Leoni per agnelli
(Lions for Lambs) |
American Gangster |
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Redford
versus Scott, due modi antitetici di fare cinema. Chi conosce il loro
cammino autoriale ha ben presente la diversa impostazione tematica e
linguistica. Robert Redford, attento da sempre ai valori di una
società in divenire (da Gente comune
a Milagro,
da Dove scorre il fiume
a
Quiz Show)
e caratterizzato da uno stile pacato e introspettivo.
Ridley Scott
, regista di forte impatto, abile nel coniugare la
tensione psicologica con l’inebriarsi dell’azione, ha al suo attivo
titoli quali
Alien,
Blade Runner,
Thelma & Luise.
Ora, con Leoni per agnelli e American Gangster, il solco
resta netto ma si fa più evidente la capacità/necessità del cinema
americano di leggere il presente in chiave apertamente morale, di
scavare nelle contraddizioni dell’etica civile di una democrazia
stretta tra l’ansia imperialistica e l’utopia del sogno americano.
Storie a confronto anche quelle di
American Gangster.
Il gangster nero Denzel Washington che s’industria nel mercato della
droga newyorkese rifornendosi direttamente alla fonte e dimezzando i
prezzi sul mercato. Il poliziotto integerrimo Russell Crowe, mal visto
nell’ambiente corrotto dei colleghi (rinuncia ad un milione di dollari
facilmente intascabili) e messo a capo di una squadra antidroga
federale. Il primo - sornione, spietato ed elegante (ma
gli sarà fatale uno sfacciato cappotto di chinchillà), tutto casa,
chiesa e famiglia - ha trovato nel contatto con i militari di stanza a
Bangkok il tramite per far arrivare l’eroina sugli hercules dei
marines (siamo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, le immagini del
Vietnam e la voce di Nixon fanno eco dagli apparecchi televisivi). Il
secondo, impulsivo e trasandato, con un matrimonio in frantumi e
un’esistenza sregolata (un sandwich come pranzo di Natale, un amplesso
“selvaggio” negli uffici del palazzo di giustizia durante l’udienza di
separazione), trova però il tempo per studiare da avvocato e
costruisce sulla tenacia (“era la cosa giusta da fare”) e
sulla legalità (“nel New Jersey i poliziotti arrestano i criminali”)
un’implacabile morsa che riuscirà a stritolare l’avventura criminale
del suo antagonista. Anche
Scott
ha dalla sua una performance
interpretativa straordinaria e, puntando sul ritmo dell’azione e sulla
pregnanza della caratterizzazione d’ambiente (il soggetto è ispirato alla storia vera
di Frank Lucas e Richie Roberts), fa propria la lezione malavitosa di
Scorsese,
l’impeto di Mann
, il monito di
Lumet e si riappropria, come Redford,
della tensione narrativa del montaggio (lì più fluido, qui teso
all’estremo) e della trascinante emblematicità della fiction
cinematografica. |
ezio leoni - La Difesa del Popolo 27 gennaio 2008 |
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Con Leoni per agnelli, si fa più evidente la capacità/necessità del cinema americano di leggere il presente in chiave apertamente morale, di scavare nelle contraddizioni di un’etica civile stretta tra l’ansia imperialistica e la riscoperta dei valori democratici. Il film di Redford si configura come un’appassionata requisitoria (divisa in tre ambienti, come una pièce teatrale) contro l’assurda logica della guerra e l’asservimento dei media al potere politico da una parte, l’incoscienza del disimpegno civile e l’insana coerenza dell’amor patrio dall’altra. Ci sono le stanze della politica, le stanze del sapere, e un "teatro di guerra" che è anche il luogo della verità. |
Esemplari storie a confronto quelle di American Gangster. Il gangster nero Denzel Washington che s’industria nel mercato della droga newyorkese rifornendosi direttamente alla fonte e dimezzando i prezzi sul mercato. Il poliziotto integerrimo Russell Crowe, mal visto nell’ambiente corrotto dei colleghi e messo a capo di una squadra antidroga federale. Scott ha dalla sua una performance interpretativa straordinaria e, puntando sul ritmo dell’azione e sulla pregnanza della caratterizzazione d’ambiente fa propria la lezione malavitosa di Scorsese, l’impeto di Mann, il monito di Lumet e si riappropria, come Redford in Leoni per agnelli, della tensione narrativa del montaggio e della trascinante emblematicità della fiction cinematografica. |
TORRESINO - febbraio 2008
cinélite TORRESINO all'aperto: giugno-agosto 2008