Le notti della luna piena (Les nuits de la pleine lun)
Eric Rohmer - Francia 1984 - 1h 42'

6 commedie e proverbi, n° 4


  È curioso, ma non incomprensibile che Rohmer cominci a diventare popolare. Intendiamoci, è una popolarità leggera, un giro di complicità amabili che, però, superano la cerchia dei cinefili e degli esperti. Il fatto è che Rohmer, uno degli autori francesi più rigorosi, completamente difesi dal proprio stile (dalla Marchesa von... a Perceval) cominciando la sua serie di COMMEDIE E PROVERBI s'è avvicinato ai temi del costume, ai personaggi,che per esserci contemporanei sono degni di pettegolezzo, ma al tempo stesso misteriosi e complessi.
Naturale che si tratti soprattutto di donne, perché il loro mistero è doppio: un mistero primario, per gli uomini che tentano di capirle; un mistero di secondo grado per l'eredità letteraria che le costringe alla finzione anche quando sono libere. Rohmer attinge al teatro francese, ma aggiunge di suo un soffio genuino di contemporaneità, come nei recenti
Pauline à la plage e Il bel matrimonio. Nel nuovo film, Le notti di luna piena, c'è un ritratto di ragazza contemporanea presa al laccio delle sue contraddizioni, raccontata in uno stile affettuoso e brillante, dove nessuna chiacchiera è una sbavatura, ma tutti i punti concorrono al delicato profilo. Louise, la protagonista delle Notti, ha avuto un uomo fisso fin dal momento del primo amore; adesso è stanca, vorrebbe una parte del tempo per sé, non le piace l'abitudine del legame, la sopraffazione di un uomo anche amorosamente «proprietario». Convince l'amante Remi che le è necessaria qualche serata libera nell'appartamento parigino, discute di sentimenti e di libertà con l'amico Octave (ma anche lui vorrebbe legarla), si abbandona una notte all'attrazione verso il cantante Bastien. Ma quando scopre che il suo ideale sarebbe una casa con un uomo fidato e una casa senza uomo, Remi s'è ormai innamorato di un'altra, la prima casa diventa impraticabile, il progetto troppo fragile. Pazienza, un pianto, un sospiro, ricomincerà di nuovo con l'aiuto di Octave. C'è nel film anche un'acuta conoscenza della nuova psicologia femminile: ragazze che odiano i legami ma ne apprezzano i vantaggi, impaurite dal sesso ma piene di slanci appassionati, fragili, indecise a tutto, ma insomma «scapole», libere.

Stefano Reggiani - La Stampa

 

cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2010