Questione di punti di vista
(36 vues du Pic Saint-loup)
Jacques Rivette
– Francia/Italia
2009
- 1h 24'
|
Venezia 66° - Concorso
Proprio alla vigilia dell'inizio della tournée estiva, il proprietario
di un circo viene a mancare. Nonostante tutto gli artisti decidono di
proseguire lo stesso con il programma fissato e chiedono alla figlia del
defunto direttore, Kate, di prendere lei in mano la direzione del circo.
Kate è lontana dal mondo circense da oltre quindici anni ed ha una sua
attività ben avviata, però accetta di unirsi a loro. Tuttavia, non sarà
solo Kate il nuovo elemento della troupe. Infatti, a loro si unirà anche
Vittorio, un italiano appassionato del circo che non solo riuscirà ad
entrare nel palinsesto dello spettacolo ma anche a fare breccia nel
mondo segreto di Kate...
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Con
36 vues du Pic St. Loup, in Italia più banalmente
Questione di punti di vista,
il regista più appartato e misterioso della Nouvelle vague, Jacques
Rivette, allestisce un lievissimo ma estremo atto d'amore e perfino di
fede nello spettacolo, nel lavoro comune, in quelle dinamiche "di
famiglia" che sono il sale e la croce di ogni creazione artistica.
Difficile infatti non pensare al cinema, a un certo cinema, lungamente
amato e analizzato ancor prima che praticato, davanti ai numeri
orgogliosamente, quasi provocatoriamente desueti di questo piccolo circo.
Dal forzuto che vola appeso a cavi visibilissimi, ma non per questo meno
magici, ai clown che eseguono con variazioni minime e serietà commovente
il loro numero, ogni numero mette in gioco un sapere, un'appartenenza, una
vera e propria etica. Dello spettacolo come della vita, perché non c'è
distinzione. Il tutto messo in scena anzi evocato, suggerito, con mezzi
tenuissimi, come certi vecchi grandi cantanti che usano ormai un filo di
voce. Trovando sempre qualcuno disposto ad ascoltarli. |
Fabio Ferzetti - Il Messaggero |
Una
grande Kate, Jane Birkin, traumatizzata da un lutto d'amore durante uno
spettacolo circense di destrezza 15 anni prima, e Sergio Castellitto, un
eccentrico Vittorio, italiano gentile e di passaggio, che in Porsche va a
Barcellona, non costruiscono la loro storia d'amore annunciata, e che
sarebbe anche plausibile, in
36 vues du Pic
Saint Loup.
È una antifiaba di sapore provenzale moderno e leggiadra ideata da un
Jacques Rivette particolarmente in forma, e geologicamente curioso (le 36
viste del picco Sain Loup presso Assas, Montpellier, le potremo ammirare
anche noi, e sono una diversa dall'altra a secondo del punto di vista,
come ci mostrano tutte queste «angolazioni di un non amore»), ambientata
nello strano mondo di un piccolo circo di provincia, che fa spettacoli
misteriosi e per pubblico d'essai, tra clown beckettiani, frustatori
tristi e trapezisti che soffrono di vertigini, senza mai esagerare nella
performance surreale e enigmatica, come piacerebbe a
David
Lynch, e che però fanno divertire un mondo Vittorio, che
resta incantato sia dalla strana impaginazione dello spettacolo, dalla
comicità delle esibizioni, che solo lui coglie, sia da Kate, ora stilista
parigina, riprestata al circo per un inizio tournée estivo, personalità
magnetica e scostante. Vittorio l'impiccione fertile, riuscirà a diventare
anche lui un mezzo clown, ma non fino al punto da sedurre il suo oggetto
d'attrazione né di catturare l'etereo segreto legame che unisce, in un
mondo a parte, i lavoratori nomadi dello spettacolo... |
Roberto Silvestri - Il
Manifesto |