Unico
superstite della battaglia di Little Big Horn, l’ultracentenario Jack
Crabb (Dustin Hoffman) racconta a un giornalista la sua vita: allevato
dagli indiani Comanche dopo che la sua famiglia era sta ta massacrata,
Jack torna tra i coloni in età adulta e cerca invano di inserirsi nel loro
modo di vivere. Disgustato dalla furia omicida dei bianchi ma diventato
estraneo anche all’universo indiano finirà col generale Custer alla
battaglia di Little Big Horn, dove verrà risparmiato da un suo vecchio
nemico indiano. Ispirandosi al romanzo omonimo di Thomas Berger
(sceneggiato da Calder Willingham)
Penn
descrive la crisi d’identità dell’uomo americano, che oscilla tra mondo
bianco e mondo indiano alla ricerca di un sé che non troverà probabilmente
mai, e la descrive con il respiro di una grande epopea picaresca,
mescolando programmaticamente stili e generi, alternando scene da commedia
(come il primo incontro tra Jack e Wild Bill Hickock) con brani di grande
drammaticità (come i massacri degli indiani da parte di Custer). |
Dizionario dei film – a cura di Paolo Mereghetti |
cinema invisibile TORRESINO febbraio-giugno 2011 - A.PENN: piccoli, grandi protagonisti del malessere americano