da La Repubblica (Roberto Nepoti) |
Nel 1971 il
giovane scozzese Nicholas Carrigan, giunto in Uganda per una missione
umanitaria, diventa medico personale del presidente Idi Amin Dada. L'uomo
sembra rappresentare una nuova speranza per il suo popolo; invece si
rivelerà un dittatore feroce e spietato, il cui regime costerà la vita a
mezzo milione di persone.
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da Il Mattino (Alberto Castellano) |
In L'ultimo re di Scozia Forest Whitaker, candidato all'Oscar come migliore attore protagonista, regala una straordinaria performance psicofisica nel ruolo di Idi Amin Dada, il presidente-dittatore dell'Uganda salito al potere nel 1971 con un colpo di stato. Il massiccio attore di colore, capace di scivolare con duttilità nei personaggi più diversi e di comunicarne con magnetico realismo lo spessore umano, ha saputo restituire la complessa e controversa figura di Idi Amin attraverso l'avvincente percorso politico-esistenziale che lo portò a trasformarsi da leader carismatico in un sanguinario psicopatico. Merito anche del documentarista scozzese Kevin Macdonald, che per far rivivere la tragedia shakespeariana di uno dei più efferati politici del Novecento, ha utilizzato il veicolo narrativo dell'odissea del medico scozzese Nicholas Garrigan, creato dallo scrittore Giles Folden. Partito per l'Uganda nel 1970 come volontario, Garrigan diventa il medico personale del dittatore, viene sedotto dalla sua personalità e diventa suo confidente e consigliere, ma anche testimone e complice di omicidi di massa e torture. E quando, di fronte al demoniaco delirio di onnipotenza di Amin, ritrova il necessario barlume di coscienza e di senso morale, lascia il Paese rischiando la vita. Macdonald è abile a integrare il personaggio romanzesco nei fatti documentati, a mescolare stilisticamente il linguaggio irrequieto di un certo cinema degli anni '70 e un documentarismo secco e incisivo con movimenti nervosi, primi piani, colori lividi dell'epoca. |
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TORRESINO marzo
2007