Ricky - Una storia d'amore e libertà
François Ozon –  Francia/Italia 2009 - 1h 30'

59° Festival di BERLINO: in concorso

  Film metafora, della diversità certo, dell'omosessualità forse, della difficoltà di essere liberi nell'istituzione familiare, questa volta, anche Ricky, fiaba operaia, in concorso, di film precedente in archivio Francois Ozon film successivo in archivio. Dal libro di Rose Tremain, la storia d'amore tra due proletari sfocia in un un bebè molto strano. Il Ricky del titolo ha le ali e si mette a volare. Maneggiare la chimica fine come fa Alexandra Lamy (che è Kathy) per lavoro, soprattutto se il suo partner è «straniero» come Sergi Lopez (Paco), è piuttosto pericoloso. Non sempre i mostri prodotti sono così angiolescamente rinascimentali. In gara anche un film danese di Annette Olesen dal titolo godardiano di Piccolo soldato. Lei, il soldato, torna dall'Afghanistan traumatizzata e senza soldi e, come se si trovasse in un film dei Dardenne, si scontra con il padre, pappa buono di nigeriane, che la assume come autista delle sue prostitute. Ripiombata in un'altra guerra di sopravvivenza si mette in testa di salvare Lily, che del padre è anche l'amante, rubando per lei, procurandole un biglietto aereo e costringendola a tornare dalla sua figlioletta di Lagos. Che il terzo mondo faccia comunque ciò che il primo le ordini... .

Roberto Silvestri - Il Manifesto

  Ricky ci è sembrato un piccolo capolavoro. Ozon dice di essersi ispirato a una vecchia, preziosa massima di Luis Bunuel: filmare i sogni come fossero realtà, e la realtà come fosse un sogno. Ricky è un film su un miracolo, ma non è un film cattolico. E' un elogio della diversità in chiave squisitamente laica. Un film rischiosissimo, e miracolosamente riuscito.

Alberto Crespi - L'Unità

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LUX - ottobre 2009

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