Fratelli di sangue
Davide Sordella - Italia 2006 - 1h 25'

Venezia 63° - Venice Screenings

        Presentato nel calderone della Mostra veneziana (sezione Venice Screenings), Fratelli di sangue è arrivato ora nelle sale e la prima visione a Padova al Torresino ha richiamato un pubblico adeguato proprio nella serata dell’incontro con il regista (esordiente!) Davide Sordella. Va detto che l’impatto con un’opera come Fratelli di sangue non è facile all’inizio. È virtuale il primo personaggio che entra in scena: la voce di Radio Radicale (che sviscera dichiarazioni, confessioni, invettive dei suoi ascoltatori) fa da interlocutore a Sergio (Fabrizio Gifuni) che torna nella casa di famiglia (tutta la scena si svolge nella cantina) dopo dieci anni di assenza. Proprio il suo andarsene in quel lontano Natale è il fulcro della discussione che si accende all’arrivo del fratello più giovane Roberto (Rongione) e della sorellastra Lella (Barbara Bobulova). Uno sproloquio incessante e febbrile, una direzione degli attori di forte impronta teatrale, una stagnazione claustrofobia che può ingenerare noia o fastidio. Al dipanarsi del racconto corrisponde però una crescita di intensità narrativa e di vitalità registica che non solo rendono apprezzabile il risultato finale, ma stimolano ad un confronto aperto tra la ricezione emotiva dello spettatore e le intrinseche intenzioni di Sordella.
A fine proiezione le sue osservazioni, i suoi “appunti di lavoro” sono stati puntuali e “illuminanti”. Alla realizzazione di questa opera prima ha corrisposto infatti un percorso personale costruito su un lungo soggiorno, prima in America Latina (cinque anni – dopo un primo di servizio civile – a prendere mano su documentari e pubblicità), poi a Londra per partecipare al corso di regia alla International High School di Mike Leigh. E proprio come saggio di diploma della scuola inglese si è concretizzata la produzione di Fratelli di sangue, che ha potuto contare sulle collaborazioni a costo zero di allievi e docenti, alle quali si sono aggiunte le partecipazioni, sempre gratuite, di tre attori del calibro di Gifuni (
La meglio gioventù), Bobulova (Cuore sacro) e Rongione (Rosetta).
“Sono stati la mia prima scelta, tre interpreti che ho individuato visionando le pellicole più recenti del cinema italiano. Ho mandato loro la sceneggiatura, hanno accettato subito. Abbiamo dedicato due mesi alle prove (per entrare nei personaggi), poi abbiamo girato in poco più di due settimane…”  Viste le premesse il risultato è ancora più apprezzabile. Non resta che aspettare Sordella al vaglio del suo prossimo lavoro. “Una produzione spagnola, una commedia vivace, una struttura da road-movie, tutto in esterni stavolta!”

La Difesa del Popolo  19 novembre 2006

 

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Tre fratelli che non si vedono da dieci anni si ritrovano nello scantinato in cui si rifugiavano quando erano bambini. Al piano di sopra il resto della famiglia sta preparando il pranzo di Natale. Nello scantinato c'è una vecchia radio impolverata sintonizzata su una stazione che trasmette telefonate senza censura: una sorta di confessionale dal vivo, 24 ore su 24. I tre decidono di "giocare": il telefono ruota sul tavolino e il prescelto deve fare una chiamata alla radio. Ma cosa succede quando si inizia a parlare della notte di Natale di dieci anni prima?

TORRESINO novembre 2006
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