La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di
Pesaro, sempre diretta da Giovanni Spagnoletti e giunta quest’anno alla 43
a edizione, ha dedicato una retrospettiva completa dell’opera di Luigi
Comencini ((il programma era già definito prima della sua scomparsa,
co-organizzato con la Fondazione Centro Sperimentale di
Cinematografia-Cineteca Nazionale): l’Evento Speciale (n° 21!) si è
concretizzato come un sincero, affettuoso omaggio ad uno dei nostri grandi
autori.
Curatori dell’iniziativa sono stati Adriano Aprà per la Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema e Laura Argento e Sergio Toffetti per la
Cineteca Nazionale. L’omaggio comprendeva:
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una
retrospettiva completa di tutte le sue opere per il cinema e per
la televisione |
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un convegno
con studiosi, testimoni, collaboratori e la famiglia Comencini |
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un libro, edito
da Marsilio, Luigi Comencini. Il cinema e i film, a cura di
Adriano Aprà, con saggi appositamente scritti su temi generali e su
molti dei suoi film in particolare |
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un catalogo
anche fotografico sui suoi film, edito dalla Fondazione Centro
Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale e curato da Domenico
Monetti e Luca Pallanch |
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una mostra,
a cura di Adriano Aprà e Piero Berengo Gardin, sul suo lavoro di
fotoreporter per il settimanale «Tempo» nel 1940-41 e relativo
catalogo |
Si vogliono qui ricordare - in questa sede di
cronaca – i tratti più salienti del convegno che è stato sicuramente di
grande interesse e, per certi versi, di inabituale commozione.
Erano presenti, oltre a Adriano Aprà e Bruno Torri, nelle vesti di
moderatore, l'attore Memè Perlini e il critico Tullio Masoni. Inoltre
Cristina e Paola, due delle quattro figlie che Luigi ebbe dalla moglie,
Donna Giulia (anch'essa presente) a fronte di un rapporto durato per
cinquanta anni. Ultimo ospite (‘di molto cresciuto’) Andrea Balestri, il
piccolo Pinocchio bambino della versione che Comencini realizzò da Collodi
per la televisione (uno sceneggiato di cinque puntate, nel 1972).
“Comencini – ha commentato Aprà, agli inizi – non è stato ‘solo’ un
regista di bambini, come è stato commentato da più parti, o di vecchi.
Volutamente, provocatoriamente, nel mio saggio non a caso non ho parlato
di bambini. Lui fu molto, molto di più. Molti non sanno che fu, per
esempio, critico cinematografico, tra il ’38 ed il ’47 – come molti altri
registi e non solo italiani prima e dopo di lui - come Michelangelo
Antonioni che esordì nel ’38 sulle pagine della rivista Cinema, fondata da
Ulrico Hoepli e diretta all’epoca da Vittorio Mussolini, scrivendo di
quello che poi diverrà il suo primo docu-cortometraggio,
Gente de Po. Ma
per tornare a Comencini non si deve dimenticare che fu regista sia di film
personali e sia di lavori su commissione. Ma il suo cinema fu sempre
chiaro e trasparente, comunque. Tant’è vero che, per me il suo miglior
film rimane Incompreso, pellicola commissionata da Rizzoli con cui aveva
un contratto. Riuscì a trovare il punto di equilibrio tra committenze e
vocazione e non è certo cosa da poco...”.
Toccante, vivo e lucido il ritratto che ne ha fatto, a brevi, concisi
tratti, la figlia Cristina:
“Lui, prima di conoscere mia madre, non voleva figli. Ma io son ben
contenta di essere nata: ce l’aveva nel dna l’essere padre…Con papà niente
era mai assodato. Uno non deve mai essere contento, ma sempre leggermente
scontento! Critico e regista, è rimasto sempre critico di se stesso…Non
voleva mai che nei suoi film ci fosse un personaggio che dicesse la sua
idea sul mondo, detestava che risultasse troppo evidente la mano del
regista. Lui certo non era umile, ma di sicuro voleva raccontare storie
sulla fluidità, sulla discontinuità della vita, un work in progress, anche
se amava un copione ben fatto. La verità – diceva – va messa continuamente
alla prova della vita, del pubblico. L’eccessivo intellettualismo non
appartiene al cinema, non esiste coerenza; coerente è il critico, non il
regista perché è di fronte ad una materia che è contraddittoria per
definizione, quella umana...”.
Maria
Cristina Nascosi
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© Photo Franco SANDRI (A.I.R.F.). |
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© Photo Franco SANDRI (A.I.R.F.). |
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