L'artista
(El
artista)
Gastón Duprat - Mariano Cohn
– Argentina/Italia
2008
- 1h 50'
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Un infermiere che
lavora in un ospizio scopre che uno dei pazienti è un geniale pittore.
Approfittando della situazione si appropria delle opere dell'anziano e,
spacciandole come proprie, diventa un celebre artista. Anche se non ha
cultura e non è quasi in grado di esprimersi, riesce a essere credibile
e a diventare famoso. |
Concettuale
e modernissimo
El artista,
degli argentini Mariano Cohn e Gaston Duprat. [...] L'arte esiste,
sembrano dire i registi, è solo ostaggio di un sistema malato. E per
ricordarcelo, mentre tengono fuori campo le opere, fanno di ogni
inquadratura un'opera d'arte moderna giocando non solo sulla bellissima
luce ma su volumi, superfici prospettive, riempiture, in un contrappunto
ironico-appassionato al tema del film. Una festa per gli occhi. |
Fabio Ferzetti - Il Messaggero |
Sorpresa: un
piccolo film diretto da due registi argentini, Mariano Cohn e Gaston
Duprat, che l'anno scorso era passato in concorso al Festival di
Roma quasi inosservato, ed era invece uno dei più belli e divertenti della
sezione ufficiale. Un'opera prima,
che inaugura felicemente l’accordo per
lo sviluppo di nuovi progetti siglato da Cinecittà Luce (anche
distributore) con l'INCAA (Istituto Nazionale del cinema e audiovisivo
argentino). La storia esplora con suggestiva ironia il mondo contemporaneo
dell'arte: Jorge (bravissimo Sergio Pangaro) è solo, non possiede nulla se
non lo squallido appartamento in cui vive, l’unico contatto con l’esterno
è il lavoro di infermiere in un istituto geriatrico. Quasi per caso scopre
che l’anziano paziente (autistico), di cui si prende cura da anni,
realizza disegni di valore inestimabile. Jorge mette a segno il colpaccio,
si appropria delle opere e le espone in una galleria d’arte. Le sue
quotazioni salgono alle stelle, diventa un fenomeno da baraccone: non sa
parlare, non ha cultura, né possiede la scaltrezza giusta per gestire la
pressione (esilarante il botta e risposta televisivo), eppure ce la fa
perché l’arte, come ci ricordano gli autori in modo intelligente, è puro
magma, indefinibile nella sua astrattezza e soggettività. Intanto il
vecchio, che è andato a vivere da lui, ha perso l’ispirazione…. Satira
feroce sulla società contemporanea, ben recitata e scritta, che coinvolge
quasi tutti gli addetti ai lavori, dai critici ai galleristi. Andrès
Duprat, lo sceneggiatore, ha un passato di curatore d’arte e di programmi
culturali e come coproduttore c’è un famoso artista argentino: Leon
Ferrari, Leone d’Oro 2007 alla Biennale d’Arte di Venezia. |
Marina Sanna - Cinematografo.it |
Esordio
Jorge lavora
come infermiere in un istituto geriatrico. Tra gli altri, si occupa anche
di un vecchio autistico, Romano, dotato di uno spiccato talento pittorico.
Quando Jorge recapita ad una galleria i lavori di Romano spacciandoli per
propri, la sua vita prende una svolta inattesa e si ritrova catapultato
nel mondo dell'arte contemporanea. In breve, diviene un artista di culto,
ricercato da curatori, critici, collezionisti e belle donne. Il suo
silenzio viene interpretato come un rifiuto di parlare al posto della
propria opera, il suo contributo viene prontamente inscritto nella storia
dell'arte e dell'art brut in particolare. Jorge attraversa le
contraddizioni della scena artistica contemporanea senza riuscire ad
illuminare la propria esistenza, trovando continue domande e nessuna
risposta.
Primo lungometraggio di finzione degli argentini Mariano Cohn e Gastòn
Duprat, reduci da numerose conferme nel campo del cinema sperimentale e
documentario,
L'artista
è una commedia low budget e high concept che approccia uno dei soggetti
più discussi - la natura dell'opera d'arte - dal punto di vista di due
personaggi diversamente apatici, privi di un vero e proprio punto di vista
che rilanciano per questo la palla allo spettatore, omaggiando la teoria
duchampiana che vuole l'arte proprio nello spettatore e non nell'opera o
nell'artista (ragion per cui non vediamo mai i lavori di Romano).
Il film procede per quadri, allestisce inquadrature pittoriche, lascia che
il soggetto occupi una posizione originale all'interno di esse e che sia
il pubblico a porsi il problema della loro giustificazione, gioca con il
sonoro e con la superficie della tela bianca di cui è ospite il cinema.
Una macchia sul muro è arte? O è arte quell'inquadratura della macchia sul
muro?
Senza graffiare lo schermo e senza rinunciare ad una buona dose di ironia
(basti pensare alle reazioni del vecchio quando Jorge, il non artista,
colui che non ha idea dei confini dell'opera e della sua misura
necessaria, gli sottrae di mano il foglio prima che l'atto creativo sia
stato completato), L'artista ha il pregio di saper mostrare, con
pochissimo, un ambiente che evidentemente gli autori conoscono
dall'interno e sul quale non mentono o romanzano, e il buon gusto, dopo
aver snocciolato citazioni su citazioni (d'altronde di questo si tratta,
di un uomo che si serve dell'espressione di un altro) di affidarsi al
silenzio, in un finale di rara eloquenza. Un riuscito divertissement, da
non confondere con un'opera d'arte.
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Marianna Cappi - Mymovies.it |
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LUX
- ottobre 2009
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