In
Time
Andrew Niccol - USA
2011
-
1h
49' |
Sarà
magari un tentativo a freddo per ingraziarsi i giovani che occupano Wall
Street, ma ormai i nuovi cattivi di Hollywood sono le banche. In questo
racconto di fantascienza alla
Philip Dick si chiamano «agenzie del tempo»,
custodiscono nei forzieri milioni di anni e li mettono a disposizione dei
ricchi. Sì, perché nel futuro la metafora «il tempo è denaro» va presa
alla lettera: attraverso una specie di tatuaggio animato sull'avambraccio,
tutto si acquista pagando con ore e giorni della propria vita; quando il
credito è finito, si muore. Un profezia piuttosto ansiogena; anche se a
qualcuno piacerà sapere che nel mondo distopico l'aspetto della gente
resta fissato ai venticinque anni (non dimostra di più, nella scena
iniziale, la mamma di Timberlake). Peccato che i ricchi fissino i prezzi,
l'inflazione cresca di continuo e il tempo non ti lasci arrivare alla fine
del mese. A reagire sarà una coppia di Robin Hood: l'operaio Will e la
figlia di un capitalista, graziosa come una stamina. Da qui in poi,
normalizzata la bella idea di partenza, il film diventa 'solo' - ma non è
poco - un actioner efficace. |
Roberto Nepoti -
La Repubblica |
Il
tempo è danaro (Time is money) dice un proverbio inglese derivato forse da
una massima di Francesco Bacone. Il film di oggi, scritto e diretto da
Andrew Niccol, di cui si ricorderanno almeno
Gattaca e la
sceneggiatura di
The Truman Show,
porta l'espressione alle sue estreme conseguenze immaginando addirittura,
in cifre di fantascienza, che in futuro del tempo possano profittare solo
i ricchi mentre i poveri, destinati a vivere solo venticinque anni, non
possono superare quel limite se non pagano. Non con denaro, naturalmente,
non esiste, non se ne parla, ma con tutto quello di cui si compone il
tempo, ore, minuti, anni, anche - i più ricchi - secoli. [...] Vorticosi
inseguimenti in automobile, così, sparatorie violentissime intervallati da
ansiosi momenti di suspense quando sui polsi di questo o quel personaggio
(ricordo funeste del Lager nazisti) gli orologi virtuali che esibiscono
segnano il rapido e fatale procedere verso i rimanenti ultimi minuti... Si
può seguire e in mezzo al concitato affannarsi dell'azione si può anche
cogliere il suo messaggio socio-politico affidato non troppo velatamente
alle allegorie. I ritmi sono scattanti, le immagini nitide, gli interpreti
convincono. Il protagonista è Justin Timberlake, una faccia glabra e poco
espressiva che avete già incontrato in
Alpha Dog, di
Nick Cassavetes. Al suo fianco c'è Amanda Seyfried, vista con Meryl
Streep. |
Gian Luigi Rondi - Il Tempo |
La
razza umana ha vinto la sua lotta contro il tempo: si smette infatti di
invecchiare all'età di venticinque anni. Da lì in avanti, ogni giorno e
ogni ora, sono a pagamento. [...] Il nuovo lavoro del neo-zealandese
autore di
Gattaca,
S1m0ne e della
sceneggiatura di
The Truman Show,
è arrivato nelle sale Usa circondato della segretezza che accompagna ogni
film di questo strano, cerebrale e freddissimo regista. Il look molto
elegante, quasi monocromatico, evoca la sci-fi minimalista austera e
stilizzata che Niccol aveva già ricreato in
Gattaca. Come quel darwiniano, irrisolto,
film d'esordio (in cui la posizione sociale di un individuo veniva decisa
in base alla qualità del suo dna)
In Time è più bello sulla carta
che da guardare, perché Niccol non traduce visivamente l'originalità delle
sue premesse aldilà dell'immagine di un furto sterile e grigio. Non a
caso, ci sono voluti Peter Weir e Jim Carrey per «realizzare»
The Truman Show.
Ma
In Time rimane un film
affascinante, perché Niccol è comunque un autore misterioso, rarefatto e
ossessivo, incapace di fare un film privo di interesse. E perché la sua
fantascienza di matrice concettuale (che fa pensare a un
Christopher Nolan
più paranoico e simpatico), oggi sembra piacevolmente controtendenza. |
Giulia D'Agnolo Vallan -
Il Manifesto |
promo |
Una società
futura in cui il tempo è diventato
letteralmente denaro: acquistando un certo numero di anni
si può prolungare la propria esistenza fissata con scadenza all'età
dei 25. Questo sistema ovviamente favorisce i benestanti, mentre
ai poveri non resta che mendicare, prendere in prestito o rubare
minuti preziosi per riuscire a sopravvenire un giorno in più... Andrew Niccol, autore di
un memorabile Gattaca, cavalca un nuovo stimolante plot a
cui aggiunge una
riuscita parte "d'azione". Un autore concettuale che sa giocare la
carta dello spettacolo, un film
misterioso, rarefatto e
affascinante. |
cinélite
giardino
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