Non
sarebbe propriamente "nelle corde" di un regista come Davide Ferrario
una
commedia sofisticata come è questo
Se
devo essere sincera.
Ma il risultato è elegante e inappuntabile, semmai, a cercare il pelo
nell'uovo, più professionale che appassionato. Oltre alla storia imbastita
con garbo e disinvoltura, e spunti originali, nell'ambito di parametri
riconoscibili e consolidati - una coppia sull'orlo della crisi di nervi,
una tentazione di fuga sentimentale di lei quando incontra il commissario
che indaga sul delitto di una nuova collega insegnate della protagonista
nonché vicina di casa della sua migliore amica - il valore aggiunto
proviene da due cose. La prima quel rendere la città di Torino misteriosa
e seducente come da Ferrario già fatto con successo in
Dopo mezzanotte.
La seconda una felice composizione del cast. Neri Marcoré al cui talento
brillante il cinema non aveva forse ancor reso un servizio soddisfacente
neanche sotto la direzione di Pupi Avati (Il
cuore altrove). E soprattutto Luciana
Littizzetto
, peraltro coautrice del film, che se non perde la verve di
umorista e cabarettista, televisiva e non, trova la sua prima occasione di
esprimere un personaggio cinematografico a tutto tondo. |