Wall Street - Il
denaro non dorme mai
(Wall
Street: Money Never Sleeps)
Oliver Stone - USA
2010
- 2h 13' |
Sorpresa.
Dopo gli ultimi scivoloni la Borsa del cinema dava
Oliver Stone in caduta
libera. Invece
Wall Street - Il denaro non dorme mai
rende vivace e
palpitante il fronte di guerra più diffuso, benché immateriale, dei nostri
giorni: la finanza. Traducendo in termini di (buon) cinema di genere
perfino il crack del 2008, anche se Stone non va davvero fino in fondo.
Oggi infatti per conquistare uno Stato basta un computer. E i re rivali
non si rovesciano espugnando castelli ma spargendo informazioni pilotate
su di loro. Spingendoli magari a eliminarsi da sé: come accade nel prologo
al povero Frank Langella, finanziere all'antica, cioè perbene (esisteranno
davvero? improbabile), che vedendosi rovinato decide di togliersi di
mezzo.
Un duro colpo per Jake (Shia La Beouf), enfant prodige di Wall Street che
Langella aveva cresciuto come un figlio. Ma è solo l'inizio. Scomparso il
padrino "buono", torna in scena il mefistofelico Gekko (Michael Douglas
naturalmente, irresistibile la canonica riconsegna degli effetti personali
all'uscita di prigione). Il quale per giunta è il padre, ripudiato,
dell'adorabile fidanzata di Jake (la Carey Mulligan di
An Education).
Chiaro che toccherà al pivellino riavvicinare padre e figlia, o almeno
provarci. Magari andando a scuola di maniere forti dal "suocero". Che in
carcere ha riflettuto sui suoi misfatti trasformandoli in un bestseller,
ma forse non ha perso il vizio... Questo per il lato "familiare" di quello
che invece è un vero film di guerra. Con tanto di esercito nemico, guidato
dallo squalo Josh Brolin. E relativi agguati, imboscate, scaramucce,
duelli, tradimenti, spionaggio. Anche se le armi qui sono pareti di
schermi al plasma, consigli d'amministrazione, insider trading. O serate
di beneficenza che dietro la facciata di lifting e sorrisi coprono
sanguinose rese dei conti.
Anche perché nel frattempo scoppia la Grande Crisi dei subprime, l'America
va in bancarotta, i finanzieri iniziano ad azzannarsi tra loro. E Stone,
servito dall'affilato copione dell'ex-trader Allan Loeb («Facciamo così:
tu smetti di dire balle su di me e io smetto di dire la verità su di te»),
malgrado l'epilogo trito e convenzionale, ritrova la sua grinta migliore.
New York non scintillava così da prima dell'11
settembre. Sarà Rimozione o
Restaurazione? |
Fabio Ferzetti - Il Messaggero |
La
figura di Gekko, nell' interpretazione magistrale di Michael Douglas, è il
legame fisico che segna la continuità tra due epoche. Il primo
Wall Street
ricostruì perfettamente il capitalismo d' assalto degli anni Ottanta, le
aziende smembrate per ingrassare di profitti i banchieri. Lo sprezzo per
le regole portò in carcere due finanzieri dell' epoca: Boesky e Milken,
entrambe serviti da ispirazione per il personaggio di Gekko. La morale è
chiara: il suo talento luciferino è un valore eterno per il mondo della
finanza. Passata la tempesta, il più bandito di tutti torna in auge. Il
ventre molle della middle class americana è pieno di rancori, ma regna la
confusione sulle cause, e i colpevoli che la faranno franca sono ancora
più pericolosi di Gekko. |
Roberto Nepoti - La Repubblica |
Stone
è politicamente meno caterpillar del solito, confezione lusso, ma ci
avverte che i metodi banditeschi sono trasferiti alla grande nella
finanza. Poi ha un cedimento affettivo sul finale, come i gangster che si
tradiscono chiamando la fidanzata: ma il film fila che è un piacere, una
gran macchina d' entertainment polemico hollywoodiano, a patto che vi
perdiate gli ultimi cinque minuti, anche andando alla toilette. Scritto da
Loebb e Schiff con gustoso,
Wall Street 2 conta su un cast
prestigiosissimo: non solo Michael Douglas, col piacere sardonico sul
volto di chi non fa sconti, ma anche lo spielberghiano Shia LaBeouf è una
controparte coi fiocchi, insegnando amoralità giovanile, insieme alla
vittima (magnifico Frank Langella), a Carey Mulligan, alla mamma in affari
Susan Sarandon e al vecchio Eli Wallach, in un cameo bancario perfido,
omaggiato pure da un telefonino che suona con il refrain a lui ben noto di
Morricone-Leone. |
Maurizio Porro – Il Corriere della Sera |
promo |
Alle soglie
della crisi economica internazionale che rischia di minare le
fondamenta del mondo finanziario del terzo millennio, Jacob, un
giovane agente di borsa, si unisce all'ex uomo d'affari Gordon
Gekko per tentare di avvisare la comunità dell'imminente disastro
e di scoprire l'autore di un oscuro 'omicidio. Nonostante i
disastri finanziari dell'ultima volta Gekko-Michael Douglas si
aggira ancora come uno squalo predatore nei territori dell'alta
finanza, ma non ha capito che questa volta è lui una possibile
vittima. Una gran macchina d'entertainment polemico hollywoodiano,
confezione di lusso e attori di classe. |