Abbandonata dalla madre, Janine (Charlotte Gainsbourg) si dà al furto, rubando anche nella casa dove è stata assunta come colf. Doveva dirigerlo Truffaut, ma Miller si è dimostrato all’altezza dell'eredità, recuperando i temi truffautiani dei 400 colpi e mettendoli in sintonia con i propri. Ne risulta uno struggente ritratto di ragazzina sola e vitale, autentica discepola di quell’Antoine Doinel che ricorreva ai libri e al cinema per sfuggire alle incomprensioni degli adulti. Se la regia è attenta e sensibile nel cogliere ogni sfumatura preadolescenziale, la giovane attrice protagonista (figlia di Serge Gainsbourg e Jane Birkin) si rivela addirittura perfetta nel restituire il disagio e l'inquieta voglia di vivere del personaggio. |
Dizionario dei film – a cura di Paolo Mereghetti |
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omaggio a Claude Miller |
cinema invisibile LUX ottobre-dicembre 2012