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settembre
2007

trimestrale di cinema, cultura e altro...

n° 20
Reg.1757 (PD 20/08/01)

pag. 7

25 marzo - 29 luglio Palazzo della Ragione VERONA

    A volte, capita. Si lavora tanto ad un progetto, un’opera, un lavoro in cui si crede e lo si vuol rendere…immortale. È ciò che ha messo in atto il prof. Cortenova, curatore de Il settimo splendore ovvero la modernità della malinconia, l’ultima mostra organizzata da Palazzo Forti, di cui lo stesso Cortenova è direttore, nello spazio del Palazzo della Ragione a Verona.
Quasi duecento capolavori, suddivisi in sei sezioni, erano fondati su di un poderoso corpus di capolavori frutto di una ricerca e di un lavoro di quattro anni portato a termine da Cortenova che dell’esposizione è stato l’ideatore, il curatore e l’indagatore, dei temi che contrassegnavano la modernità: quell’intreccio di amore ideale, di malinconia e di meditativa riflessione che caratterizza il cielo dantesco, il settimo cielo o, meglio ancora, “il settimo splendore” del Paradiso di Dante Alighieri.
Un compito davvero titanico, ispirato alla classicità più pura che, more solito, dà origine ad un risultato che vale ‘per sempre’ (un classico - diceva T.S.Eliot – è una gioia per sempre), corroborato da una testimonianza, altrettanto classica, a livello visivo, iconografico, artistico: le opere scelte in esposizione erano firmate infatti da Botticelli, Pontormo, Giorgione, Lotto, Tiziano, Tintoretto, Parmigianino, Annibale Carracci, Caravaggio e pure dal centese Guercino, da El Greco, Canova, Piranesi (che in questo periodo sta godendo di una meritatissima, rinnovata notorietà). Poi ancora Böcklin, De Chirico e molti altri ancora, compreso il genio Michelangelo, presente in mostra con uno studio di testa per la Cappella Sistina in San Pietro ed il genio Dürer, che ‘apriva’ l'esposizione con alcuni capolavori come Il Cavaliere, la Morte ed il Diavolo, l’ispiratore de Il Settimo Sigillo... E potevano mancare, con un minimo di spirito campanilistico, i ferraresi Gaetano Previati ed Achille Funi, l’artista che ha ‘saturato’ con i suoi splendidi affreschi la Sala dell’Arengo della Residenza Municipale?
Ma al di là della ricchezza della lunga lista dei riferimenti pittorici che altro ha pensato il prof. Cortenova per rendere ‘immortale’ la creatura artistica – la mostra – per cui ha lavorato duramente per più di quattro anni? Nel bel mezzo del successo del periodo di esposizione ha creato un blog poetico cui ha invitato a partecipare chiunque volesse inviare pensieri e liriche ispirate a quei temi universali sviscerati, in mostra, dai capolavori sunnominati. La risposta è stata straordinaria (il relativo blog è tuttora in attività), così l’ultimo giorno di apertura Cortenova, ha fatto una scelta minimale tra i migliori scritti e li ha fatti proiettare tra le opere d’arte e (in un ideale iter poetico–musicale– artistico) li ha fatti leggere dall’attore Paolo Valerio e dal suo gruppo teatrale, in un accompagnamento di brani musicali eseguiti al clarino. Una chiusura originalissima, una full-immersion tra muse gemelle a tutto tondo.

Maria Cristina Nascosi

http://www.settimosplendore.it