Frost/Nixon - Il duello
(Frost/Nixon)
Ron Howard
– USA
2008
- 2h 2'
|
Eccezionale
sul piano della verosimiglianza, congegnato come un thriller, rifinito nei
minimi dettagli,
Frost/Nixon - Il duello
è uno di quei titoli che sorpassano i limiti del proprio argomento. Tratto
dall'omonima commedia di matrice britannica, il film di
Ron Howard
si limita, infatti, a ricostruire i convulsi retroscena
dell'intervista televisiva del '77 nella quale l'ex presidente Usa Richard
Nixon ammise la sua colpevolezza a proposito dello scandalo Watergate (che
lo aveva costretto a dimettersi tre anni prima). Howard, cineasta popolare
ed eclettico per eccellenza, ha già partita vinta riarruolando i mattatori
dell'edizione andata in scena a Broadway: Frank Langella (Nixon) e Michael
Sheen (Frost) sono talmente bravi che ti fanno viaggiare a ritmo
cinematografico mentre, in sostanza, stanno replicando il faccia a faccia
squisitamente teatrale. Si tratta, a ben vedere, di una metafora
prettamente americana: come succedeva tra i duri cowboy della Frontiera,
lo sfidante - mosso dal prosaico interesse e non, deo gratias, dal sacro
fuoco ideologico - attacca e batte il vecchio capo che lotta sino alla
fine con forza, stoicismo e astuzia.
Richard
Nixon ne esce fuori, in pratica, come uno statista discutibile ma di alto
profilo, tradito non da un'ottusità marionettistica, bensì dalle stesse,
ciniche regole a cui debbono la sopravvivenza anche i politici «buoni». Le
quattro sedute davanti alla cinepresa assomigliano non a caso a quattro
round di lotta libera: l'intrattenitore intervistatore non molla la presa,
perché ha prodotto a proprie spese il programma quando tutti i network si
sono chiamati fuori; l'ex presidente si dibatte da par suo, mette in campo
tutte le note qualità manipolatorie e l'umanissima quanto vana speranza di
regalarsi una clamorosa rivincita... Cinema classico, lineare, anche
verboso, in grado, però, di volgere la cronaca in avventura con una
disinvoltura oggi non più in voga neppure a Hollywood. Il Nixon di
Langella è di una poliedricità impressionante, ma anche il Frost
finto-ingenuo malandrino (tra Bonolis e Chiambretti) di Sheen risulta un
personaggio memorabile. Agli spettatori oggettivamente disinteressati alla
schermaglia claustrofobica, al congegno a orologeria del montaggio,
all'indicazione sotto traccia di uno scontro tra l'antiquata retorica
politicante e la spregiudicata pervasività dei nuovi media, resta dunque
la possibilità d'alzarsi in piedi per applaudire un cast da brividi. |
Valerio Caprara - Il
Mattino |
Un
western in cui i duellanti non usano pistole ma parole e primi piani. È la
storia dell'outsider venuto dal nulla che si aggiudica a sorpresa la preda
più grossa. È un musical che celebra il gioco di squadra indispensabile a
ogni grande show, ma anche l'inesorabile mitologia del successo ("solo uno
vince, all'altro non resta nulla"). È uno di quei film cavallereschi in
cui i due antagonisti se le danno di santa ragione ma alla fine si
rispettano perché nella lotta hanno imparato a conoscersi e noi con loro.
Il
Frost/Nixon
tratto dall'omonima e premiatissima commedia di Peter Morgan, a sua volta
ispirata al celebre duello tv che nel 1977, tre anni dopo il Watergate e
le dimissioni, vide l'ex-presidente Nixon ammettere finalmente le sue
colpe in una lunga intervista con il popolare anchorman inglese David
Frost, è tutto questo insieme. Ma soprattutto è una trascinante
dimostrazione dal vivo dell'arte dello spettacolo made in Usa. Cinema, tv,
politica, che differenza c'è? In fondo la macchina dell'intrattenimento
funziona sempre allo stesso modo. E funziona ancora a meraviglia se il
camaleontico Ron Howard riesce a dare accenti di verità e di sorpresa a un
film che segue tutte le regole del genere, proprio perché le segue (come i
suoi film migliori, vedi
Apollo 13 e lo
sfortunato ma ottimo
The Missing, non
a caso un western). Del vero Nixon sentiamo solo la voce in apertura. È la
voce di un uomo astuto, volgare, violento. Un uomo di potere che non si
fermava davanti a nulla e avrebbe pagato tutto. Il sublime Nixon di Frank
Langella è l'opposto. Misurato, amabile, sornione, anche se cinico,
razzista, bugiardo. Dunque capace di mettersi poco a poco a nudo davanti
al suo intervistatore. Per il suo e il nostro piacere (un politico che si
rovina in tv è uno spettacolo osceno, anche se è un nemico. Un attore che
lo recita è un piacere estetico e intellettuale).Secondo il film, che sta
alla verità come ogni leggenda ai fatti storici cui si ispira, Nixon si
aprì a Frost (un quintessenziale Michael Sheen) per due ragioni. Perché
riconobbe in quell'intrattenitore snobbato dai giornalisti blasonati la
sua stessa grinta da self made man (si parla molto di soldi, Frost rischia
in proprio per produrre lo show, cosa che rende Nixon più sicuro di sé, ma
anche più rispettoso). E perché in quel playboy tutto party, belle auto,
scarpe italiane, vide il suo opposto e la sua nemesi (Nixon al massimo
poteva vantare i suoi pranzi con Breznev e Gromyko, sai che allegria).
Semplifichiamo? Un po'. Come il film. E poi non importa se tutto questo
sia vero o no, importa che funzioni. E sullo schermo queste psicologie
addomesticate, come i comprimari così caratterizzati sui due fronti (il
fido militare, il "radical" puro e duro, lo gnomo di Hollywood, etc.),
fanno scintille. Il resto scopritelo al cinema. Ne vale la pena. |
Fabio Ferzetti - Il
Messaggero |
promo |
Il più famoso
duello politico televisivo della storia: quello fra il Presidente
degli Stati Uniti Richard Nixon, colpito dallo scandalo Watergate,
e David Frost, cronista sottovalutato dagli uffici del Presidente.
Nixon intende cogliere l' occasione per dimostrare al mondo che si
è comportato, malgrado tutto, da statista; Frost vuole lo scoop:
fargli ammettere di aver agito oltre la legalità. Il rapporto tra
i due si rivelerà complesso e non sempre facile, ma le loro
conversazioni rimarranno nella storia della televisione. Howard
costruisce il film su ciò che sta intorno a un'intervista
importante, è interessato non solo alle dinamiche della politica e
dei mass media ma anche all'umanità dei suoi protagonisti. E
Langella e Sheen fanno scintille! |