da La Repubblica (Paolo D'agostini) |
Non sarebbe propriamente "nelle corde" di un regista come Davide Ferrario una commedia sofisticata come è questo Se devo essere sincera. Ma il risultato è elegante e inappuntabile, semmai, a cercare il pelo nell'uovo, più professionale che appassionato. Oltre alla storia imbastita con garbo e disinvoltura, e spunti originali, nell'ambito di parametri riconoscibili e consolidati - una coppia sull'orlo della crisi di nervi, una tentazione di fuga sentimentale di lei quando incontra il commissario che indaga sul delitto di una nuova collega insegnate della protagonista nonché vicina di casa della sua migliore amica - il valore aggiunto proviene da due cose. La prima quel rendere la città di Torino misteriosa e seducente come da Ferrario già fatto con successo in Dopo mezzanotte. La seconda una felice composizione del cast. Neri Marcoré al cui talento brillante il cinema non aveva forse ancor reso un servizio soddisfacente neanche sotto la direzione di Pupi Avati (Il cuore altrove). E soprattutto Luciana Littizzetto , peraltro coautrice del film, che se non perde la verve di umorista e cabarettista, televisiva e non, trova la sua prima occasione di esprimere un personaggio cinematografico a tutto tondo. |
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TORRESINO
febbraio-aprile 2005
8 marzo - giornata della donna