Come
Harry divenne un albero
(How Harry Became a Tree)
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da La Stampa (Lietta Tornabuoni) |
Curioso mix multinazionale: il soggetto di Come Harry divenne un albero è un racconto cinese di Yang Zhengshung; l´ambiente è l'Irlanda, un piccolo villaggio, nel 1924; il regista Goran Paskaljevic è nato a Belgrado; gli interpreti sono anglo-irlandesi; il produttore è italiano, parti del finanziamento sono tedesche e francesi. A volte simili commistioni pluriculturali possono avere esito interessante, e il regista dice di aver deciso di riambientare il racconto in Irlanda "perché è il paese di Beckett, dove, come in questa storia, la tragedia si mescola all'humor, il serio spesso diventa assurdo"... Un uomo ha perduto in guerra il figlio prediletto, perde anche la moglie, rimane solo con un altro figlio nella sua piccola casa non lontana dal villaggio di Skillet. Logorato dalla depressione, è sempre più chiuso in se stesso. Inventarsi, cercarsi un nemico è in fondo un tentativo vitale che gli restituirà forse il gusto e l´interesse per l´esistenza: se a farlo vivere non è più l´amore, sarà forse l´odio a permettergli di sopravvivere. Sceglie come bersaglio l´uomo più importante del vicino paese, e distruggerlo (rovinare la sua reputazione, la sua serenità famigliare, la sua ricchezza, la sua vita) diventa un´ossessione quotidiana, instancabile. Sembra di capire che le intenzioni del regista, oltre a quella mescolanza di tragedia e commedia che caratterizza la sua opera, fossero soprattutto due. Innanzi tutto il confronto tra odiatore e odiato, tra l´uomo naturale dalle passioni incontrollate, povero, lavoratore manuale legato alla terra e alla Natura, e l´uomo borghese dei commerci e delle ipocrisie, civile ma falso e insidioso. E poi l´analisi di quella componente di aggressività umana e di violenza individuale che (al di là delle ragioni storico-politico-economiche) si manifesta in ogni conflitto, come nelle sanguinose guerre balcaniche di cui Paskaljevic (La polveriera) ha esperienza... |
cinema invisibile-E20 TORRESINO maggio-giugno 2002