da Il Sole 24 ore (Roberto Escobar) |
Si dice che Jane
Austen
non scrivesse nella quiete di uno studio, ma in un soggiorno pieno
di rumori, immersa e tuttavia non persa nella vita quotidiana dei suoi
molti fratelli e dei suoi moltissimi nipoti. Vitale e rumoroso è anche il
soggiorno dei Bennet, centro narrativo di
Orgoglio e pregiudizio
[...] che si apre
contro un sole velato che si alza nella campagna del Kent — dove il cinema
colloca lo Hertfordshire dei Bennet —, e subito la macchina da presa si
posa su Lizzy, leggera e luminosa. Con lei il film ci porta in un mondo
che è di due secoli fa, ma che avvertiamo contemporaneo. E questo avviene
nonostante ambienti e vestiti rimandino con cura a un tempo lontano (Wright
e i suoi collaboratori li ricostruiscono senza formalismi o leziosità, ma
anzi con attenzione ai particolari più normali e bassi). In Lizzy e negli
altri, dunque, subito ci appaiono “contemporanei” i sentimenti: non i
grandi sentimenti, ma quelli che ancor vivono nei piccoli rumori di un
soggiorno, e che ci fanno essere quel che siamo. |
da Film Tv (Emanuela Martini) |
Orgoglio e pregiudizio (versione Jane Austen, 1813) è un romanzo, spesso tagliente e acido, sulle classi, sulla loro insormontabilità e sull’intelligenza femminile e il conformismo maschile. Orgoglio e pregiudizio (versione Leonard, 1940) è un film sul masochismo femminile (Greer Garson) e sull’altezzoso disimpegno maschile (Laurence Olivier). Matrimoni e pregiudizi (versione Chadha, 2004) è un film su Bollywood e Hollywood (più un po’ di snobismo razziale). La leggendaria versione Bbc del 1995 è il trionfo del bel tenebroso Colin Firth-Darcy per sempre. Questo Orgoglio e pregiudizio, diretto da Joe Wright, pare la versione Un posto al sole (la soap, non il film di Stevens): molto chiacchierato, tra un interno e l’altro, con personaggi che ostentano freddezza e superiorità sociale e altri che si affannano a fare gaffe e chiedere scusa; quel tanto che basta di scheletri negli armadi e rivendicazioni femminili qualche vera carogna e qualche vera sventata: e soprattutto tutte facce un po’ scipite, eroi di tutti i giorni, compresi l’imperscrutabile Matthew Macfayden (Darcy, con l’acne) e la volitiva Keira Knightley (Lizzie) che scimmiotta la Jo di Winona Ryder in Piccole donne. Il film è piatto, piuttosto supponente (Wright ci dà dentro con i carrelli, forse per rianimarlo), conformista e distratto (Judi Dench con un’improbabile abbronzatura). Molto sponsorizzato in patria (l’Inghilterra), chissà come è arrivato fino alle 4 nomination…
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da Donna-La Repubbica (Natalia Aspesi) |
...Orgogli e pregiudizi si scontrano, in dialoghi crudeli, tra i due protagonisti, l’intelligente, brillante, nullatenente e di classe inferiore Elizabeth (Keira Knightley) e Fitzwilliam Darcy, introverso, altezzoso, ricchissimo gentiluomo, interpretato da Matthew Macfadyen: occhi azzurri a parte, non è affascinante come dovrebbe. Il godimento è massimo, a ogni loro schermaglia, finché lui, pazzo d’amore, le chiede di sposarlo, anche se lei non è all’altezza, e lei, pazza d’amore, lo rifiuta, indignata per il suo apparente disprezzo. Jane Austen scrisse la prima versione del celebre romanzo nel 1796, a 21 anni, e in questa epoca il film colloca la storia. Girato tutto in location, il film acquista verità storica, ambientale: la casa dei Bennet è un autentico cottage del ‘600, dove tu girato il meraviglioso I misteri del giardino di Compton House di Greenaway, e le dimore di Darcy e delle altre famiglie ricche sono grandiose magioni costruite dalla grande aristocrazia inglese, perfettamente conservate anche all’interno... |
da Il Mattino (Valerio Caprara) |
...Mentre la scrittrice inglese analizza con finissima ironia e implacabile psicologia il conflitto tra caratteri individuali e posizioni sociali che cova sotto l'idillico aplomb della vita di campagna e conferisce insondabili vertigini romantiche alla sottile prospettiva femminista, questo film sembra una specie di favola di Cenerentola in cui o non accade nulla o si scatena un isterico girotondo attorno ai due innamorati riluttanti… Keira Knightley (Sognando Beckham) non sarebbe male, ma con quel musetto imbronciato recita lontana anni luce dalle originali ambientazioni tra Settecento e Ottocento; Matthew MacFadyen è un Darcy anonimo e imbalsamato; Donald Sutherland un papà sin troppo sornione e Brenda Blethyn (Segreti e bugie) una mamma che inclina incongruamente al farsesco… |
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TORRESINO
- aprile 2006
cinélite
TORRESINO
all'aperto:
giugno-agosto 2006