Cinque
donne e un uomo decidono d'incontrarsi per dar vita a un club dedicato
alla lettura di Jane Austen. Si tratta di una professoressa di francese,
precisina e in crisi col marito, una donna bella e sola, una giovane
lesbica dedita a esperienze sportive estreme, una signora colta e attiva,
una donna appena divorziata e un appassionato di romanzi di fantascienza.
Vite sentimentali e destini s'intrecciano tra amicizie, amori e delusioni,
per scoprire, parallelamente, come le relazioni ricalchino quelle
descritte nelle opere di Jane Austen.
Matteo Treleani
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Cinque
donne e un uomo si incontrano una volta al mese a discutere uno
dei romanzi di Jane Austen. Bernadette è un'anziana donna forte
che vive da sola ed è stata l'ideatrice del club, messo in piedi
per aiutare la sua amica Sylvia a superare la sua ferita d'amore.
Allegra, la figlia lesbica di Sylvia, si unisce per supportare la
madre, così come l'amica Jocelyn, la quale porta un uomo
conosciuto da poco. Infine, c'è un'insegnante fragile e un po'
strana. Le loro vite si intrecceranno tra loro e con le storie dei
romanzi di cui dibattono.
http://www.sonypictures.it/film/ilclubdijaneausten/sito/
Tratto dal romanzo omonimo di Karen Joy Fowler,
Il
club di Jane Austen
si apre con delle sequenze degne di una soap
opera
fine anni '80 e continua sullo stesso tono, mostrando personaggi belli e
benestanti, immagini laccate e un mondo fittizio dal sapore televisivo. I
personaggi si rendono fin da subito antipatici, ma sembra una precisa
strategia narrativa: Robin Swicord, alla sua prima regia nel
lungometraggio, ma erede di una buona esperienza nella sceneggiatura (ha
scritto Memorie di una Geisha), gioca le sue carte nel racconto,
mostrandoci prima le debolezze di ognuno, per poi lentamente farci
appassionare ai destini di queste persone un po' finte, ma che in fondo
ritraggono vari aspetti della personalità di tutti.
L'intreccio è forse banale ma è ben scritto e, se le azioni dei personaggi
risultano per lo più prevedibili, non si può non immedesimarsi, come in
ogni degna commedia americana. nelle vicende e nei pettegolezzi narrati,
anche grazie al sagace adattamento letterario. Swicord riesce a tener
incollato lo spettatore allo schermo, nell'attesa di un lieto fine atteso
e piacevole, per mezzo di dialoghi e interpretazioni apprezzabili e di un
quadro soddisfacente, dove Jane Austen è un puro pretesto sull'onda della
recente moda cinematografica che la vede spunto costante di Hollywood. Due
ore di svago, prive di sorprese, certo, ma rilassanti.
L'intreccio è
semplice ma ben scritto e, se le azioni dei personaggi risultano
per lo più prevedibili, non si può non immedesimarsi, grazie al
sagace adattamento letterario. nelle vicende e nei pettegolezzi
narrati. Relax e divertimento come in ogni degna commedia
americana.
LUX
- gennaio 2008
TORRESINO
- gennaio 2008