Le cose che restano
Gianluca Maria Tavarelli -
Italia
2010
- 5h 32'
- serie tv in 4 puntate - |
Si
propone, sette anni dopo, come il seguito ideale di
La meglio gioventù,
l’Italia confusa di questi anni vista dalla lente di ingrandimento del
privato. Un esempio di miniserie nata per la televisione ma
stilisticamente ai confini con il cinema, diretta da Gianluca Tavarelli
,
autore delle fiction di grande qualità e audience come Paolo Borsellino o
Maria Montessori. Le cose che restano è la storia di una famiglia che si
divide e di una casa che si svuota, a seguito di un evento doloroso. Ma è
anche la storia di come, a poco a poco, la famiglia e la casa ritrovano
vita e senso, lasciandosi abitare - e contaminare - da nuove esistenze.
Nora (Paola Cortellesi), Andrea (Claudio Santamaria),
Nino (Lorenzo
Balducci) e il padre Pietro (Ennio Fantastichini) reagiscono con fatica e
coraggio al disorientamento che li colpisce, cercando - fuori e oltre la
famiglia - altri mondi, altri amori, altre spinte a vivere. Accanto ad
essi si muovono i nuovi cittadini italiani, uomini e donne tra i venti e i
quaranta anni, presi nel giro del lavoro che c’è e non c’è, della
responsabilità e della moralità che si appannano, delle guerre che
combattiamo senza dire che le combattiamo, dei popoli che vengono a noi
dalla povertà e ci interrogano, come capita con
Alina (la rivelazione
Leila Bekhti) e Shaba (Farida Rahouadj). Una lunga maratona in quattro
capitoli, una storia che cerca di raccontare chi siamo, cosa siamo
diventati, e cosa non vogliamo più essere. Così, questa famiglia che
confusamente resiste e faticosamente si ricompone, si fa simbolo di un
intero paese alla ricerca di una nuova identità. Con Antonia Liskova,
Francesco Sanna, Vincenzo Amato. |
www.mymovies.it |
cinema
invisibile
LUX
ottobre-dicembre 2012
archivio RAI |
Una famiglia, quella Giordani, cresciuta come tante, tra alti e
bassi, nel tranquillizzante tran tran quotidiano e protetta dalla
serenità e dalla sicurezza delle quattro mura domestiche. Tutto
sembra procedere come sempre. Un figlio a un passo dalla laurea,
un altro alle prese con i primi batticuore, l’arrivo imminente di
un nipotino, un viaggio all’estero. Poi, in un giorno qualunque,
tutto sembra venire inghiottito da un buco nero: Lorenzo, il più
giovane di casa, perde la vita in un incidente stradale. E’ la
fine delle certezze, dell’unione, della condivisione, del cammino
comune. È la linea di demarcazione tra un “passato”, che non
tornerà più e un presente lacerante che, come una possente forza
centrifuga, catapulta tutti i personaggi lontani tra loro, a
percorrere strade differenti, alla ricerca, ognuno, di un antidoto
diverso allo stesso male: il dolore di “sopravvivere”. Morto
Lorenzo, casa Giordani si sgretola. Così i tre protagonisti della
storia, Nora (Paola Cortellesi), Andrea (Claudio Santamaria) e
Nino (Lorenzo Balducci), cercano, con fatica, di trovare un nuovo
equilibrio dopo la scomparsa del fratello minore e cominciano
proprio abbandonando quella casa, che li aveva protetti e visti
crescere. Ormai trentenni si ritrovano inevitabilmente a
confrontarsi con una realtà complessa, tra difficoltà nel lavoro,
nelle relazioni sociali e nei legami affettivi. È l’occasione
anche per venire a contatto con il “mondo reale”, spesso
drammatico, fatto di privazioni, stereotipi e di indifferenza.
Le cose che restano è una storia dei giorni nostri che diventa
simbolo di un intero paese, un paese alla ricerca di una nuova
identità e che racconta chi siamo, cosa siamo diventati e cosa non
vogliamo più essere.
"Ci sono cose che volano,
Uccelli, Ore, Calabroni,
Ma di loro non m’importa.
Poi ci sono le cose che restano…” |
Emily Dickinson |
Le
cose che restano sono quelle che sopravvivono al dolore, al
tempo, alla disgregazione, quelle che rimangono dopo che la realtà
è cambiata e si è trasformata.
È la storia di una famiglia che si divide e di una casa che si
svuota, a seguito di un evento doloroso. Ma è anche la storia di
come, a poco a poco, la famiglia e la casa ritrovano vita e senso,
lasciandosi abitare – e contaminare – da nuove esistenze. Nora,
Andrea e Nino reagiscono con fatica e coraggio al disorientamento
che li colpisce, cercando – fuori e oltre la famiglia – altri
mondi, altri amori, altre spinte a vivere. Accanto ad essi si
muovono i nuovi cittadini italiani, uomini e donne tra i venti e i
quaranta anni, presi nel giro del lavoro che c’è e non c’è, della
responsabilità e della moralità che si appannano, delle guerre che
combattiamo senza dire che le combattiamo, dei popoli che vengono
a noi dalla povertà e ci interrogano. Così, questa famiglia che
confusamente resiste e faticosamente si ricompone, si fa simbolo
di un intero paese alla ricerca di una nuova identità. Della
nostra società si raccontano le incertezze, la fragilità dei punti
di riferimento, la complessità e la variegata realtà, ma anche la
speranza, gli affetti che restano, la capacità di amare ancora e
di costruire legami. |
riassunto
I puntata |
La vita in casa Giordani scorre tranquilla. Si attende da Nora la
nascita del primo nipote, il rientro in Italia di Andrea
funzionario del Ministero degli Esteri, la laurea in architettura
di Nino. Quanto a Lorenzo, l'ultimo dei fratelli, è alle prese col
suo primo amore. Ma, inattesa, la morte - in un incidente d'auto -
se lo porta via. Il dolore per quella scomparsa assurda sconvolge
tutti gli equilibri. Anita, la madre, si chiude in un mondo tutto
suo, inaccessibile agli altri e, dopo un tentativo di suicidio,
chiede di essere portata in una casa di cura lontano da tutti.
Nino, che poco prima della morte di Lorenzo aveva scoperto una
relazione sentimentale del padre, sfoga su di lui la sua rabbia,
abbandona la casa e va a vivere in un appartamento di studenti. Si
laurea senza avvertire nessuno e, quando il suo professore Simone
Nicolai gli offre la possibilità di lavorare all'università,
rifiuta e si fa invece assumere come manovale in un cantiere. Il
padre intanto prende la decisione di accettare una proposta di
lavoro all'estero. Proprio per parlare di Nino, il fratello
maggiore Andrea va a cercare la sorella nella ASL in cui è
psicologa. Ma Nora non è in studio. Aspettando che torni, Andrea
conosce un francese di nome Michel, che è lì anche lui per
incontrare Nora, la sua terapeuta, e i due fanno amicizia.
Insomma, ognuno sembra ormai seguire un proprio percorso separato.
Nora, la più forte ed equilibrata, si trova a dividere il suo
tempo tra la sua vita di giovane madre e un nuovo paziente
particolarmente complesso, il capitano dell'Aeronautica Blasi che,
a seguito di un grave incidente in Afghanistan, ha perso la
memoria. Ma il destino ha in serbo una sorpresa: Shaba, una
profuga sbarcata sulla costa siciliana alla ricerca di sua figlia
Alina scomparsa da mesi, incrocia Nino, lì nell'isola per
incontrare il fratello. Nino, istintivo com'è, la aiuta, la porta
con sé a Roma, le offre rifugio nell'appartamento dei suoi ormai
deserto. |
riassunto
II puntata |
Nino, che è andato in Sicilia ospite del fratello, aiuta Shaba,
una profuga clandestina decisa a venire a Roma, a cercare sua
figlia Alina: Nino la ospita nell'appartamento dei suoi e chiede
ad Andrea di aiutarlo nella ricerca. Nel frattempo la conoscenza e
la stima con il professor Nicolai, con cui si è laureato, diventa
a poco a poco amicizia. Ma, a complicare le cose, c'è l'attrazione
che Nino prova per Francesca, la moglie del professore. Una sera
Nino la bacia. Inizia così una relazione tra i due, fatta di
passione e sensi di colpa. Intanto Andrea, che s'è innamorato di
Michel, incontrato per caso alla Asl dove Nora fa la psicologa,
scopre che l'uomo ha una figlia piccola, nata da una breve storia
con una giovane tossica. La difficoltà di Andrea a vivere legami
sentimentali profondi gli fa troncare la storia. Nello stesso
tempo, con l'aiuto del poliziotto Cataldo infiltrato nell'ambiente
del traffico di droga, ritrova la figlia di Shaba e scopre che fa
la prostituta. L'incontro tra Alina e sua madre è un fallimento:
la ragazza rifiuta di seguire Shaba così come rifiuta la proposta
di Cataldo di "collaborare" con la Polizia. Proposta che invece
accetta la sua amica Yelena, pur di liberarsi da quella vita di
umiliazioni. La ragazza viene però ritrovata morta, e Alina viene
sistemata da Cataldo in un appartamento "protetto". Di fronte al
suo dolore, Andrea si offre di accompagnare la salma di Yelena in
Montenegro. Quel breve viaggio diventa una lezione di vita che lo
porta a cercare di nuovo Michel, per dirgli che vorrebbe vivere
con lui e Lila nella grande casa di famiglia. |
riassunto
III puntata |
Nino – incapace di accorgersi dell’affetto che gli mostra
Valentina, una sua compagna d’università – si innamora della
giovane moglie del suo professore e vive con lei una passione resa
amara da profondi sensi di colpa. Malgrado le sue paure, Andrea
propone a Michel di vivere insieme con la piccola Lila, nella casa
Giordano. L’arrivo della piccola riporta vita tra quelle mura
inabitate. Nello stesso tempo anche Alina, la figlia di Shaba –
ritrovata grazie all’aiuto del poliziotto infiltrato Cataldo –
vince le sue paure: denuncia infatti i responsabili
dell’organizzazione che la sfruttava e ottiene per sé e per sua
madre il permesso di soggiorno. Che arriva assieme alla scoperta
dell’amore per Cataldo. La grande casa adesso è di nuovo animata,
ma la felicità domestica dura poco. Michel, il compagno di Andrea
ha un segreto: è molto malato, e vuole morire senza dover essere
di peso per gli altri. Decide perciò di scomparire dalla vita di
Andrea e da quella di sua figlia Lila. A Shaba e a Nino chiede di
non rivelare a nessuno la sua scelta.
Anche un’altra persona, ha scelto: Francesca. Dopo aver rivelato a
Nino di essere incinta di un bambino suo, una mattina abbandona la
sua casa, scompare. Nino e il professore la cercano disperati
insieme, e alla fine la ritrovano. Ha scelto, da sola, di non
portare avanti la gravidanza. Un gesto estremo, che pone fine alla
storia con Nino, proprio mentre Nora è alle prese con uno strano
disagio per il fatto che una donna un tempo amata dal capitano
Blasi, Corinna, è ricomparsa all’improvviso dal suo passato
chiedendo di poterlo incontrare. |
riassunto
IV puntata |
Pietro, il padre della famiglia Giordano, dopo lungo tempo, torna
finalmente in Italia. Al suo rientro trova una piacevole sorpresa:
la casa è ora abitata da nuovi inquilini, Shaba, Alina e Lila.
Questa nuova realtà è un punto di partenza per recuperare gli
affetti e i rapporti con la famiglia disgregata. Come prima cosa
Pietro cerca di risanare il rapporto con Nino, che ancora vive
nell’appartamento studentesco di Piazza Vittorio. Poi convince
Michel a incontrare Andrea e a permettere agli altri di stargli
vicino, prima della imminente fine. E infine va dalla moglie,
Anita, che ancora vive nella casa di cura, e le confessa che è
stato lui a scriverle le lettere a firma del figlio scomparso
Lorenzo. I due si sciolgono finalmente un abbraccio commosso che
segna il ritorno alla realtà e alla vita di Anita. Pietro riesce
anche a risolvere il problema dell’affidamento di Lila, la figlia
di Michel, che così può entrare a tutti gli effetti a far parte
della famiglia Giordano.
Nel frattempo Nino e Valentina lavorano assieme a un importante
progetto architettonico; questa occasione farà sì che il loro
rapporto d’amicizia si trasformi finalmente in qualcosa di
diverso.
Grandi cambiamenti anche per Nora che è molto turbata dalla
vicenda del capitano Blasi. Nora si fa carico di creare l’incontro
con la sua fidanzata, con la quale Blasi ritroverà forse parte di
sé. Tutto questo ha un riverbero su Nora molto forte, fino a
portarla all’estrema decisione di lasciare suo marito, con il
quale, ormai da troppo tempo, non c’era più alcun dialogo, alcuna
intimità. E così, anche Nora torna a vivere con suo figlio
nell’appartamento dei Giordano che, ricomposto da questo nuovo
nucleo famigliare eterogeneo, è ritornato finalmente a vivere. |
promo |
È la storia di una famiglia “normale” che all’improvviso,
schiacciata dal dolore per la morte di un figlio, si perde, si
sgretola per poi ritrovarsi e ricomporsi in modo “diverso”: quando
tutto sembra definitivamente finito, la vita ritrova senso
attraverso nuove dinamiche, nuove responsabilità e, soprattutto,
molto coraggio... Il seguito ideale de La meglio gioventù,
un esempio di miniserie di qualità, nata per la televisione ma
stilisticamente ai confini con il cinema d'autore. |