Nessuno mi può giudicare
Massimiliano Bruno – Italia
2010
- 1h 35' |
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miglior attrice protagonista (PAOLA CORTELLESI) |
Ottimo
sceneggiatore di tanti film di Brizzi e autore di teatro e tv Massimiliano
Bruno, firma anche
Nessuno mi può giudicare,
che segna il suo esordio nella regia [...] Il copione, lo ha scritto
insieme con Edoardo Falcone e la collaborazione di Brizzi circa un anno
fa, quando ancora l'Italia non aveva conosciuto lo scandalo di Ruby
Rubacuori e delle ragazze dell'Olgettina e quando ancora la escort era
soltanto sinonimo di un modello di automobile. A vederlo oggi, tra
divertimento e ironia, c'è da giurare che seguendo le avventure della
protagonista Alice (Paola Cortellesi) e della sua amica Eva (Anna
Foglietta), escort per necessità col contorno di siparietti sadomaso
strapparisate e cocktail proibiti su uno yacht di lusso, il pensiero va
dritto all'attualità, anche se la pellicola, precorrendo la cronaca,
ovviamente non ne accenna affatto se non involontariamente. Per non
parlare dell'imperativo gridato nel titolo stesso del film, sul quale c'è
l'imbarazzo dell'attribuzione. All'interno di un microcosmo periferico, il
Quarticciolo romano che diventa quasi un altro protagonista bonaccione e
altruista delle spasso se e a tratti intimiste vicende di Alice, di
Giulio-Raoul Bova, ennesima gustosa rivelazione stavolta nei panni del
sentimental-coatto e di Lionello-Rocco Papaleo, irresistibile qualunquista
italico dal cuore d'oro, si sviluppa una commedia strutturata come
«affresco di un'Italia del compromesso» |
Fabio Ferzetti - Il Messaggero |
Il
problema del cinema italiano non sono gli attori (non sempre). Nel cinema
italiano si è consumata una discontinuità qualitativa che ha investito gli
sceneggiatori e i registi ma che per fortuna non ha ancora coinvolto (del
tutto) gli interpreti. Inevitabile quindi che un film come
Nessuno mi può giudicare
sia retto dalla verve
di Paola Cortellesi, di Raoul Bova e di comprimari eccellenti come Rocco
Papaleo (che pronuncia una battuta genuinamente memorabile...) e Lillo.
Perché se l’idea di coniugare al volemose bene la farsa delle escort non è
proprio azzeccata, è pur vero che la Cortellesi risulta piacevolmente
convincente nella sua metamorfosi sociale e di classe. Da donna d’alto
bordo a squillo d’alto bordo, complice un marito fedifrago che muore
lasciandola piena di debiti, il passo è breve. Nessuno ovviamente
s’aspetta un trattato sul rapporto fra sesso, denaro e qualità della vita,
ma dove è finita la cattiveria dei maestri di una volta? E come è che sono
buoni pure i razzisti? Purtroppo, anche se ormai siamo tutti brutti,
sporchi e cattivi, al cinema nessuno è più brutto, sporco e cattivo. Sarà.
Bova, invece, tira fuori tutta la sua grinta. Come un Antonio Cifariello
scompare nel suo ruolo e a vederlo sullo schermo viene da pensare che, a
volte, è bello essere italiani. Ma poi si accendono subito le luci in
sala. |
Giona A. Nazzaro - Film Tv |
promo |
Alice ha 35 anni, un figlio, una bella villetta ai Parioli, tre
domestici in casa e - naturalmente - un marito, che però muore
tragicamente in un incidente. La sua fine segna la fine di tutto: senza
più soldi Alice non sa come fare. Ridotta sul lastrico decide così di
intraprendere una nuova carriera: quella di escort... In qualche modo un
film abbastanza cinico e realistico sul crollo della piccola borghesia e
sul suo facile cadere nella prostituzione di ogni tipo, ma quello che
conta è anche la capacità di sceneggiatua e regia di infilare gag e
battute a raffica, ma senza dimenticare un paese che ha voglia di essere
raccontato, sia pure con leggerezza. E la frizzante interpretazione di
Paola Cortellesi le ha ben meritato il David di Donatello! |