Il
Signore degli Anelli -
Il ritorno del Re |
Cosa
genera l’emozione in un film? Per cosa lo ascriviamo nel nostro immaginario?
Spesso basta una scena memorabile, il suo inizio (incipit), la sua
fine (excipit). Come archiviare un film quale Il
Signore degli Anelli,
che annovera tre inizi e tre finali? Va detto subito che, se le invenzioni
narrative d’apertura sono strabilianti (dopo il prologo ne
La compagnia dell’anello e la lotta infuocata tra Gandalf e
il Balrog ne
Le due torri, è la volta del “prequel” sulla crudele avidità
che si impossessa di Smeagol),
la conclusione della saga
è forse il momento meno entusiasmante del
capolavoro di Peter Jackson.
Nel frattempo anche il cammino di Frodo e Sam è stato irto di difficoltà (il tradimento di Gollum, l’agguato del ragno Shelob), ed è proprio per arrivare alla topica distruzione dell’anello e al fine ultimo dell’apologo che Jackson si permette di estraniarsi dall’originale di Tolkien e di fare del “suo” Signore degli Anelli, un film del nuovo millennio, cinquant’anni dopo la pubblicazione del romanzo, oltre un secolo dopo l’invenzione del cinema. La potenza figurativa di montaggio ed effetti speciali, l’inebriarsi delle riprese aeree, la ridondanza dell’action movie e della verve splatter del registadi Creature del cielo (ma anche di Splatter gli strizzacervelli e di Sospesi nel tempo…) nulla tolgono allo struggente conflitto interiore di una civiltà fantasy sull’orlo del precipizio. La personalità schizoide di Gollum-Smeagol è, con evidenza, sopra le righe (sempre eccezionale l’attore-mimo Andy Serkis), il contagio della malvagità fa diventare spettrale il volto di Frodo più della puntura mortifera del ragno e la complessità dei rapporti interpersonali rende ragione di un’epica che si inebria nelle dispute psicologiche, che instilla il germe della solidarietà, che mette per immagini un monito che vale sia per i suoi eroi immortali che per noi spettatori, avvinti da un universo fantastico così verosimile: “come si fa (dopo tante mirabolanti avventure e tanti esaltanti sconfinamenti nell’immaginario cinematografico) a riprendere le fila della vecchia vita?” |
ezio leoni - La Difesa Del Popolo 1 febbraio 2004 |
11 OSCAR:
FILM - regista - sceneggiatura non originale
- montaggio - scenografia -
costumi - trucco - sonoro - effetti visivi - canzone originale - colonna sonora
originale