Avviso
ai "naviganti" (tra
Lux e Torresino). Tra le novità primaverili di programmazione
balza agli occhi il ribaltamento del mercoledì. La reperibilità di film in
lingua originale sottotitolata si fa sempre più ridotta e per questo fine di
stagione non c'era davvero la possibilità di mettere in cartellone un nuovo
ciclo V.O S.. Se ne riparlerà ad ottobre, ma intanto al mercoledì
viene a crearsi un vuoto di programmazione che ci induce a invertire il
giorno di riposo del LUX (dal giovedì, al mercoledì appunto) anche
perché il
GIOVEDI'è la sera ormai
classica del
cinema invisibile, che,
sempre in collaborazione col circolo
The Last Tycoon,
torna
al LUX
con 7 titoli "sparsi" e un breve ciclo a tema.
Si parte con un titolo emblematico come
Crimini invisibili (il "guru" Wenders non demorde da un cinema saturo di
immagini e di valori, anche a scapito del fluire stesso della comunicazione
filmica), cui fanno seguito due film bistrattati quali
Marius e Jeanette e
Grazie, signora Thatcher: usciti in periodi di sovraffollamento non
hanno trovato spazio in sale di prima visione e solo la disponibilità del
rivitalizzato Excelsior ha offerto loro qualche chance domenicale. Siamo
ben lieti di riproporveli perché sono due esempi coerenti di cinema d'autore
europeo, vitale e partecipato. Tra i due si inserisce una prima visione davvero
significativa, quel Regeneration
unanimemente apprezzato al Festival di Venezia (British Renaissance) ma
trattenuto dalla distribuzione in attesa di tempi migliori (? !). D'altronde in
una stagione intasata dalle grandi produzioni (e dai sorprendenti record
d'incassi) il cinema medio d'essai ha faticato a farsi strada, anche nelle sale
preposte, ed ecco che a giugno i "recuperati" rispondono puntuali all'appello di
cinema invisibile.
Tra le prime visioni da segnalare I
dilettanti (un'originale gangster-commedy proletaria, opera prima
dell'irlandese Paddy Breathnach) e
4 giorni a settembre di Bruno Barreto, calibratissima (ed emozionante)
ricostruzione di un'azione terroristica del 1969, il rapimento dell'ambasciatore
USA in Brasile, un esempio incisivo di "cinema politico" rivissuto con la
padronanza e la scorrevolezza della produzione del cinema ani '90.
4 giorni a settembre risultava tra i candidati all'oscar per il
miglior film straniero, il titolo seguente,
Il destino, era in concorso a Cannes '97: Youssef Chahine è un grande
autore del cinema egiziano, ma (com'è abitudine per la produzione del continente
africano) per lo più sconosciuto al pubblico italiano. Questa sua 33a
pellicola è l'occasione giusta per apprezzare la scorrevolezza e l'intensità
della sua opera.
Per
introdurre poi L.A.
Confidential, il film più assurdamente invisibile della
stagione (a dispetto di 9 nomination e 2
oscar) abbiamo allestito una
minirassegna siglata,
H.B.L.A.,
Hard Boiled in Los Angeles.
Già nel titolo si esaurisce ogni spiegazione: Los Angeles come
patria "calda" (in situazioni e armamenti) del poliziesco,
della detective story, del
noir.
Dai bianco e nero d'atmosfera anni 40 di Il
mistero del falco, L'ombra
del passato, La chiave di
vetro, Dalia azzurra
(ormai quasi introvabili in pellicola, da "ripassarsi"
in videocassetta) alle disilluse (e lacerate) investigazioni di
Jack Gittes-Nicholson (Chinatown
e Il grande inganno), dal
cinismo violento di Friedkin (Vivere
a morire a Los Angeles ai convulsi ammiccamenti narrativi
di Tarantino (Jacky Brown),
al moralismo cinefilo di Crimini invisibili
(Wenders). Abbiamo optato infine per un altro titolo abbastanza
recente e "invisibile" (e contraddittorio in stile e
suggestione) come
Scomodi omicidi (1996) e siamo andati a ripescare il
Marlowe, poliziotto privato di Dirk Richards (1975).
Un ulteriore omaggio a Robert
Mitchum non guasta mai... (da non perdere !)
il noir |
|
|
Col turn-over del
cinema
invisibile, il
TORRESINO,
per questo fine stagione, aggiunge il giovedì
ai suoi giorni di chiusura (lunedì e martedì). Non
solo. Visto che il bilancio dei prolungamenti per i film del week-end non
è stato troppo confortante si è affidato ai giovani del CGS
Don Bosco il compito di rivitalizzare la serata del
MERCOLEDI'. Il loro
Cinemaggio
è stato negli ultimi anni un punto di riferimento per il Quartiere
Forcellini, speriamo che anche "fuori sede" possa trovare un'adeguata
risposta di pubblico.
Certo i titoli sono invitanti: alle due opere italiane più significative
della stagione (La vita è
bella e Aprile), si affianca
un'accoppiata USA dedicata ad un attore giovane ma "divisticamente
scorretto" come Matt Demon. Non
ha il fascino aggraziato di DiCaprio, ma la sua grinta va ben oltre la
compita intensità del film-rivelazione L'uomo
della pioggia. Il successo di Will
Hunting se l'è costruito praticamente da solo, scrivendone
la sceneggiatura cinque anni fa con l'amico Ben Affleck ed ostinandosi
con lui per assicurarsene la parte. Ora la loro intuizione, di soggettisti
e di oculati manager di se stessi, li ha ampiamente ripagati: Will Hunting
( 9 nomination e 2 oscar) è tra i big della stagione e Damon, a
soli 27 anni, può vantare già la sua prima candidatura come
protagonista ed una statuetta per la sceneggiatura. Proprio sul piano della
scrittura filmica vale allora il confronto con un altro candidato all'oscar,
Full Monty (originalissima
la sua verve trasgressiva, perfettamente innestata nella tradizione proletaria
del cinema inglese) che suggella la rassegna e, in pratica, anche la stagione
del TORRESINO. |
Mentre la programmazione cinematografica
del LUX
terminerà infatti (come di consueto) a metà luglio, per il
TORRESINO
le proiezioni si fermeranno invece alla prima settimana di giugno e se
non sarà possibile ripetere l'ottima esperienza dell'arena estiva
(il piazzale e il patronato necessitano di riammodernamenti), possiamo
darvi comunque appuntamento A FINE LUGLIO, PRESSO
I BASTIONI ALICORNO (di fronte al Lux) per una speciale
rassegna affidata dal Comune al circolo
The
Last Tycoon e gestita in collaborazione
con l'Emeroteca e il Consiglio
di Quartiere 7. Nel frattempo anche gli incombenti mondiali
di calcio si saranno conclusi, speriamo che per allora non abbiate dimenticato
la strada del buon cinema. A risentirci.
|