Unbreakable -
Il predestinato
M. Night Shyamalan
- USA 2000 - 1h 46' |
Principi e Principesse (Princes et princesses) Michel Ocelot - Francia 1999 - 1h 10' |
Sorprese
delle feste. Ogni periodo natalizio ne riserva qualcuna (parliamo di pellicole
cinematografiche ovviamente), quest'anno è curioso il fatto che nessuna fosse
inattesa, ma che ugualmente l'effetto-sorpresa che il buon cinema riserva abbia
funzionato. Ha funzionato soprattutto a livello di incassi per
Unbreakable -
Il predestinato, nuova opera di
Manoi Night Shyamalan (trentanni, di origine indiana) che, dopo la rivelazione
de ll sesto senso, torna ad un inviluppo di mistero e tensione
raccontando due storie parallele, quella di Eljiah Price (Samuel L.
Jackson) afflitto dalla nascita da una malattia ossea che lo espone a continue
fratture (è soprannominato "l'uomo di vetro") e quella di David Dunn
(Bruce Wilis) che si scopre dotato di poteri sovrumani: indistruttibile (unbreakable)
tanto da uscire indenne da una terribile catastrofe ferroviaria, capace di sopportare carichi di body-bulding oltre
ogni limite, sensitivo nel percepire ciò che di male attraversa o ha
attraversato la vita delle persone che gli passano accanto. E in fatto di maestria è sorprendente che ci stupisca ancora quella, conclamata, di Ken Loach, il cantore della working-class, l'autore che più ha cadenzato (col fido sceneggiatore Paul Loverty) il cinema politico del XX secolo. Le sue opere migliori hanno il respiro dell'humus britannico (Family Life, Piovono pietre, My Name is Joe), ma se la trasferta in Nicaragua si era impastoiata nella retorica (La canzone di Carla), qui Loach, sbarcando nella "patria della libertà", riesce a padroneggiare alla grande ogni situazione e a miscelare con naturalezza dramma e commedia, denuncia sociale e patemi sentimentali. Bread & Roses (pane e rose), si apre con taglio da reportage, con la macchina da presa che si agita tra la vegetazione "pedinando" un gruppo di messicani che entra clandestinamente negli USA. Poi, dopo una parentesi angosciosa legata al destino della protagonista Maya, il tono si fa didascalico nel descrivere la "solita" triste condizione degli immigrati, disposti a tutto pur di trovare un lavoro. Ed è nell'ambito di una impresa di pulizie di Los Angeles dove viene assunta la giovane donna che la vicenda diventa alfine vibrante, tra i soprusi dei capoccia, i diritti lavorativi negati (livello salariale, assistenza medica..), i conflitti che proteste e delazioni scatenano. C'è la simpatica figura di un esagitato sindacalista, Sam, di cui Maya si innamora, c'è il contrasto di priorità e lealtà tradite che la oppone alla sorella Rosa (un indimenticabile pezzo di bravura, in interpretazione e regia), c'è soprattutto il non abbandonarsi mai, da parte di Loach a sposare una causa, un personaggio senza evidenziarne il contraddittorio, senza farci riflettere sulla leggerezza (nel filmare e nel giudicare) di comportamenti che travalicano il confine della legalità. E nel piacere di un finale commosso e razionalmente lontano dall'happy-end agognato, Bread & Roses ripropone l'idea non forzosa di cinema civile. Non di solo pane vivono i lavoratori, ma anche delle "rose" di un'esistenza serena (lo slogan risale ad uno sciopero del 1912). Anche i cinefili hanno diritto, almeno per Natale, ad abbinare alla pregnante consistenza dell'impatto sociale, l'invitta soavità di uno stile sincero e coerente. |
ezio leoni - La Difesa Del Popolo 6 gennaio 2001 |
Anche il reparto bambini ha la sua gradita sorpresa. Con Principi e principesse (opera antecedente a Kirikù e la strega Karabà) il francese Michel Ocelot ci regala un collage di sei fiabe lineari e appassionanti, legate tra loro da un immaginario teatrino cinematografico dove due ragazzi e un vecchio costruiscono i racconti e li interpretano grazie a tecno-magie di scene e costumi. Girato con una semplicità di mezzi che esalta la creatività, Principi e principesse si presenta come una rappresentazioni di ombre cinesi (su cui si innestano pochi, geniali tocchi cromatici) che riempiono lo schermo di una favolistica essenziale e suggestiva. Difficile fare una graduatoria tra i sei episodi, ma è davvero delizioso il respiro romantico di La regina cattiva e La principessa dei diamanti. Nel primo la regina che ha ormai dichiarato apertamente la sua infelice solitudine non può far altro che abbracciare il suo pretendente, provvidenzialmente sopravvissuto alla sua crudeltà. Nel secondo un principe si espone, senza speranze, al rischio di essere trasformato in formica: solo "per rivederti", confida alla principessa amata! |
LUX-TORRESINO
gennaio
2001 |
promo:
Bread & Roses:
Loach
e il suo cinema di impegno sociale restano sempre una piacevole sorpresa. Tra
dramma e commedia, alle lotte sindacali degli immigrati a Los Angeles si
amalgama una storia di sentimenti e contrasti familiari sofferta e toccante. |