Venezia 63° - Venice Screenings
Presentato nel
calderone della Mostra veneziana (sezione
Venice Screenings),
Fratelli di sangue
è arrivato ora nelle sale e la prima visione a Padova al Torresino ha
richiamato un pubblico adeguato proprio nella serata dell’incontro con il
regista (esordiente!) Davide Sordella. Va detto che l’impatto con un’opera
come Fratelli di sangue non è facile all’inizio. È virtuale il primo
personaggio che entra in scena: la voce di Radio Radicale (che sviscera
dichiarazioni, confessioni, invettive dei suoi ascoltatori) fa da
interlocutore a Sergio (Fabrizio Gifuni) che torna nella casa di famiglia
(tutta la scena si svolge nella cantina) dopo dieci anni di assenza.
Proprio il suo andarsene in quel lontano Natale è il fulcro della
discussione che si accende all’arrivo del fratello più giovane Roberto (Rongione)
e della sorellastra Lella (Barbara Bobulova). Uno sproloquio incessante e
febbrile, una direzione degli attori di forte impronta teatrale, una
stagnazione claustrofobia che può ingenerare noia o fastidio. Al dipanarsi
del racconto corrisponde però una crescita di intensità narrativa e di
vitalità registica che non solo rendono apprezzabile il risultato finale,
ma stimolano ad un confronto aperto tra la ricezione emotiva dello
spettatore e le intrinseche intenzioni di Sordella. |
La Difesa del Popolo 19 novembre 2006 |
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TORRESINO novembre
2006