Con
lo spostamento di data (dal giovedì al lunedì) e di sede (bye
bye
Torresino!) il
cinema invisibile
cerca di darsi un nuovo look e una migliore visibilità, ma
non transige dalla sua linea culturale proponendo
omaggi/percorsi variegati e stimolanti, che non perdano il
contatto con la cronaca (cinematografica) e che spazino in
proposte d’essai originali e "azzardate". Rientra in
questo ambito la messa in cartellone di una
miniserie tv made in
Italy
Le cose che restano
per ritrovare nell'autorialiltà italiana (Gianluca Maria
Tavarelli) costrutti che possano non sfigurare di fronte
alla straordinaria qualità della produzione seriale USA. La
sfida è su quattro serate, la prima gratuita!
Di stretto e "amaro" contatto con l'attualità sono poi gli
omaggi (postumi) di questa rassegna ottobre-dicembre. Il
primo va a quel genio visionario che è stato
Jean Giraud
(Moebius)
(1938-2012): il suo habitat resta quello del fumetto (da
Blueberry a l'Incal), ma il suo contributo in
ambito cinematografico è risultato altrettanto memorabile,
da
Alien a
Il quinto elemento
(Luc Besson, 1997). Anche
Claude Miller
è scomparso (a settantanni) in questo 2012 e il recupero di
quello che può essere considerato il suo film più
significativo (La piccola ladra,
1988) è il minimo che possiamo fare nell''attesa che la
distribuzione trovi spazio per i recenti Voyez comme ils
dansent e Thérèse Desqueyroux.
Anche per l'ultimo lavoro di
Théo Angelopoulos,
rimasto incompiuto dopo la sua morte in un incidente
stradale nel gennaio scorso, bisognerà attendere che
produzione ed eredi trovino un punto d'incontro (Wenders si
è reso disponibile per riprenderne in mano la
realizzazione); nel frattempo abbiamo cadenzato il recupero
della sua filmografia su cinque titoli:
La recita,
capolavoro assoluto del 1975,
Paesaggio nella nebbia,
malinconico viaggio alla ricerca di un’identità (Leone
d’argento a Venezia),
Lo sguardo di Ulisse,
“faticoso” giro di boa di una stagione d’autore costellata
di premi “marginali” (nell’occasione “solo” il Gran Premio
della Giuria a Cannes). Con
L’eternità e un giorno
la collaborazione con Tonino Guerra (anche lui scomparso nel
marzo scorso) trova grande intensità poetica (e finalmente
la Palma d’oro a Cannes!) mentre
La sorgente del fiume
è stata la nuova tappa (2004) di un trittico artistico di
grande respiro, continuato con
La polvere del tempo
(l’ultima opera giunta sul mercato internazionale), ma così
drammaticamente interrotto. Lo
sguardo (e)staticodi
un indimenticabile maestro.
Infine, “ispirati” dalla presentazione al recente Festival
di Venezia della riedizione spagnola di Campanas a
medianoche, ecco, per inaugurare la nostra rassegna,
la proiezione di quel mastodontico capolavoro datato 1965,
ma distribuito a livello internazionale nel 1966 con il
titolo di
Falstaff.
La serata è quella del 1° ottobre, la versione è quella
originale con sottotitoli italiani, l’ingresso è gratuito! |