Se
l'onore "delle armi" al botteghino va a due film d'essai come
Kolya e
Il
prigioniero del Caucaso, rimane comunque ineccepibile, come evento
del periodo, la folgorante ricomparsa della trilogia di
Star Wars.
Non è facile decodificare l'effetto sul pubblico: alle generazioni
di spettatori che si erano entusiasmati con la sola visione sul piccolo
schermo, si è mescolata una folla di curiosi neofiti dell'avventura
della Lucas Film, ma si è aggiunta, crediamo non esigua, anche la
schiera dei vecchi fan "iniziati" negli anni '80 e "maturati"
nelle ripetute rivisitazioni in tv e videocassetta.
Ma su cosa poggia il rinnovato fascino di questa acclamata saga fantascientifica?
Partiamo dall'impatto audiovisivo che della riedizione ha costituito
una peculiarità essenziale. La Twentieth Century Fox ha preteso,
per le prime visioni italiane, sale dotate di grandi schermi e di impianti
stereo digitali. La scelta si è rivelata fondamentale per apprezzare
appieno l'ingegnosa spettacolarità del lavoro della Industrial
Light&Magic.
Fin
dalla sua prima uscita (1977) Guerre
stellari
quizn°28aveva
colpito l'immaginario collettivo per la dirompente "spazialità"
dimensionale delle sue immagini, dal trionfale scorrere delle scritte
introduttive, al grande buio puntellato di stelle di una galassia tutta
da scoprire, tra salti nell'iperspazio ed evoluzioni di astronavi di
ogni tipo: il lento fluttuare delle immense torpediniere imperiali,
il frenetico fronteggiarsi di caccia e navette, il continuo, titanico
dualismo tra la sfera minacciosa della Morte Nera e il disco saettante
dell'insuperabile Millennium Falcon.
La riedizione ha regalato alcune sequenze inedite, ma soprattutto immagini
e suoni rimasterizzati, esplosioni ancora più luminescenti, rumori
di battaglie (e roboante musicalità) al limite del tracollo dei
timpani. L'affrontarsi tecno-politico tra ribelli e armata imperiale,
tra potenza di mezzi e vivacità di eroismi resta però
nella memoria quasi sminuito di fronte all'intreccio mitopoietico della
storia.
Tutto
parte (ma attenzione, siamo alla seconda fase di un progetto narrativo
ancora in divenire) con la cattura della Principessa Leila da parte
del malvagio Darth Fener e dalla missione in cui si trovano coinvolti
i suoi droidi di fiducia D3-BO e C1-P8. Essi riescono a contattare il
vecchio cavaliere jedi Obi-Wan Kenobi e il giovane Luke Skywalker, che
intraprendono subito la loro indomita lotta contro la tirannia imperiale,
aiutati dai piloti mercenari Han Solo e Chewbacca. Se
nel primo film domina l'avventura e la grande
stazione spaziale nemica viene distrutta, ne
L'impero colpisce ancora
(1980) vengono meglio delineate le psicologie dei personaggi, in particolare
di Luke,
iniziato
ai segreti della mistica jedi e di Fener, che si scopre essere suo padre,
soggiogato dal lato oscuro della Forza. La resa dei
conti de
Il
ritorno dello Jedi
(1985) prevede il ricongiungersi di tutte le diramazioni epiche e psicologiche
con il trionfare dell'amore tra Han e Leila, il cruento scontro finale
che oppone lo jedi Luke al perfido Imperatore, la morte "salvifica"
di Darth Fener, il definitivo crollo dell'Impero...
Troppa carne al fuoco per un "banale" film di fantascienza ?
Il successo di
Star
Wars
sta
proprio nella sua epica complessità che rimescola tragedie classiche
(il fondamentale scontro padre-figlio, la
faustiana scelta di Darth Fener, le sofferte prove di Luke) e misticismo
religioso ("che la Forza sia con te"), coniuga i canoni
della fantasy (il pianeta di
Yoda,
il palazzo di Jabba the Hutt, la foresta di Endor dove vivono gli impavidi
Ewoks) con le peripezie della science-fiction, accavalla i topoi di
film bellici (le battaglie sulla neve, i duelli aerei con torrette e
mitragliatrici) con quelli del western (memorabili il ritorno di Luke
nel suo villaggio incendiato e le scene al fanta-saloon), della commedia
romantica (le schermaglie tra Han e Leila) e comica (le gag della coppia
D3-BO e C1-P8). Un vero pezzo di storia del cinema e un curioso "valore"
multi-generazionale di cultura e spettacolo.
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