The Millionaire
(Slumdog Millionaire) |
L'ospite inatteso
(The Visitor) Thomas McCarthy - USA 2008 - 1h 44' |
Il giardino di limoni
(Lemon Tree) Eran Riklis - Israele/Ger/Fra 2008 - 1h 46' |
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Un Natale multietnico quello che propone quest’anno il cinema d’essai. Tre titoli, The Millionaire, L'ospite inatteso e Il giardino di limoni che giocano le carte dello spettacolo sgargiante, della solidarietà civile, delle contraddizioni politiche.
È un repentino cambio di registro: dall'euforia
dello spettacolo catodico si passa alla brutalità degli interrogatori,
il botta e risposta del quiz lascia il posto ad un affastellarsi di
flash-back che danno ragione dell’inaspettata bravura del concorrente.
Se “Il milionario” è un gioco a premi,
Slumdog
Millionaire
è una scatola a sorpresa, un susseguirsi di colpi di scena, un
debordare di immagini e suoni, in affascinante sintonia con la
Bollywood-comedy. E se la firma è quella di
Tarek,
fermato casualmente dalla polizia, viene arrestato per clandestinità,
Zainab preferisce a questo punto trovare ospitalità altrove e l'unica
cosa che Walter può fare è di procurare un buon avvocato che provi a
impedire il procedimento di espulsione. L’arrivo della madre di Tarek,
Mouna, prelude ad una parentesi sentimentale (anch’ella è vedova) alla
quale la tensione degli eventi sembra poter lasciare spazio. Ma se la
regia di Mc Carthy ha il ritmo
Il
giardino di limoni
ha la consistenza greve di un impietoso reportage sul dramma dei
territori occupati, ma anche l’amabile leggerezza di una coscienza
civile che nessuna recinzione può umiliare. Quello che Eran Riklis
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ezio leoni - La Difesa del Popolo 21 dicembre 2008 |
promo |
L'ospite inatteso Walter Vale, professore universitario, conduce una vita stanca e monotona. Fino a quando parte per un convegno a New York e scopre che il suo appartamento cittadino è occupato da una coppia di stranieri, il siriano Tarek e la senegalese Zainab. Anziché cacciarli, stringe con loro un'insolita quanto profonda amicizia, che proseguirà anche quando Tarek, dopo avergli impartito i primi rudimenti di tamburo, finisce in un carcere per clandestini... Un delicato apologo senza retorica e senza proclami, sorretto dall'idea semplice che lo straniero non è per forza un pericolo ma può essere un ospite, magari un amico, grazie a cui riflettere sul proprio vivere. |
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LUX - dicembre 2008 /gennaio 2009 |
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promo |
Il giardino di limoni Una vedova palestinese ha la sfortuna di avere il suo appezzamento di alberi di limoni proprio adiacente al confine. Quando il ministro della Difesa israeliano diventa il suo vicino di casa e per la sua sicurezza i servizi segreti pensano bene di ingiungerle il completo abbattimento del suo frutteto, comincia una disputa che si trasforma in una questione di Stato... Quello che Riklis cerca di far emergere è la responsabilità collettiva nella vanificazione del processo di pace, “esterna” ed “interna”. Con un racconto lineare e senza troppa retorica, il film ha la consistenza greve di un impietoso reportage sul dramma dei territori occupati, ma anche l’amabile leggerezza di una coscienza civile che nessuna recinzione può umiliare. |