da Il Manifesto (Mariuccia Ciotta) |
|
Lo
scenario storico è spostato molto indietro nel tempo, nella Cina pre
Imperiale del 221 a.C., ma non per questo l'opera è meno attuale.
Protagonista assoluto è infatti «il kamikaze», colui che si sacrifica
per un ideale superiore, o inferiore. Il regista cinese della quinta
generazione, Zhang
Yimou,
classe
1950, autore di Sorgo
rosso,
Lanterne rosse,
La storia
di Qui-Ju e Non
uno di meno, pluripremiato a
Cannes, Venezia e Berlino, lo Spielberg di Pechino, per questo classico
targato Miramax è stato di nuovo accusato di connivenza con il governo
e di simpatie anti-Tienamen, soprattutto dopo la candidatura «istituzionale»
al premio Oscar come migliore film stranero. Ma solo una mentalità
guasta e viziosa, «occidentale» cioè, potrebbe vedere Mao sotto le
vesti di un imperatore spietato, o ancor peggio i suoi successori,
nazionalisti solo nel senso delle multinazionali...
Hero,
genere «cappa e spada» - per la Miramax probabilmente un goloso sequel
del mediocre (non al box office) filmone di Ang Lee
La
tigre e il dragone - sprigiona
la tragedia della pace e lascia tutti ammutoliti sull'essere altro,
altro mondo, sospesi in cielo come i maestri delle arti marziali,
guerrieri volanti dentro nuvole di foglie gialle violentemente cangianti
in rosso sangue. Delirio onirico da playstation per il regista abituato
a piccoli racconti sovversivi in fatto d'amore e di giustizia, di
scuola e di comunismo. Zhang Yimou
con questo gioiello aggiunge alla sua «sensibilità
spielberghiana», la dimensione gigantesca: l'utopia dell'horror b-movie
che diventò Jurassic Park
è quella del balletto marziale che diventò
Hero,
il kolossal. Sette regioni di una Cina feudale si massacrano per unificare
l'Impero e egemonizzarlo. Vince chi ha la fly-sword, la spada volante,
o riesce a schivare milioni di frecce scoccate all'unisono, nuvola
nera saettante che copre il sole e precipita sulla scuola dei giovani
studenti di calligrafia. Se scrivi bene la parola spada, nessuna freccia
ti colpirà. Bastano anche due ballerini-guerrieri avvolti in garze
colorate che roteando a mezz'aria spezzano i dardi neri, lanciati
da eserciti contrapposti, truppe sterminate con i loro vessilli palpitanti,
stile Kurosawa e Bertolucci. Senza Nome (Jet Li,
Kiss of the Dragon),
Spada Spezzata (Tony Leung, In
the Mood for Love) e Neve Volante
(Maggie Cheung, In the Mood for love,
Irma Vep)
si uniscono per compiere una missione che costa la vita... |
|
da La Repubblica (Roberto Nepoti) |
|
Per il suo primo "wuxia", fantasia di arti guerriere, Zhang Yimou ha scelto una delle leggende sulla nascita della Cina. Duemila anni fa. Il re Qin vuole unire i sette regni e dare origine a un grande impero; gli altri sovrani assoldano killer d'élite per eliminarlo. E' lo stesso soggetto già messo in scena dal suo maestro Chen Kaige nell'Imperatore e l'assassino; ma con l'aggiunta di un quarto sicario, Senza Nome, che intrattiene in flashback il monarca sui fatti d'arme da lui stesso compiuti contro i suoi nemici. Dice la verità; oppure si propone, a sua volta, di assassinarlo? Esordendo nel kolossal, il regista ha voluto fare di tutto, di più; più di Hollywood e Hong Kong messe assieme. Composte con una cura degna di Kurosawa, le immagini ci riempiono gli occhi: duelli sospesi nell'aria, combattimenti di uno contro cento, migliaia di frecce che piovono dal cielo; il tutto coreografato impeccabilmente da Ching Siu Tung (Storie di fantasmi cinesi). Però Zhang non si è fatto mancare neppure le soddisfazioni intellettuali: il racconto è una costruzione concettuale, dove le versioni dei fatti si contraddicono (confronta il classico kurasawiano Rashomon) e ogni flashback ha un colore differente per scenografie e costumi. Ha raggiunto lo scopo, poiché Hero è stato accolto triofalmente non solo in Cina, ma anche negli Usa. Eppure la perfezione dei dettagli va a scapito dell'anima; e il colore di una foglia finisce per contare più dei personaggi, che sembrano (splendide) marionette mosse da fili. |
i giovedì del
cinema
invisibile
TORRESINO
febbraio-aprile 2005
giovedì GRASSO - biglietto MAGRO !!!