Il pescatore di sogni
(Salmon Fishing in the Yemen)
Lasse Hallström -
Gran Bretagna
2011
- 1h 52' |
Alfred
Jones è uno scienziato introverso e compassato occupato presso il
Ministero della Pesca e dell'Agricoltura. Vessato da un superiore ottuso e
da una moglie algida e in carriera, il dottor Jones riceve una mail e una
curiosa proposta: introdurre la pesca al salmone nello Yemen. Contattato
da Harriet Chetwode-Talbot, funzionario commerciale che gestisce ricchezze
e interessi di uno sceicco yemenita col vizio della canna e della fede,
Jones scoraggia il progetto e declina il lavoro. L'intervento aggressivo e
autoritario di Patricia Maxwell, portavoce del primo Ministro britannico,
determinato a ‘pescare' good news nel marasma mediorientale, costringerà
Jones ad accettare suo malgrado. Contagiato molto presto dalla
visionarietà dello sceicco e dalla grazia di Harriet, il ragionevole
esperto in scienze ittiche risalirà fiume e corrente per trovare
finalmente il vero amore e un'acqua più dolce in cui bagnarsi. Contagiato
molto presto dalla visionarietà dello sceicco e dalla grazia di Harriet,
il ragionevole esperto in scienze ittiche risalirà fiume e corrente per
trovare finalmente il vero amore e un'acqua più dolce in cui bagnarsi.
Trasposizione del romanzo
Pesca al salmone
nello Yemen,
Il pescatore di sogni
è una commedia romantica in trasferta esotica. Fedele alle pagine di Paul
Torday, di cui il film riproduce persino le ‘prove documentali' (e-mail,
tweet, circolari burocratiche, articoli di rotocalchi), Lasse Hallström
insiste a raccontare storie come fossero fiabe, dove il caos della realtà,
incarnato da improbabili kamikaze decisi ad ‘annegare' le idee troppo
occidentali del loro sceicco, trova immancabilmente ordine e pace. Perché
dolce e inattaccabile è la condizione dei ricchi che, se pure insediati
dal basso, da più parti e con diverse e maldestre strategie, resistono a
ogni attacco. E in quell'universo agiato e culturalmente lontano capita
l'occidentale Alfred Jones, a cui viene riconosciuto magistero tecnico e
una dimensione personale capace di dialogare con l'altro. Superate
perplessità e inibizioni, l'irreprensibile scienziato britannico parte per
un fertilissimo soggiorno in Medio Oriente, dove l'allevamento di salmoni
diventa una rettilinea (ed elementare) metafora della vita, la sua vita.
Affrontando le complicazioni ambientali di cinquantamila salmoni dislocati
fuori dalle acque e dalla loro area di comfort, Jones imparerà a
risolversi, (ri)scoprendo la propria natura e (ri)trovando il proprio
‘torrente natio'. La dinamica di questa conoscenza è allora il vero
soggetto de Il pescatore di sogni, ritratto di (ri)formazione personale e
di risveglio alla vita, sospeso tra sentimento, sentimentalismo e satira
politica. A incarnare il buon scienziato, impensierito da dighe e
popolamento ittico, c'è Ewan McGregor, nato cinematograficamente come ‘bad
boy' (Piccoli omicidi tra amici,
Trainspotting) e risalito alla
maniera di un salmone, evidentemente rosso e reale, verso un temperamento
più romantico, riscattato da
Moulin Rouge
e Miss Potter. Sguardo smarrito e sorriso
assassino McGregor concentra su di sé il solo interesse del film,
producendo una performance freddamente screwball e satura di tensione
sessuale nel gioioso allacciarsi alla Harriet di Emily Blunt. La favola
satirica (e trascurabile) di Hallström ha tuttavia il merito di aver
sostenuto uno straordinario assortimento di attori. Nelle sue fila anche
Kristin Scott Thomas, abrasivo ufficio stampa del Primo Ministro, che il
regista ha declinato al femminile ‘trasgredendo' il romanzo. |
Marzia Gandolfi -
www.mymovies.it |
Del romanzo
La pesca di
salmone nello Yemen di Paul Torday (Elliott
editore), il regista Lasse Hallström ha addolcito i toni satirici
privilegiando, come in
Chocolat,
gli aspetti della favola romantica. Ne sono protagonisti un ittiologo,
Ewan McGregor, che si illumina solo quando parla di pesci, per il resto è
scontroso, timido e mal maritato; e Emily Blunt, impeccabile consulente di
un illuminato sceicco. [...] All'inizio il film ritaglia con umorismo
personaggi e situazioni; poi, fra filosofia in pillole e metafore di
rinascita, eccede nello zucchero. E tuttavia l'ambientazione fra Londra,
Scozia e Yemen è amena, la coppia McGregor/Blunt funziona e un sogno,
seppur ingenuo, non ha mai fatto male a nessuno. |
Alessandra Levantesi Kezich -
La Stampa |
Geniale operazione di marketing cambiare titolo a un film tratto da un
romanzo di successo. Chissà quanti spettatori realizzeranno che
Il pescatore
di sogni
è la
versione cinematografica di
Pesca al salmone nello Yemen, divertentissimo
libro di Paul Torday edito in Italia da Elliot? Inutile dire che in
inglese libro e film si intitolano Salmon Fishing in the Yemen, e
che l'accostamento delle parole «Yemen» e «salmone» crea un ossimoro
bislacco che nell'edizione italiana va totalmente perduto. Peccato. Perché
il libro è bello e il film, nonostante sia diretto dallo svedese Lasse
Hallström (autore di notevoli schifezze dopo il sopravvalutato boom di
La mia vita a quattro zampe), è ironico al punto giusto. Merito della
scrittura: non solo di Torday, ma anche dello sceneggiatore Simon Beaufoy
che è, tanto per capirci, quello di
Full Monty
e di
The Millionaire,
due copioni scoppiettanti e a prova di bomba. Quando al pensatoio siede
Beaufoy, voi sedetevi al cinema, difficilmente quell'uomo sbaglia un
colpo... |
Alberto Crespi -
L'Unità |
promo |
Uno stravagante sceicco vuole a tutti i costi realizzare un
progetto apparentemente impossibile: introdurre la pesca al
salmone negli aridi altipiani dello Yemen. L'idea suscita
l'interesse di Patricia Maxwell, risoluta portavoce del Primo
Ministro inglese, alla disperata ricerca di una buona notizia sul
Medio Oriente per distogliere l'attenzione dall'ultimo fallimento
mediatico. Per questo, sul posto viene mandato il dottor Alfred
Jones, uno scienziato introverso che lavora per il Ministero della
Pesca e dell'Agricoltura britannico...
Il
film, diretto dallo svedese Lasse Hallström (La mia vita a
quattro zampe, Chocolat), è ironico al punto giusto e la
favola satirica ha il merito di sostenersi su uno straordinario
assortimento di attori:
Ewan McGregor, Emily Blunt e
Kristin Scott Thomas. |
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LUX
- giugno 2012 |
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