Mary
e Kelly rimangono orfane di madre dopo un incidente stradale che rischia
di uccidere anche loro. Joe invece, il padre, non era presente e ora deve
recuperare le fila della sua famiglia. Per farlo accetta un lavoro a
Genova, spostando se stesso e le figlie dall'America in Italia. Arrivano
d'estate per ambientarsi prima che inizi l'anno scolastico e tra puntatine
al mare, visite turistiche e apparizioni fantasmagoriche tutti e tre
dovranno venire a patti con il lutto e ricomporre il rapporto con gli
altri.
Si colgono suggestioni rosselliniane di emozionanti viaggi in Italia anche
se
Michael Winterbottom non riesce sempre cogliere e sfruttare a pieno i
molti spunti con cui egli stesso contamina il suo film. Il mutamento
interiore esemplificato dal trasferimento in una nuova città, lo
spaesamento fisico (i personaggi si perdono sempre) che rispecchia quello
interiore, il nucleo familiare che cerca un nuovo equilibrio e ancora il
contrasto di due culture e due modi di vita diversi (quello americano e
quello italiano) sono sforzi intellettuali che lo spettatore si deve
affrettare a sviluppare.
Girato in digitale con apprezzabile economia di mezzi,
Genova
cerca un rapporto simbiotico con la città del titolo, rinunciando a darne
un'immagine cartolina e preferendo mostrare quello che serve alla storia
(i vicoli sporchi e pieni di topi, la prostituzione come anche le spiagge
assolate e i monumenti): le vie e la loro fauna qual contraltare dei veri
protagonisti della storia, i tre americani in cerca di se stessi lontani
da casa... |