Il sentiero
(Na Putu)
Jasmila Zbanic
- Bosnia-Erzegovina/Austria/Germania/Croazia
2010
- 1h 40' |
Sarajevo,
Luna fa la hostess, il compagno Amar il controllore di volo: cercano un
figlio, ma lui viene sospeso perché sorpreso a bere alcolici in servizio.
Incontra un ex commilitone, ora musulmano integralista, e si ritrova
insegnante di informatica in una comunità isolata dalla città: molla la
bottiglia, ma abbraccia il wahabismo, e il gap dalla liberale Luna
s’accresce…
Luna è Zrinka Cvitesic, attrice, ballerina e pianista croata, la regista è
Jasmila Zbanic, Orso d’oro 2006 con
Grbavica - Il segreto di Esma, il film
è Il sentiero (On the Path), già in concorso alla Berlinale 2010. Come da
titolo, un on the road nelle ragioni di coppia, con una macchina da presa
che costeggia, tallona e circoscrive le geometrie variabili di una liaison
straordinariamente ordinaria: non c’è discorso a tesi, piuttosto, per
dirla con Barthes, Frammenti di un discorso amoroso, dove l’occorrente -
islamismo - e l’occasionale - informatica - non prendono mai il
sopravvento. Perché il focus è sull’anello che non tiene, ovvero, la
dipendenza, qualsiasi dipendenza, capace di minare il vincolo: sul
sentiero, dunque, la storia di due come noi. Sarajevo o Roma, poco
importa, quel che conta è il paso doble. |
Federico Pontiggia
- Il Fatto Quotidiano |
Nella
Bosnia normalizzata di oggi, Luna e Amar si vogliono bene e hanno problemi
comuni a molte coppie: lui beve un po' troppo e lei non riesce a rimanere
incinta. Niente di drammatico, finché Amar non perde il lavoro e nella sua
deriva incontrollata inciampa un giorno in Bahrja, un vecchio commilitone
che nel frattempo è diventato un musulmano ultraortodosso. La dottrina
wahhabita e la sua organizzazione comunitaria appaiono ad Amar come
un'ipotesi di salvezza, e i suoi comportamenti poco cambiano. Il simpatico
ubriacone dell'inizio si trasforma in un severo fustigatore dei costumi
che con l'entusiasmo dei convertiti pretende di intervenire sui
comportamenti delle persone care. Luna reagisce con grande turbamento e,
dopo un disastroso tentativo di avvicinamento, capisce che è necessario
iniziare un vero percorso che vada all'origine di tutti i problemi. E così
la sua guerra, con le sue tragedie rimosse, afferma i suoi sanguinosi
diritti. Con
Il sentiero Jasmila Zbanic torna, a distanza di cinque anni
da
Grbavica - Il segreto di Esma,
a riflettere sull'identità di un popolo segnato dall'esperienza estrema
della guerra, oggi sospeso tra Europa e Oriente e lo fa attraverso un
personaggio femminile in cui evidentemente si identifica. Il risultato è
forte e animato dalla necessità: un film molto interessante. |
Luca Mosso -
La Repubblica |