Riprendere
il percorso
Rohmer
è quasi un obbligo per il
cinema invisibile, dopo gli
apprezzamenti ricevuti per la rassegna di aprile-giugno. La
nuova tappa, oltre a un titolo “singolo” (Reinette
e Mirabelle,
1987) è ovviamente il
ciclo
commedie e proverbi
che copre gli anni dal 1980 al 1987. Qui ritroviamo
indimenticabili gioielli (La
moglie dell’aviatore,
Pauline
alla spiaggia,
L’amico della mia amica)
e lavori che hanno costituito l’ossatura del cinema d’essai
anni ottanta:
Il bel
matrimonio,
Le notti della luna piena,
Il raggio verde. In
tutti si ribadisce la solita, straordinaria capacità rohmeriana di affabulare attraverso l’intarsio dei dialoghi,
di costruire un teorema etico ed estetico affidandosi alla
casualità del quotidiano, alla semplicità dei gesti, alla
verosimiglianza di ambienti e paesaggi e alla forza ipnotica
della parola.
Al grande maestro francese abbiamo voluto poi affiancare la
breve serie
AMABILI ESTRI, un altro appuntamento d’autore,
di tutt’altro genere e caratura, ma che ugualmente dovrebbe
sollecitare il gradimento dei cinefili. Tra i quali non
tutti potrebbero aver visto alcuni capitoli della
filmografia di
Peter Jackson, prima e dopo il successo della
trilogia de
Il Signore degli Anelli. Ecco allora l’ultimo
Amabili resti, opera forse irrisolta, ma di sicuro impatto
visionario, e la sconvolgente “iniziazione” adolescenziale
di Juliette e Pauline in
Creature del cielo. A suggello
un’inedita bizzarria del regista neozelandese:
Forgotten
Silver, un mokcumentary che ha la sfacciata brillantezza di
una memorabile scoperta storico-cinematografica.
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