L'amante inglese (Partir)
Catherine Corsini - Francia 2009 - 1h 25'

  La passione per un operaio spagnolo sconvolge la vita ordinata d'una donna inglese, madre di due figli grandi, moglie di un imprenditore del Sud della Francia. Non ci sarebbe nulla di inconsueto, se non fossero fuori del comune i due protagonisti, moglie e marito, Kristin Scott Thomas film precedente in archivio e Yvan Attal. Lei è una persona senza compromessi: incontrata la passione, la vive completamente, non intende rinunciarvi, lascia il marito benestante. Il marito è una persona ripugnante, vendicativa, meschina, preoccupata della propria reputazione: la picchia, le urla «non ti lascerò andare», fa perdere il lavoro al rivale, denuncia tutti e due, allontana lei dai figli, la perseguita. Comportamenti odiosi e inutili, forse testimonianza d'amore o forse prova di suscettibilità ferita. I due interpreti (Sergi Lopez, l'amante spagnolo operaio, non ha molta parte) sono bravissimi. In particolare, Kristin Scott Thomas affronta molto bene le scene erotiche e nude che si trova a interpretare per la prima volta nella sua carriera, nei film in cui i registi l'hanno vista piuttosto come emblema di riservatezza e d'eleganza. Con un minimo scarto, la regista Casini arriva a trasformare un adulterio come tanti in uno specchio sociale, nell'immagine di una schiettezza inglese, d'un meschino senso di proprietà francese, nella previsione di non facile felicità per gli amanti.

Lietta Tornabuoni - La Stampa

   Quando un film è fotografato da una signora che si chiama Agnès Godard, e usa le musiche di alcuni vecchi capolavori di Truffaut, l'omaggio alla Nouvelle Vague si nasconde dietro l'angolo. E invece Catherine Corsini, regista con un curriculum ormai quasi trentennale, firma con L'amante inglese un film che strada facendo ti sorprende. Comincia come una storia di corna: Suzanne (Kristin Scott Thomas) è un'inglese che vive nel Sud della Francia, con il marito Samuel ricco e ambizioso (Yvan Attal) e due figli adolescenti, in una casa bella e lussuosa. Nella villa sono in corso dei lavori e uno degli operai, il catalano Ivan (Sergi Lopez), ha il fascino ruspante dello stalliere di Lady Chatterley. Suzanne se ne innamora quasi per forza, quando - dopo avergli provocato un incidente - è «costretta» ad accompagnarlo in Spagna e a conoscere la sua famiglia. Fin qui, tutto bene. Ma il prosieguo della storia semina sorprese. Se fossimo in un romanzo vittoriano, o in un film romantico francese, lei non direbbe nulla al marito; o, se glielo dicesse, verrebbe cacciata di casa. Invece Suzanne non solo confessa tutto a Samuel, ma se ne va sua sponte, inseguendo il proprio sogno nei bassifondi dove Ivan vive («che fantasia ti sei fatta, la borghese e il proletario?», le grida Samuel, comprensibilmente alterato). Sempre se fossimo in un mélo classico, Samuel farebbe giustizia da sé, o si ucciderebbe disperato. Invece il cornuto fa una cosa molto «moderna»: licenzia Ivan e taglia i viveri alla moglie, che non avendo beni intestati si trova da un giorno all'altro con il conto in banca bloccato e nemmeno il becco di un quattrino in tasca. L'amante inglese è il triangolo ai tempi della crisi economica (ricorda curiosamente - ed è un'ovvia coincidenza - il nuovo film di Silvio Soldini, Cosa voglio di più). Se vuoi l'amante, al giorno d'oggi, devi potertelo permettere. La Scott Thomas e Lopez sono molto bravi, ed è curioso - nell'originale – ascoltare un'inglese e un catalano che comunicano in francese. Ma il personaggio più curioso e più vero è paradossalmente Samuel, vero «eroe» di un mondo in cui conta solo l'euro – e per i sentimenti, come dicevano in Wall Street, comprati un cane.

Alberto Crespi - L'Unità

promo

La quarantenne Suzanne vive con il marito e i figli adolescenti in una bella villa nel sud della Francia. Il rapporto con suo marito, un uomo conservatore e borghese, si è ormai logorato ed è forse per questo che non esita a buttarsi tra le braccia di Ivan, l'operaio spagnolo rude e silenzioso che le sta ristrutturando casa. Quando però decide di abbandonare la famiglia e seguire la sua passione suo marito si rivelerà tutt'altro che disposto a lasciarla andare... Un film non imprevedibile ma teso e pieno di dettagli calzanti, illuminato da scene d'amore e d'odio brucianti: la regia di Catherine Casini arriva a trasformare un adulterio come tanti in uno specchio sociale, nell'immagine di una schiettezza inglese, d'un meschino senso di proprietà francese, nella previsione della non facile felicità dell'essere amanti.

film del week-end precedente

TORRESINO - marzo 2010

film successivo presente sul sito