Emotivi anonimi (Les
émotifs anonymes)
Jean-Pierre Améris
- Francia/Belgio
2011
- 1h 20' |
Gli
occhi delle nove persone sedute in circolo sono tutti puntati su di lei,
la nuova arrivata. Che si presenta con un filo di voce: «Buongiorno, sono
Angelique» e mentre lo dice sviene. È la scena iniziale di
Emotivi anonimi,
commedia francese che in patria ha avuto un grande successo perché
affronta un problema molto più vasto di quanto sembri: la difficoltà di
gestire le proprie emozioni.
Il regista, Jean-Pierre Améris, ha tratto spunto dalla sua esperienza
diretta: «Ho voluto raccontare l’iperemotività che mi tormenta da quando
ero bambino» ha raccontato. «Nel 2000 ho scoperto l’esistenza di questa
associazione, gli Emotivi anonimi, e ho cominciato a frequentarla. Così mi
sono reso conto dell’incredibile numero di persone che soffrono di questo
malessere psicologico». Un malessere che impedisce di vivere serenamente
perché ci si sente sopraffatti da ciò che si prova: paura, rabbia, dolore,
gioia.. Come la protagonista del film, che non è capace di esibire
pubblicamente la sua abilità di cioccolataia perché essere ammirata, per
lei, è troppo «disturbante» E, al primo appuntamento con l’uomo di cui si
è innamorata, scrive su un bigliettino gli argomenti «interessanti» di cui
parlare, perché altrimenti teme di essere noiosa. Comportamenti forse
bizzarri, sicuramente inadeguati, ma certo non patologici. Ed è questo il
punto fondamentale: i timidi cronici, che arrossiscono a ogni complimento,
che temono di fare sempre brutta figura, che piuttosto che prendere la
parola in pubblico si taglierebbero la lingua, non hanno bisogno di vere e
proprie psicoterapie. Ma di qualcuno che li aiuti a non sentirsi una mosca
bianca, e a capire che spesso quello che capita a loro succede anche al
vicino di scrivania. […] Un modo per dire che l’emotività non è solo un
problema: fa percepire il mondo in modo più fantasioso. |
Federica Lamoerti Zanardi -
Il Venerdì di Repubblica |
Vincere
se stessi attraverso l’amore. Con
Emotivi anonimi
arriva in Italia la commedia francese di successo scritta e diretta da
Jean Pierre Améris. Ambientato in un piccolo laboratorio artigianale di
cioccolato il film, il cui titolo richiama l’associazione omonima,
racconta la difficile relazione tra Jean René (Benoit Poelvoorde) e
Angélique (Isabelle Carré), bloccati da un grande problema di relazione e
di emotività. Esperta cioccolataia Angélique (che ha una mamma capace di
portare a casa della figlia un uomo molto più giovane di lei, appena
conosciuto) viene assunta come esperta vendite da Jean René, che gestisce
un laboratorio di cioccolato che sta per fallire. «Emotivi
anonimi è il
mio film più autobiografico» racconta il regista venuto in Italia a
promuovere il film. «Ed è anche la mia prima commedia. Volevo realizzare
una storia su questo disturbo che, se non vinto, porta alla solitudine.
Per farlo ho scelto la chiave della commedia ricordando gli incontri di
“Emotivi anonimi” al quali ho partecipato dieci anni fa. Erano pieni di
persone di diverse età e diversa estrazione sociale: alla fine riuscivamo
a ridere di noi e di quello che eravamo capaci di fare pur di evitare
situazioni imbarazzanti o difficili da gestire dal punto di vista
emotivo». Situazioni che il regista ha inserito nel film con sapiente
ironia: come la paura del telefono che ha Jean René, perché lo terrorizza
l’idea di non sapere chi chiama, o i1 continuo cambio della camicia ogni
volta che è strettamente a contatto con lei. O piuttosto la paura del
giudizio, anche positivo, dell’altro che blocca Angelique, a tal punto che
si nasconde dietro un fantomatico eremita per realizzare i suoi
cioccolatini o che si annota, per poi rivederli, gli argomenti di una
chiacchierata durante la prima uscita. «Ci sono tante persone che, a causa
dell’ansia e dell’emotività, non vivono la vita che vorrebbero. Oggi
viviamo in un mondo dove sono imposti modelli di successo. Che dimentica,
però, la presenza di tante persone che hanno paura di affrontare se stessi
e gli altri. Tra queste persone ci sono anche tanti attori che attraverso
la recitazione superano la propria timidezza. Proprio come Isabelle Carré,
che essendo emotiva, mi ha suggerito tanti particolari per il film. Lei,
ad esempio, prima di una conferenza stampa, canticchia qualche canzone per
superare le sue paure». E sul successo del film Améris commenta: «In
Francia è stato visto da oltre un milione di spettatori per 10 milioni di
euro di incasso. Anche in Giappone è stato un caso al box office. Forse
perché ho toccato un argomento universale come la paura dell’altro e la
mancanza di fiducia in se stessi». |
Emanuela Genovese
- Avvenire |
Vive
l’Amour. Che a Natale non guasta le Feste, anzi le addolcisce.
Letteralmente, visto che di ghiotto cioccolato s’infarcisce
Emotivi
anonimi, commedia minimal transalpina, che suggella l’incontro e
innamoramento di due estremisti dell’emotività. Lei (Isabelle Carrè)
cioccolataia talentuosa, lui (il belga più pop del momento, Benoit
Poelvoorte) proprietario di una ciocco-fabbrica. Il titolo, di calco
alcolista, rivela il sottobosco di “paralizzati dentro”, tremebondi e
sudaticci (il protagonista si porta una valigia di cambio durante gli
appuntamenti) di cui è affollato il mondo odierno.
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Federico Pontiggia - Il Fatto Quotidiano |
Un’attrazione
fatale dal sapore di cacao quella tra Jean-René, proprietario di una
fabbrica di cioccolato, e Angélique, pasticcera di talento. Un incontro ad
alto tasso di confusione emotiva, proprio a un incontro per emotivi
anonimi. Peccato che lo stato di iperemotività e timidezza che li unisce
rischi anche di complicare loro ulteriormente la vita. Una commedia
francese recitata in modo impeccabile e scritta a meraviglia. È opera del
regista Jean-Plerre Améris (che, confessa ci ha messo molto di suo,
compresa la frequentazione dei gruppi di emotivi anonimi) con Philippe
Blasband. |
Stefania Ulivi - Il Corriere della Sera |
promo |
I timidissimi
Jean-Renè e Angèlique condividono la passione per il cioccolato:
lui proprietario di una fabbrica di dolciumi, lei
cuoca-cioccolataia nella stessa azienda. Innamorati segretamente
l'uno dell'altra, sono però incapaci di esprimere i loro
sentimenti proprio a causa della "timidezza cronica" che li
accomuna, dell'insicurezza nel rapportarsi con gli altri. Ma
grazie al potere psicotropo-salvifico della cioccolata e al
sostegno del gruppo di ascolto "Emotivi anonimi", Jean-Renè e
Angèlique troveranno il coraggio di superare la loro emotività
dichiarandosi reciproco amore. |
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LUX
- dicembre 2011/gennaio 2012 |
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