Le verità nascoste (What Lies Beneath)
Robert Zemeckis
- USA
2000 - 2h 06'

  

    Natale d'autore? Se glissiamo per un momento sulla melassa sentimental-pietistica di Autumn in New York (ah, Richard  e Winona!)  e sull'impatto-mistery che accompagna, dopo Il sesto senso, il nuovo film di Shyamalan (Unbreakable), vedere, sugli schermi delle feste, firme come Robert Zemeckis e Woody Allen  è una corroborante sorpresa (ed è in arrivo anche Loach!). Entrambi reduci dal Festival di Venezia, i loro film non trovano però in noi il medesimo riscontro critico. Criminali da strapazzo ci riporta alle gag spumeggianti di Prendi i soldi e scappa ma l'Allen-touch è ora più maturo: la prima parte, davvero splendida,  è pura comicità adrenalinica (con esplicito omaggio a I soliti ignoti), poi l'evolversi della storia si fa più rarefatto e sornione, con un lieve tono nostalgico nel ricercare la propria semplicità d'autore e una certa serenità dell'esistenza. Forse tale disomogeneità nuoce alla compattezza dell'opera, ma che dire allora del thriller-pateracchio di Zemeckis film successivo in archivio. Il regista di Ritorno al futuro, Roger Rabbit e Forrest Gump sembra aver perso per strada la sua proverbiale, ammirevole compostezza d'insieme e, con Le verità nascoste, confeziona un'opera discontinua, disseminata di "punti di fuga" irrisolti e pretestuosi, incapace di tener saldo il fascino dell'originale commistione di thriller e paranormale. Parte con un'evidente  rimando ad Hitch (La finestra sul cortile), quindi vira verso atmosfere da incubo, esaspera i cliché divistici di Michelle Pfeiffer e Harrison Ford per coglierci di sorpresa, fa riprendere respiro alla storia sviscerando "verità nascoste" di un menage familiare apparentemente irreprensibile. Poi quando sembra che l'acqua diventi raffinato veicolo narrativo di immersione purificatrice e risolutiva, "vi si tuffa" sfacciatamente per una catena di finali ad effetto, ridondanti ed orrifici. Certo, per dirla con Huston, Le verità nascoste "sa inchiodarci alla sedia" per tutte le due ore di proiezione: se il lavoro per accumulo di Zemeckis a noi è parso davvero eccessivo, alla Fox non sembrerà certo esagerato il riscontro al botteghino che il successo di pubblico dovrebbe garantire.

ezio leoni - La Difesa Del Popolo  24 dicembre 2000