Hereafter
Clint Eastwood -
USA
2010
- 2h 9' |
A
ottant'anni, ma ancora nel pieno della giovinezza artistica,
Clint
Eastwood
ha deciso di affrontare la domanda delle domande in maniera
diretta e sconvolgente: esiste qualcosa oltre la morte? Un'avvertenza. Non
si tratta di un film di genere. Di qualsiasi genere. I cultori delle ghost
stories o degli horror ne rimarranno delusi.
Hereafter
è da sconsigliare a chi crede già nel soprannaturale, ai clienti della
fiorente industria collegata e agli abituali spettatori di baggianate ai
confini della realtà. Al contrario, lo si raccomanda agli scettici, agli
atei, meglio ancora se ferrei. A coloro che sono ancora convinti che le
religioni siano l'oppio dei popoli. Perché a loro il film è rivolto. [...]
Con un materiale simile qualsiasi regista e qualsiasi sceneggiatore
finirebbero inghiottiti in una terra di nessuno fra il bizzarro e il
sentimentale. Non questo regista e non questo sceneggiatore, Peter Morgan,
che aveva già dato prova di talento in film completamente diversi come
Frost-Nixon
e The
Queen. Non manca nulla del necessario
per fare un bel film. La forza delle immagini e dei dialoghi, il tocco
magico nel filmare le città, la recitazione memorabile dei protagonisti,
compresi i piccoli gemelli, e di alcuni comprimari, a cominciare da Bryce
Dallas Howard nella parte di Melanie, fuggevole possibilità per George di
una vita normale. Ma
Hereafter, è i caso di dirlo, va molto aldilà di un
bel film. Grazie allo sguardo del regista, che non smette di meravigliare.
Carico di pietas sulla vita delle cosiddette persone normali infinitamente
più affascinanti degli uomini che fanno la cronaca e la storia. |
Curzio Maltese - La Repubblica |
Ci
voleva un regista immune da ogni tentazione religiosa o new age per
rendere non solo accettabile ma imprevedibilmente riuscito e profondamente
commovente un film intitolato all'aldilà, traduzione italiana di
Hereafter.
Ci voleva un 80enne impregnato di cinema classico e lontano per nascita
dalle due sirene più insidiose della nostra epoca, il virtuale e
l'immateriale, per dare tutta l'evidenza fisica necessaria ai personaggi
che mette in scena, ai mondi in cui vivono, ai sentimenti che li scuotono.
Fino a fare dell'aldilà la metafora di qualcosa che potremmo chiamare in
molti altri modi. Intimità, verità ultima, vicinanza fisica e spirituale,
insomma amore, di sé e degli altri. [...] Con un tocco di concretezza e di
pragmatismo molto americano (molto da grande cinema classico), che
incardina ogni volta le emozioni dei protagonisti in oggetti, ambienti ed
eventi cui Eastwood conferisce massima concretezza e presenza. Così il
corso di cucina che con i suoi piaceri sensuali avvicina Matt Damon e
Bryce Dallas Howard, le angosce dei due gemellini alle prese con la madre
drogata, il peregrinare del sopravvissuto in cerca di un medium, o la
passione di Damon per i romanzi di Dickens, non sono mai solo espedienti
narrativi ma tessere di un unico, potente mosaico. Da cui l'aldilà emerge
privo di echi metafisici per imporsi invece come misura e limite del
nostro stare al mondo. È perché questa vita è unica - e finita - che è
così preziosa. E
Hereafter
ce ne restituisce tutto l'inebriante profumo. |
Fabio Ferzetti - Il Messaggero |
promo |
George è un
operaio americano, timido e silenzioso, che ha un dono
particolare: è in grado di comunicare con i morti (anche se
preferisce evitarlo). Intanto da altre parti del mondo due persone
vivono esperienze di contatto e prossimità con la morte. Una è la
bella giornalista francese riportata miracolosamente in vita dopo
essere stata travolta dal celebre tsunami del 2004, tormentata
dalle domande sulle visioni avute nel periodo di coma. L'altra è
una donna londinese madre sola e tossicodipendente, che ha perso
il figlio di dieci anni in un incidente stradale. Le tre storie,
così distanti, finiranno per intersecarsi, in cerca di una
risposta alla più angosciosa ed eterna domanda dell'uomo. Dopo una
prima mezzora di paura, ci si abbandona al più felice racconto
sulla morte mai concepito sullo schermo. A ottant'anni, Clint
Eastwood ha deciso di affrontare la domanda delle domande: esiste
qualcosa oltre la morte? Risponde con tre storie di altrettante
persone toccate in maniera differente dalla morte che convergono
soltanto nel finale. Hereafter va molto aldilà di un bel
film. Grazie allo sguardo del regista, è un racconto sulla morte
dal quale si esce pieni di vita. |
cinélite
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