Tra le nuvole
(Up in The Air)
Jason Reitman
- USA
2009
- 1h 49' |
Scritto
e girato con tagli e tempi impeccabili; incorniciato da metaforiche vedute
dall'alto di grandi città (quelle in cui la crisi ha morso più forte:
Phoenix, Detroit, Omaha, Wichita, St.Louis); impreziosito da anonimi e
autentici impiegati che hanno rivissuto il loro licenziamento davanti alla
macchina da presa, Tra le nuvole coglie con nitidezza l'intreccio
pericoloso fra l'era del virtuale e la necessità reale di mettere radici,
fermarsi, avere qualcuno accanto, anche nel nostro mondo (e nel nostro
inconscio) sempre più delocalizzato. Amaro, intelligente, sferzante. E
molto divertente. Una rarità…
|
Fabio Ferzetti - Il
Messaggero |
Ci
sono film che piacciono e si ammirano, ma di pochi ci si innamora a prima
vista. Tra
le nuvole è
uno di questi, una commedia soffice e cinica, divertente e malinconica,
maschilista e femminista, finta e reale, dolce e amara, una di quelle
magistrali commedie sofisticate che davano spiritosi schiaffoni con
copyright americano nei 30-40. Jason Reitman
, al terzo round vinto dopo
Thank you
for smoking e
Juno,
pare l'erede di Sturges, La Cava, Capra e Leisen. Siamo ad oggi e il film
racconta (come
Volevo solo dormirle addosso), iniziando con un pezzo di Woody Guthrie, del «tagliatore di teste» Clooney che vola per il mondo 322
giorni all' anno, col suo trolley dove non si sgualcisce mai una camicia
(meglio del
single di Tom Ford) e non dice «oh yeees!» come
negli spot provinciali, ma spera nel premio dei 10 milioni di miglia.
Cambia hostess, hotel a cinque stelle (ne vediamo sette, di eguale, freddo
comfort), aeroporto, bar: viaggia molto, ma vede sempre lo stesso posto
direbbe giustamente Eco. E poi va a domicilio a dare il benservito ai
lavoratori in esubero col sorriso sulle labbra e la cravatta a pois. Ma
una ragazza ancora più aziendalista propone di licenziare in sede con
video conferenza senza viaggiare. E il nostro, convinto che anche la
solitudine sia omaggio dei tempi, incontra una manager pure lei nelle
nuvole: ci sarà un tentativo sentimentale, complici le convulse nozze
country di una sorella di lui. Ogni scorciatoia romantica è rifiutata: il
film finisce senza sconti, in un crescendo di humour e di amarezza,
accostando un George Clooney mai così bravo, consapevole, simpatico
(davvero il paragone con Cary Grant funziona), a 25 veri licenziati,
confessi dal vero. Oltre a due presenze femminili che arricchiscono la
sceneggiatura notevolissima scritta dal regista con Sheldon Turner (non a
caso esperto di orrori), quasi la stessa donna in due età: la giovane
carrierista e l'esperta cercano negli uomini cose diverse (dialogo tra le
due degno di Cukor), due bravissime i cui nomi vanno segnati subito, Vera
Farmiga e Anna Kendrick. Reitman ha il gusto della battuta (papà creò
Ghostbusters)
come quando svela i segreti del check-in (prima del body scanner?)
parlando di sentimenti autentici, dubbi reali, solitudini vissute in
business class. Ha trovate narrative di prima qualità che alzano il film,
diviso in capitoli e città, subito up in the air e non lo fanno più
scendere fino alla fine, senza scosse né vuoti d' aria. E Clooney è un
prodigio espressivo: non sarà ora di dargli un premio? |
Maurizio Porro - Il
Corriere della Sera |
Uno
dei tanti meriti di
Tra
le nuvole
- film, intelligente, divertente, amaro del geniale regista Jason Reitman
(Thank you
for smoking e Juno) - è di aver scelto un gruppo di licenziati
veri di S. Louis e di Detroit nel momento in cui viene loro comunicato il
licenziamento. Il film ci mostra le loro facce, chi piange, chi
ammutolisce, chi grida, chi si arrabbia, consapevoli che perdendo il
lavoro si perde la dignità. George Clooney è il loro tagliatore di teste
di gran talento, un commesso viaggiatore della disperazione altrui, che
gira l'America in aereo per dedicarsi a quel lavoro sporco: arriva
elegante, veloce, bello, ed è come l'angelo della morte. Ma poi c'è la
vita, anche del job killer: a 45 anni non ha famiglia, non ha legami, non
ha una casa, vive in hotel. Ma i tempi sono grami per tutti... Bravissimo
Clooney, stupende Anna Kendrick e Vera Farmiga. |
Roberto Nepoti - La Repubblica |
promo |
George Clooney,
tagliatore di teste" aziendale di gran talento, è un commesso
viaggiatore della disperazione altrui, che gira l'America in aereo
per dedicarsi a quel lavoro sporco: arriva elegante, veloce,
bello, ed è come l'angelo della morte. Ma poi c'è la vita, anche
del job killer: a 45 anni non ha famiglia, non ha legami, non ha
una casa, vive in hotel. I tempi sono grami per tutti... Scritto e
girato con tagli e tempi impeccabili; incorniciato da metaforiche
vedute dall'alto delle grandi città dove la crisi ha morso più
forte; impreziosito da autentici impiegati licenziati davanti alla
macchina da presa, ecco un film che coglie con nitidezza
l'intreccio pericoloso fra l'era del virtuale e la necessità reale
di mettere radici. Amaro, intelligente, sferzante. E molto
divertente. Una rarità. |