L'ultimo re di Scozia (The Last King of Scotland)
Kevin Macdonald - Gran Bretagna 2006 - 2h 01'

miglior attore protagonista (FOREST WHITAKER)

da La Repubblica (Roberto Nepoti)

        Nel 1971 il giovane scozzese Nicholas Carrigan, giunto in Uganda per una missione umanitaria, diventa medico personale del presidente Idi Amin Dada. L'uomo sembra rappresentare una nuova speranza per il suo popolo; invece si rivelerà un dittatore feroce e spietato, il cui regime costerà la vita a mezzo milione di persone.
L'ultimo re di Scozia è un film al bivio tra diversi mondi. Non soltanto per le culture differenti che vi si incontrano, né per il fatto che uno dei due protagonisti è realmente esistito, l'altro immaginario. Lo è, soprattutto, perché si colloca al confine tra documentario e fiction: da una parte Kevin MacDonald, premiato documentarista, ha raccolto materiali autentici e testimonianze in Uganda; dall'altra la sceneggiatura, tratta dal romanzo di Gilles Foden, è affidata a penne esperte come quella di Peter Morgan (lo sceneggiatore di
The Queen).
La prima parte racconta la fascinazione del potere subita dal dottore europeo; la seconda ci conduce tra l'orrore e la barbarie della storia recente. Se è cosa lecita ricavare uno spettacolo da sofferenze reali, il film assolve bene il suo compito.
Ottimamente scelti gli attori: a cominciare da Forest Whitaker, s'intende, candidato all'Oscar per il suo Amin Dada carismatico e brutale, fragile e mostruoso insieme. Bellissima la fotografia a colori saturi di Anthony Dod Mantle; più che efficace l'impasto musicale, dove si mescolano musica funky africana e rock scozzese.

da Il Mattino (Alberto Castellano)

        In L'ultimo re di Scozia Forest Whitaker, candidato all'Oscar come migliore attore protagonista, regala una straordinaria performance psicofisica nel ruolo di Idi Amin Dada, il presidente-dittatore dell'Uganda salito al potere nel 1971 con un colpo di stato. Il massiccio attore di colore, capace di scivolare con duttilità nei personaggi più diversi e di comunicarne con magnetico realismo lo spessore umano, ha saputo restituire la complessa e controversa figura di Idi Amin attraverso l'avvincente percorso politico-esistenziale che lo portò a trasformarsi da leader carismatico in un sanguinario psicopatico. Merito anche del documentarista scozzese Kevin Macdonald, che per far rivivere la tragedia shakespeariana di uno dei più efferati politici del Novecento, ha utilizzato il veicolo narrativo dell'odissea del medico scozzese Nicholas Garrigan, creato dallo scrittore Giles Folden. Partito per l'Uganda nel 1970 come volontario, Garrigan diventa il medico personale del dittatore, viene sedotto dalla sua personalità e diventa suo confidente e consigliere, ma anche testimone e complice di omicidi di massa e torture. E quando, di fronte al demoniaco delirio di onnipotenza di Amin, ritrova il necessario barlume di coscienza e di senso morale, lascia il Paese rischiando la vita. Macdonald è abile a integrare il personaggio romanzesco nei fatti documentati, a mescolare stilisticamente il linguaggio irrequieto di un certo cinema degli anni '70 e un documentarismo secco e incisivo con movimenti nervosi, primi piani, colori lividi dell'epoca.

 

promo

Nel 1971 il giovane scozzese Nicholas Carrigan, giunto in Uganda per una missione umanitaria, diventa medico personale del presidente Idi Amin Dada. L'uomo sembra rappresentare una nuova speranza per il suo popolo; invece si rivelerà un dittatore feroce e spietato, il cui regime costerà la vita a mezzo milione di persone.
Più che essere un ritratto vero e proprio, la pellicola mescola ricostruzione storica e ritmi da thriller, nella cupa processione di efferatezze di un personaggio inizialmente salutato con favore da molte nazioni, carismatico e affascinante, ma con lo spirito sanguinario dello sterminatore. Forest Whitaker, Oscar come migliore attore protagonista, regala una straordinaria performance psicofisica nel ruolo di Idi Amin Dada.

TORRESINO marzo 2007
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