The Next Three Days
Paul Haggis – USA/Francia  2010 - 2h 2'

  Un attore è grande quando il suo pubblico gli crede, ovvero crede nei suoi personaggi. Il neozelandese Crowe questo dono lo possiede: che sia il genio schizoide di Beautiful Mind o l'eroico generale romano di Gladiator, lo spettatore lo segue, gli dà la sua fiducia. In The Next Three Days, Russell impersona un universitario che fa evadere di prigione la moglie condannata per omicidio. Un'impresa folle: è evidente che le possibilità di farcela sono minime e per di più c'è anche un figlioletto coinvolto. Remake di Pour elle con Vincent Lindon, il film porta la firma di Paul Haggis film precedente in archivio, regista e sceneggiatore Oscar di Crash e nominato per il copione di Million Dollar Baby [...] Interpreti e regista hanno saputo creare partecipazione sulla tragedia che ha investito una famigliola un tempo felice. Ma è qui che si verifica lo scarto di plausibilità: se a questo punto Haggis avesse tirato fuori di Crowe l'aspetto di supereroe capace di imprese rocambolesche, la vicenda sarebbe rientrata nell'ambito convenzionale del prodotto di genere e nessuno si sarebbe posto domande. Invece l'agire realistico del personaggio, con tutte le difficoltà psicologiche del caso sottolineate, rischia di appesantire il thriller, suscitando al contempo dubbi sulla verità del dramma. E tuttavia, realizzato con sapienza e benissimo recitato, lo spettacolo resta solido e appassionante.

Alessandra Levantesi Kezich - La Stampa

  Con indubbi rimandi alle trame di film di Alfred Hitchcock, ne adegua la vicenda ai canoni hollywoodiani dell'action movie, stemperandone la tensione, magistralmente costruita, nel respiro accordato ad una storia di intensi affetti e nella delineazione di personaggi problematici e credibili. [...] The Next Three Days (I prossimi tre giorni) non vuol essere una denuncia sul modo di operare degli organismi giudiziari: è un solido thriller con diverse sequenze visivamente pregevoli, ricche di 'suspense', un valido film d'azione dal tessuto espositivo strutturato in un dinamismo definito 'limpido e ritmico, senza eccessi allegorici e languide metafore'. Senza cedere alla insidie del melodramma e senza attardarsi sulla eventuale innocenza o colpevolezza di Lara, Paul Haggis narra le traversie di un uomo profondamente innamorato della moglie e, contemporaneamente, introduce notazioni e suggerisce considerazioni sulle relazioni, sugli incontri fra i personaggi, quasi a voler fornire l'immagine di tanti piccoli mondi abitati da entità gelose del proprio privato e pronte a difenderlo, incuranti della Legge.

Achille Frezzato - L'Eco di Bergamo

  Un thriller con Russell Crowe protagonista sembra perfetto per le platee del week-end e, qualora se ne riconosca la firma, il suo richiamo è destinato ad accrescersi. [...] Misurandosi stavolta con la difficile arte del remake, Haggis ha ripreso Pour elle, diretto dal giovane francese Cavayé e interpretato dalla coppia Lindon/Kruger nel 2007, per trarne un film insieme d'autore e commerciale, più consono cioè alle sue ambizioni d'intellettuale popolare. La combinazione, tutto sommato, non riesce, ma non si può dire che il racconto sia privo di un'astuta strategia e degli occorrenti contrappunti di pura adrenalina. [...] Risparmiando sui fastidiosi didascalismi, con i quali vuole con buona coscienza d'autore convincerci che non si è sporcato le mani invano con un genere d'intrattenimento, Haggis avrebbe potuto avvicinarsi un po' di più alla solare semplicità del suo maestro Eastwood film precedente in archivio.

Maurizio Porro - Il Corriere della Sera

  Il professorino Russell Crowe è timorato della Legge, ma la Legge gli rinchiude la moglie: due pesi due misure, si farà giustizia da solo, prendendo un po' da 'A-Team' e un po' da 'MacGyver'. Se già non bastasse, Paul 'Cuor di Coniglio' Haggis tira il bottone (vedere per credere...) e nasconde la mano: la spiega finale fa di azione privata pubblica virtù, perché l'America è cosa buona e giusta e si scappa in Venezuela, non a Guantanamo. Ma chiediamo troppo: è un triduo senza passione, noioso e zeppo di inverosimiglianze, con Liam Neeson in cammeo nonsense, Olivia Wilde che è bella ma non balla e Crowe pallida copia. La sensazione che Haggis sia un bluff, viceversa, si avvicina alla certezza.

Federico Pontiggia - Il Fatto Quotidiano

promo

Una donna viene accusata di aver commesso un omicidio. Una situazione del tutto inaspettata per lei e per il marito, un professore, che si troverà a compiere gesti estremi pur di liberarla dalla prigione dove è detenuta. La trasformazione di un professore in una mente criminale affascina e non fa sconti al proprio protagonista, in un racconto costruito con astuta strategia e opportuni contrappunti di forte adrenalina. Il regista premio Oscar di Crash bada a non trasformare il suo personaggio in un supereroe ma cerca di evidenziarne le difficoltà psicologiche del caso. Grazie anche ad un intenso Russel Crowe lo spettacolo risulta solido e appassionante.

film del week-end precedente

TORRESINO - maggio 2011

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