Se la
commedia è la vostra compagna di cinema preferita, non tralasciate di
prendere buona nota di
Lars e una ragazza
tutta sua,
che, già in competizione al Torino Festival, arriva nelle sale quando i
canditi e l’uvetta dei panettoni in celluloide saranno ormai appassiti…
Esistono diversi ottimi motivi per non mancare l’appuntamento: quello che
caratterizza l’opera seconda di Craig Gillespie è che possiede momenti di
comicità irresistibile pur non rinunciando ad un retrogusto melanconico.
Allora, immaginate una tranquilla cittadina del Midwest americano che
dall’autunno alla Pasqua successiva sopporta vento, gelo, pioggia, neve e
dove tutti conoscono pregi e difetti altrui. Lars Lindstrom è un giovane
solitario, buon impiegato, gentile, ma assolutamente riottoso
all’esuberanza di rapporti con il prossimo. Abita nel garage di fronte
alla casa paterna dove vivono il fratello e la moglie.
La coppia si preoccupa per Lars, ma è pronta a far festa quando lui
annuncia di avere come ospite Bianca una danese conosciuta su Internet e
costretta da un acciacco a spostarsi su una sedia a rotelle. Lo sconcerto
è abissale al momento dell’incontro. Bianca è una bambola di silicone a
grandezza naturale e in vendita proprio sulla rete. E c’è un altro guaio.
Come Don Chisciotte con il mondo della cavalleria, Lars è convinto che lei
sia reale. Così tutto il paese, per guarirlo dall’attacco di follia, lo
asseconda lasciando che il pupazzo entri in chiesa, vada dal parrucchiere
e si conceda al volontariato in ospedale. Spetterà solo a Lars di
abbandonare la prigione della finzione per rispondere alla corte di una
collega...
L’arrivo del manichino e il suo debutto in società mostrano immediatamente
la forza di un umorismo lanciato oltre la dimensione del paradossale e,
procedendo nel tracciato narrativo, la morale dell’accettazione e del
riflesso benefico sull’intera comunità restano comunque al servizio di un
divertimento che gioca sul tavolo della contrapposizione tra un’assurdità
senza ritegno e i vincoli della normalità.
Ryan Gosling guida un
cast di travolgente simpatia in questa bizzarra e geniale bagatella al
tempo dell’amore “in linea”. |
Lars
Lindstrom vive in un freddo paesino del Wisconsin. Sociofobico e
patologicamente timido, un giorno si presenta a casa del fratello
dichiarando di aver trovato una fidanzata via internet, Bianca. Tutto
normale, non fosse che la ragazza è una bambola di dimensioni umane. La
famiglia e a breve l'intero villaggio finiranno per assecondare Lars nella
sua follia, trattando Bianca come una ragazza reale.
Nonostante le premesse e un soggetto che poteva far nascere una banale
commediola fatta di gag scontate,
Lars e una ragazza
tutta sua
riesce, in maniera più o meno efficace, a farci intravedere i limiti di
una comunità basata sui buoni sentimenti e la compassione. Il regista
Craig Gillespie, al suo esordio dopo una carriera di spot e videoclip, e
la sceneggiatrice Nancy Olivier (che ha scritto diversi episodi della
serie Six Feet Under) hanno puntato su uno humour alla Frank Capra,
emozionante pur trovandosi spesso in bilico tra il coinvolgimento sincero
e la pura banalità. Niente doppi sensi legati alla sex-doll, dunque, ma
neanche echi al felliniano
Casanova
che ballava con un manichino. Il sesso non c'entra e la pellicola riguarda
la sincera relazione sentimentale che Lars intrattiene con Bianca.
Catecumeno e con problemi mentali, Lars schiva le relazioni con le
persone, forse a causa di una società che l'ha portato a temere i legami
profondi e ad evitare, ignorandone l'importanza, le delusioni. Agrodolce e
delicato
Lars e una ragazza
tutta sua
resterebbe tuttavia nient'altro che un ottimo episodio di un serial tv,
non fosse per la figura di Ryan Gosling, volto nuovo di un certo cinema
americano non troppo mainstream e già candidato all'Oscar per il ruolo del
professore in
Half Nelson. Gosling ci porta ad aderire
al punto di vista di questo personaggio bizzarro che nel suo volto si
rende stranamente credibile, e, cosa ben più sorprendente, riesce a
rendere altrettanto credibile la bambola Bianca. Un giovane talento capace
di dare un segno di novità a una commedia altrimenti innocua. |