmente collocabili. Nella seconda edizione delle Giornate
degli Autori è passato
Falling… in Love del
taiwanese Ming-tai Wang, regista non alle prime armi e
assistente alla regia a più lungometraggi del ben più noto Tsai
Ming-liang.
E di quest’ultimo effettivamente si sente forte l’influenza:
come suggerisce il titolo si parla d’amore...>> |
CONCORSO
Strano destino tocca ad un regista eccentrico come Terry
Gilliam: dopo il successo di
L’esercito delle dodici scimmie
sembrava fosse cominciata per lui una nuova fase, confermata
dalla libertà assoluta di
Paura e delirio a Las Vegas. Ma
anni di progetti arenati, falliti, rimandati ci hanno privato di
questo grande del cinema mondiale, l’unico americano dei
gloriosi Monty Phyton. Ora, a distanza di quasi otto anni, torna
contemporaneamente con due film: uno è
Tideland, a budget minuscolo,
l’altro è questo
The Brothers Grimm...>> |
CONCORSO
Sono passati quattro anni
dall’ultima, intensa e coriacea, opera di Abel Ferrara,
Il
nostro Natale. Un segno inequivocabile del tempo
necessario per elaborare una nuova riflessione, che, per
Ferrara, non coincide mai con le richieste di un pubblico
pretenzioso o con la morale speculativa della logica produttiva
hollywoodiana.
Mary
è un film denso, sofferto, complesso, più di
quanto possa apparire. E non è affatto incomprensibile la
reazione scettica del pubblico, della critica, della Mostra
tutta...>> |
CONCORSO
Di fronte a
O Fatalista
e ad un autore come Joao Botelho una premessa è opportuna, in
quanto adattare un’opera letteraria per il cinema risulta da
sempre un’operazione controversa. Le possibilità sono pressoché
infinite ma è luogo comune ritenere la trasposizione per lo
schermo una perdita nei confronti del testo letterario...
>> |
CONCORSO
Per
Romance & Cigarettes, sua terza creatura
cinematografica,
Turturro ha scelto
il musical, ma il
modo è piuttosto pretestuoso; un mezzo per sdrammatizzare la materia
offerta, la tematica hard che l’attore-regista ha voluto fare propria
fin dallo script (anch'esso a sua firma)...
>> |
CONCORSO
Il
rosso e il bianco sono i colori dominanti di
Sympathy For Lady Vengeance,
il film di Park Chan Wook,
che conclude la trilogia della vendetta dopo Sympathy for Mr.
Vengeance e Old Boy. >>
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FUORI
CONCORSO
In
The Descent
sei amiche si improvvisano speleologhe dilettanti, calandosi in
una caverna sotterranea. Presto se ne pentiranno, non solo
perché la zona è inesplorata, ma anche perché è abitata da un
manipolo di creature umanoidi assetate di sangue.
Tre anni dopo Dog Soldiers,
Neil Marshall è tornato con un magnifico horror d’atmosfera, che
si cala nelle pulsioni più basse dell’uomo (spingendo ancor di
più all’adesione emotiva, visto che le protagoniste sono donne e
sono amiche) per riemergerne mostrando un conflitto impari...
>> |
ORIZZONTI
Che
cosa hanno in comune il documentario
Pervye Na Lune
(The First On
the Moon) del giovane regista
russo quasi esordiente Fedortchenko (premiato come
miglior film della sezione
Orizzonti)
e
The Wild Blue Yonder
del ben più
famoso Werner Herzog, che ultimamente in questo
genere ha dato le migliori prove del suo talento?
Almeno due elementi li accomunano: il tema della ricerca
spaziale e il fatto di appartenere ad un genere ibrido
a metà strada tra la fiction e il documentario.
>>
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ORIZZONTI
Un bel documentario quello dedicato a Vera von Lehndorff, in arte
Veruschka, la prima modella ad assurgere a fama internazionale. Aveva
iniziato la carriera giovanissima: figlia di genitori perseguitati dal
regime nazista, soffrì tantissimo, ma il suo lavoro nato a poco a poco
in sordina, poi di sempre maggior e crescente successo, tanto da farla
apparire su tutte le copertine dei periodici internazionali più di
prestigio, da Vogue a Time a Stern, fece di lei l’archetipo della
modella per eccellenza
>> |
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