Transylvania
Tony Gatlif - Francia 2006 - 2h

     Zingarina non è una vera gitana quanto piuttosto una ribelle. Arriva in Transilvania alla ricerca di un musicista che l'ha amata e messa incinta. Lo trova per scoprire di essere stata definitivamente abbandonata ma si innamora dei luoghi e di Tchangalo, un tenebroso mercante.
Gatlif torna in Romania (ricordate
Gadjo Dilo?), una terra che lo attrae per la vena di mistero e di follia che la percorre. Ancora una volta è la musica a fare da motore del suo cinema. Una musica concitata e dolorosa, pronta a fuggire per farsi inseguire come un po' tutti i personaggi del suo cinema errante, alla ricerca di una stabilità da perdere il più presto possibile una volta trovata. Il rischio della ripetività è presente ma ciò che ogni volta lascia sorpresi è la composizione di uno sguardo che si rinnova a ogni prova. In questo caso grazie anche all'ottima prestazione di Asia Argento grezza e sensibile al contempo e di Birol Unel la cui fisicità ricca di sfumature avevamo già imparato ad apprezzare ne La sposa turca.


Giancarlo Zappoli - MYmovies.it


     Asia Argento si chiama Zingarina, e nel palmo della mano ha disegnato un occhio nero per respingere lo sguardo di chi la guarda. Film di chiusura del 59' festival, Transylvania di Tony Gatlif si svolge appunto nell'ex regno di Dracula, in Romania al confluire della Russia e dell'Ungheria, dove abitano diverse comunità (anche rom o tedesche). Convivono in pace, ciascuno parla la propria lingua e può capitare che un turco parli in inglese con un galiziano. A contrasto con un paesaggio industriale disertato e rugginoso, è una terra di simboli, segni, magia, esorcismi.
Asia Argento è una ragazza milanese innamorata d'un musicista sparito; viaggiando insieme con un'amica innamorata di lei, va alla ricerca dell'amato; quando lo trova, lui la respinge. La follia amorosa le fa proseguire il viaggio, insieme con un turco solo quanto lei.
Zingarina a poco a poco si identifica con il Paese che attraversa. Partorisce in auto, dolorosamente. Riposa accanto a suo figlio, infine lietamente.
Come accade spesso nei film di Gatlif (
Exils, Swing, Vengo, Gadjo Dilo… questo è il suo quindicesimo lungometraggio) la musica e la danza nutrono, muovono, arricchiscono quanto accade, accompagnando o anche suscitando le passioni.


Lietta Tornabuoni - La Stampa

i giovedì del cinema invisibile TORRESINO gennaio-marzo 2008