Francia.
Danny Boyle |
Boris Sollazzo - Ciak |
Londra.
Simon, il narratore, è un battitore d’asta che sciorina una piccola storia
fenomenologica del furto d’arte. «Non fare l’eroe» si raccomandano durante
le simulazioni di rapina. Poi i ladri gli sottraggono dalle mani un
celebre Goya. Ma la tela scompare. Colpo di scena: Simon non è una
vittima. È un complice. E un traditore. Che, per un’amnesia causata da un
colpo in testa, non ricorda dove ha nascosto il dipinto. Così una
psicoterapeuta lo cerca nella sua memoria. «Non fa l’eroe», Simon: anche
perché In trance è la storia di un’eroina. |
Giulio Sangiorgio - FilmTV |
promo |
Il banditore d'asta Simon (James McAvoy), in combutta con la banda di criminali capitanata dal boss della malavita Franck (Vincent Cassel), organizza l'audace furto di un capolavoro di Goya durante un'importante asta pubblica. Poiché dopo aver messo a segno la rapina Simon tenta di far il doppiogioco, Franck lo colpisce in maniera violenta, lasciandolo privo di sensi. Al risveglio, Simon si ostina a ripetere che per via del colpo ricevuto non ricorda più dove ha nascosto il quadro. Nel tentativo di fargli ritornar la memoria, Franck si vede costretto a richiedere l'aiuto della carismatica ipnoterapeuta Elizabeth (Rosario Dawson). Man mano che le sedute ipnotiche procedono, la psiche confusa di Simon comincia ad alternare fantasia e realtà, rendendo la situazione più difficile e pericolosa del previsto... Boyle propone un rebus cerebrale metanfetaminico e mentre guarda a occhi spalancati il quadro rubato nel film, gioca con il nostro immaginario più elementare, erotico ed eroico, e con le nostre paure. E pur se la trama è grossolana riesce, ancora una volta, a tenerti attaccato alla poltrona. |
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LUX - settembre 2013 |
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