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n° 20 |
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Malinconica
e suadente, intrisa di tristezza e pulsante di brio.
Il
concerto di Mafalda Arnauth
consolida
e
ravviva la tradizione del fado portoghese, un genere che può non
sempre entusiasmare da disco, ma che dal vivo, nell'esibizione di Mafalda
riesce indubbiamente a catturare... È quanto è accaduto a Padova, all'Mpx,
nella serata del 26 giugno: l'Arnauth ha poco più di trent'anni (è nata a
Lisbona il 4 ottobre 1974) e vanta cinque album pubblicati, tutti
contrassegnati da riconoscimenti internazionali e dal successo, ma il
rapporto dal vivo con il pubblico è il suo vero asso nella manica, grazie
ad una tensione musicale di forte comunicatività e ad una capacità
espressiva sempre affascinante, anche per merito del virtuosismo dei
chitarristi di supporto. Il nuovo spettacolo,
Diario,
arricchito da sonorità sudamericane e rivisitazioni di brani celebri, ha
tenuto bancoa con una scorrevolezza sonoro ed un trasporto
interpretativo sempre accattivanti. Anche chi non conosceva l'appassionata
musicalità del fado non ha potuto non esesre almeno un po' contagiato
dall'entusiasmto dei tanti estimatori accorsi ad applaudire la loro
beniamina.
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