War
Horse
Steven Spielberg - USA/Gran
Bretagna
2011
-
2h 26' |
Stavolta
Indiana Jones si chiama Joey ed è un cavallo. Un cavallo da guerra,
War Horse, coraggioso, bello, leale e avventuroso, più umano degli
umani. Steven Spielberg non ha bisogno di trucchi digitali o di
antropizzazioni artificiose per umanizzare il mezzo purosangue
protagonista di questa nuovo film epico. Joey non è un cavallo parlante o
un cartone animato alla Disney. E' un cavallo vero, ma nelle mani di un
genio diventa sullo schermo un formidabile attore, capace di trasmettere
ogni tipo di sentimento, ribellione, sdegno, passione, amicizia, amore,
dolore e speranza. Dopo aver dimostrato con
E.T. di poter
trasformare un pupazzo di Rambaldi in una delle più durature star di
Hollywood, con
War Horse
Spielberg consegna alla storia del cinema un grandioso mito equino. Anche
questo film di Spielberg, come la gran parte del suo cinema, prevede un
totale, infantile abbandono. Se si rimane coscienti e adulti, con le
difese e magari il cinismo dell'età, le due ore e mezza di saga cavallina
risultano improbabili e mielose. Ma se si torna bambini, che poi è il gran
regalo del cinema americano, allora il godimento è assoluto. [...] Forse
War Horse
non è fra i capolavori di Spielberg, ma comunque è grande cinema. |
Curzio Maltese -
La Repubblica |
Un
film grandioso, che si porta dietro interrogativi non meno voluminosi.
War Horse,
a prescindere dalle sei nomination agli Oscar, è infatti un
superspettacolo per tutti contrassegnato dal marchio inconfondibile di
Steven Spielberg. Uno Spielberg al cento per cento, classico, ingenuo e
favolistico come nel clou degli anni Ottanta, volutamente smodato nel
riproporsi come cantastorie indifferente ai dogmi dell'avanguardia, la
chiave per valutare la trasposizione a tutto schermo del bestseller per
ragazzi di Michael Morpurgo, sta proprio in questa vocazione, in questa
scelta consapevole e a suo modo provocatoria: anche chi patirà il
sovradosaggio degli effetti, la prevedibilità del congegno
epico-sentimentale, la retorica (in senso classico hollywoodiano) di
fotografia & musica, non potrà non ammettere che re Steven ci crede sino
in fondo e la sua maestria registica non sgarra, in questo senso, neanche
il più trascurabile dei movimenti della macchina da presa. Ed è un merito
e non un'aggravante il fatto che il protagonista dell'odissea nei gironi
sanguinari della prima guerra mondiale sia un maestoso purosangue baio. Un
tipico prodotto Disney si può dire, ma in realtà Joey non è presentato
nelle sembianze animali antropomorfe, bensì come persona; o autonomo e
speciale, portatore di una «volontà» e uno «spirito» che si contrappongono
naturalmente, fisicamente alle infamie innanzitutto
della guerra e per
metafora del mondo.
|
Valerio Caprara -
Il Mattino |
A
distanza di pochi mesi dall'uscita in sala
de
L'avventure di Tin-tin,
troviamo con marchio Disney un altro film 'per ragazzi' del colosso di
Hollywood Steven Spielberg.
War Horse
è solo apparentemente un film per ragazzi, anche se l'ingresso della
Disney e il suo veto per un cinema che non sia il massimo
dell'edulcorazione dai tempi di
Pinocchio ha reso
insensatamente zuccherosa una storia pure ambientata tra le trincee della
I Guerra Mondiale. Il tanto muscolare quanto umanista Spielberg, si sta
dedicando da tempo, al genere favolistico, restituendo la realtà storica
quanto quella fantascientifica nei termini di una morale scema e
qualunquista, buona per tutti, grandi e piccini. Tutto il suo cinema lo si
può leggere attraverso questa chiave di lettura, e se all'inizio, per la
forza del suo giovane passo, alcune sfumature erano rabbiose (Duel),
dopo poco, all'arrivo del successo (da
Lo squalo in
poi), questo velo si è squarciato mostrandoci, con qualche eccezione, la
purezza di un mondo giusto e buono, quella specie di paradiso
hollywoodiano dove vanno a finire quasi tutti i suoi protagonisti. Tra
questi ora si aggiunge un altro tipo, non più essere umano, non più
fumetto, non più alieno bensì animale. Dopo il trattamento riservato al
povero 'squalo', fatto saltare per aria con in bocca una bombola
d'ossigeno, Spielberg si rifà con il più nobile cavallo, uno splendido
bajo allevato da un ragazzo del Devon all'inizio dello scorso secolo. |
Dario Zonta -
L'Unità |
promo |
Un grande
storia d'amicizia tra un cavallo chiamato Joey e il giovane
Albert. Sullo sfondo, i paesaggi rurali d'Inghilterra, durante il
primo conflitto mondiale. Il film è incentrato sul forte legame
esistente tra il cavallo e il suo addestratore: si tratta di un
affetto profondo, sincero, che viene improvvisamente messo in
crisi quando, ai due, viene imposto di separarsi. Inizia così
l'epico viaggio di Joey attraverso scenari di guerra. Durante
questo difficile ed avventuroso percorso, il cavallo lascerà un
segno indelebile nella vita delle persone che incontrerà sul suo
cammino: la cavalleria britannica, i soldati tedeschi, un
contadino francese e sua nipote.
Steven Spielberg non ha bisogno di trucchi digitali o di
antropizzazioni artificiose per umanizzare il mezzo purosangue
protagonista di questa nuovo film epico. Joey non è un cavallo
parlante o un cartone animato alla Disney. È un cavallo vero, ma
nelle mani di un genio diventa sullo schermo un formidabile
attore, capace di trasmettere ogni tipo di sentimento, ribellione,
sdegno, passione, amicizia, amore, dolore e speranza. |