ARTHUR PENN
Le
origini teatrali di
Arthur Penn (1922-2010) si ritrovano nel suo secondo
lavoro,
Anna dei miracoli (1962), ma per mettere in luce le
caratteristiche del suo cinema bisogna ritornare all'opera d'esordio, Furia selvaggia - Billy Kid (1958). Billy è l'archetipo dei suoi
protagonisti, ribelli e insicuri, solitari e disadattati e già Penn
delinea il suo sguardo demitizzante su realtà socialmente marginali ed il
suo stile raffinato, intellettualistico ed accattivante al contempo.
cinema
invisibile
TORRESINO
febbraio-giugno
2011
piccoli, grandi protagonisti del malessere americano
Se con
La caccia
(1966) il dramma civile si fa appassionato, è con
Gangster Story (1967) che Penn si consacra tra le grandi firme della New
Hollywood, dipingendo un quadro dell'America anni '30 ove trova eco il
malessere giovanile della fine degli anni sessanta e in cui l'approccio
psicologico anticonvenzionale (specie nel rapporto tra Clyde Barrow e
Bonnie Parker, due straordinari Warren Beatty e Faye Dunaway), la frenesia
della violenza e un uso sapiente della tecnica cinematografica (un
montaggio serrato, il ricorso al rallenty, l'intensità dell'impasto
cromatico) fanno assurgere la pellicola ad icona di un cinema d'autore
pregnante e innovativo.
Se
Alice's Restaurant (1969) sfrutta l'onda trasgressiva del tempo per una
ballata pop che resta famosa per la visita di Arlo Gurthie e suo padre
Woody in ospedale,
Piccolo grande uomo (1970) è un altro titolo cardine
della filmografia di Arthur Penn. Il film ribalta di continuo il punto di
vista uomo bianco-pellerossa e riassume in una magniloquente epopea tutte
le contraddizioni dello spirito della frontiera e dell'approccio
dell'industria cinematografica USA al genere western.
La maturità di Penn è comunque forse rintracciabile in due film successivi
Bersaglio di notte
(1975) e
Gli amici di Georgia (1981). Da una parte una
detective story in cui alla complessa ambiguità dell'indagine corrisponde
l'intrinseca, caotica criticità dei rapporti umani. Dall'altra un racconto
di intensa nostalgia, in equilibrio tra dramma e commedia
nell'accompagnare l'educazione sentimentale di tutta una generazione,
defraudata delle illusioni e alla disperata ricerca di affetti e valori
aggreganti.
(e.l.)