Quattordici
anni della vita di Danilo Prozor (Craig Wasson), figlio di emigrati
iugoslavi, che cerca di integrarsi nel «sogno americano»: dal ‘56 al ‘69,
le speranze e le peripezie sue e dei suoi tre amici, David, Tom e Georgia,
per riuscire finalmente ad accettare i propri limiti e le proprie
specifìcità. Un ritratto partecipato e commosso di tutta una generazione,
molto ben sceneggiato da Steve Tesich (che si è ispirato alla propria
storia di immigrato): forse il film più riuscito di
Penn
capace di mescolare perfettamente i toni della commedia e del dramma,
mentre parla della « fine delle illusioni e del desiderio dei giovani di
superare l’incomunicabilità tra generazioni ». |
Dizionario dei film – a cura di Paolo Mereghetti |
cinema invisibile TORRESINO febbraio-giugno 2011 - A.PENN: piccoli, grandi protagonisti del malessere americano