magg-giu-lugl-ago
settembre
2007

trimestrale di cinema, cultura e altro...

n° 20
Reg.1757 (PD 20/08/01)

  Di ritardo in ritardo, MCmagazine tiene comunque ancorato il suo spazio sul web, garantendo la sua puntualità di pubblicazione rispetto agli appuntamenti cinematografici importanti. E questo numero di fine settembre guarda ovviamente alla Mostra del cinema di Venezia, bella (nei titoli) e dannata (nei responsi incoerenti della giuria). Le fanno da cornice altre occasioni culturali (mostre, rassegne, eventi, concerti, percorsi turistici...) e, tristemente, tre accorati ricordi di altrettanti personaggi che del cinema hanno vissuto e che al cinema hanno regalato così tanto.

 Solo nei romanzetti d’appendice la provvida mamma pone al figlioletto la fatidica domanda: “che farai da grande?”. Ma, se mia madre mi avesse posto la domanda in età di ragionevole consapevolezza, avrei risposto: “vorrei fare il Piero Tortolina”. Che significa: dedicare al cinema competenza e avvedutezza, tenace collezionismo e impegno divulgativo, passione e rischio culturale. Piero Tortolina è stato tutto questo e anche più. La sua sagacia e la sua ironia credo si evincano anche dall’intervista che Nicolò (Menniti) ed io abbiamo avuto occasione di raccogliere nel 2003 per la stesura del volume Luci sulla città - Padova e il cinema.
Ora che se n’è andato (29/5/2007) mi rendo conto che “da grande” (lo sono già) non riuscirò mai ad essere come lui, ma soprattutto che non potrò più averlo come saltuario interlocutore per consigli, rimbrotti, condivisioni. Mancherà a tutti, anche a me.
                                             e.l

 È vero, raggiunta una certa età non è un evento troppo straordinario la morte di un uomo. È nella nostra natura, lo sappiamo tutti. Michelangelo Antonioni avrebbe compiuto 95 anni il 29 settembre, e da più di vent’anni, a causa di una malattia che l’aveva colpito, aveva progressivamente perso le capacità verbali e motorie. Ma nonostante questo è una scomparsa che scalfisce una certezza, un ancoraggio, e segna ancor di più un limite - che di fatto è già memoria storica, oggetto di studio, e quindi potenzialmente infinito - sul quale è necessario soffermarsi. Una morte che giunge come una emblematica risposta, o conseguenza, alla medesima sorte che pochi istanti prima, ad altre latitudini, toccava a Ingmar Bergman.
Due sguardi che hanno saputo rafforzare le fondamenta del Cinema, lasciando un’eredità imprescindibile, probabilmente ancora sviscerabile, impalpabilmente pervasiva, strutturale e innovativa.
>>
____________________________________

  Bergman e Fellini, un’educazione cinematografica che ha segnato una generazione di appassionati frequentatori di cineforum negli anni ’60. Fellini come estro creativo assoluto, non imbrigliabile in canoni tematici, ma espressione di una personalissima esuberanza artistica. Bergman come compiuto analista dei tormenti esistenziali dell’essere umano, non estraniante e algido come Dreyer; meno ermetico, nel rigore e nel misticismo, di un Bresson, ma capace di delineare un percorso figurativo e contenutistico di variegata, affascinante complessità.
Curiosamente per meglio decodificare l’opera di
Ingmar Bergman (scomparso nella sua isola di Fårö, giusto tre mesi fa) occorre fare riferimento ad un film di Billie August, Con le migliori intenzioni (su sceneggiatura di Bergman stesso) e vista la mole della sua filmografia (46 lungometraggi dal 1945 al 2003) puntare sulla lettura (un termine così legato all’approccio critico del suo cinema!) di alcuni capolavori che sono pietre miliari del suo cammino d’autore. >>

Al cinema Torresino di Padova è in distribuzione gratuita l'opuscolo- supplemento di MCmagazine, a corredo della nuova serie del cinema invisibile.

         
cinema-video
VERONA
30 aprile (+ 15 maggio)
Mai più come prima
musica
PADOVA
14 - 22 luglio
Mafalda A. in concerto
arte
VERONA
25 marzo - 29 luglio
Il settimo splendore
cinema
PESARO
24 giugno - 2 luglio
Omaggio a Comencini
teatro
CIVIDALE
14 - 22 luglio
In memoria di Pasolini


arte

"Today, a road traffic jam is the only place where a pious one might have a religious vision.....alone, tired, starved, no distractions, in a unconfortable space.....a situation closely resembling the condition of the mystics oll over the World and the ages.....I am sure the next apparition of God 'll be on the back of a truck, somewhere in the NorthEast of Italy...."
NordEst, the most recent artwork of Antonio Riello

turismo
Toccata e fuga in At minore

   Possiamo etichettare così riduttivamente questo nostro tour di soli tre giorni nello splendore dell'Austria? Il gioco del titolo crediamo ci sia concesso visto che, nel percorso, si è deciso di non raggiungere Vienna e si è solo aggirata una città “maggiore” come Salisburgo. Certo che Insbruck può avere di che risentirsi… D’altronde l’approccio alla capitale del Tirolo può essere fugace senza nulla togliere all’intensità della visita: il tettucco d’oro (Goldenes Dachl) che focalizza l’attenzione sulla piazza è un visione di forte impatto; gli fanno da cornice i caratteristici palazzi (che brillano di luce propria), racchiusi nella zona più turistica, l'Altstadt, tra l'Inn-Bruke  e il Triumphpforte. >>

 

in rete dal 18 ottobre 2007

redazione!
redazione