Come
accadeva in Viale del tramonto, il
punto di vista è quello di una persona defunta. La quattordicenne Susie
Salmon, rapita, violentata e barbaramente uccisa da un insospettabile
vicino di casa. L' identità dell' assassino non è un mistero per lo
spettatore, che condivide il segreto con la vittima. Il personaggio di
Susie portato sullo schermo da Peter Jackson fa seguito a una schiera di
fantasmi o di angeli del cinema che vegliano sui vivi, da quello che
protegge James Stewart in
La vita è meravigliosa al marito che si preoccupa per la
moglie Demi Moore in Ghost. Però nasce da un libro: il bestseller del 2002
The lovely bones di Alice Sebold. Di
che
parla
The Lovely Bones, tradotto
in Italia
Amabili resti? Della perdita di qualcuno che è stato strappato
alla vita e agli affetti. Dell'ingiustizia, dell'inspiegabile ingiustizia
di questa perdita. Della comunicazione tra chi c'è ancora e chi non c'è
più. Parla di un limbo dove restano sospese le anime in pena per chi è
loro sopravvissuto e soffre della loro mancanza. Un papà, una mamma, una
sorella, un fratellino e una nonna dall'aria poco raccomandabile - beve
come una spugna e fuma come un turco - ma dall'animo sensibile. Ex ragazza
di stagioni libertarie: affidata a Susan Sarandon. L'ambientazione in un
tempo e in un luogo precisi, la rappresentazione di fatti, di relazioni,
di motivazioni e di indagini resta un po' di sfondo, un po' secondaria.
Non costituisce lo zoccolo, il nucleo di fondo. Che invece, attraverso una
manipolazione delle immagini e degli effetti speciali in tutto degna della
fama di Jackson, risiede in uno struggente atto di fede. Nel credere alla
possibilità che continui a esistere il legame brutalmente reciso tra chi
si è voluto bene. Nel credere che le anime trapassate non possano darsi
pace fino a che non siano riuscite a darsi pace, in qualche maniera, le
persone care rimaste in vita. Fino a che non tanto giustizia sia fatta o
vendetta sia consumata, ma fino a che non sia stata recuperata una
dolorosa serenità, non sia stato raggiunto un doloroso superamento. Con l'
identificazione e la punizione del colpevole, ma come risultato più
intuito - sotto la guida della vittima che dall'aldilà cerca e finalmente
trova la strada per suggerire ai suoi cari la pista da seguire - più
frutto di un' intuizione e conseguenza di un contributo soprannaturale che
di un'azione di polizia. Solo ora i vivi e i morti, custodendo gelosamente
l'affettuoso ricordo reciproco, potranno gli uni continuare o riprendere a
vivere. E gli altri, per così dire, morire davvero, finalmente,
definitivamente. |