Once
John
Carney -
Irlanda
2006
- 1h 31'
|
|
miglior canzone originale (FALLING SLOWLY) |
Far
funzionare la storia più vecchia del mondo - "ragazzo incontra ragazza" -
non succede ogni giorno. Ma usare uno schema così semplice e universale
per ribaltare il rapporto fra il cinema e la musica, asservendo il primo
alla seconda senza battere le solite strade del musical, è ancora più
raro. Eppure è quanto accade in
Once, diretto da un regista che è stato
per anni il bassista del gruppo irlandese dei Frames, e interpretato da
altri due veri musicisti che non "recitano" personaggi cuciti loro
addosso, ma piuttosto mettono in scena la nascita di una serie di
bellissime canzoni - le loro canzoni. Lui (Glen Hansard, fondatore dei
Frames, apparso anche in
The Commitments)
suona la chitarra nelle strade di Dublino. Lei, una giovane profuga
arrivata lì da Praga chissà come, sembrerebbe una delle tante anime perse
nelle strade della città se non nascondesse un dono. Anche lei infatti (Markéta
Irglova), è una musicista, nella vita come nel film. Anche lei nasconde
tesori di sentimento e di saggezza nelle dita e nella voce. E insieme a
lui... Beh, questo conviene scoprirlo direttamente al cinema,
Once
è uno di quei film così delicati e toccanti che a raccontarli si sciupa.
Ma la fusione fra il "poco" che accade e la piena di emozioni che Carney
riesce a scatenare con un pugno di personaggi è una delle vere sorprese
dell'anno. |
Fabio Ferzetti -
Il
Messaggero |
Difficilmente
una storia d'amore contemporanea potrebbe essere raccontata in modo più
autentico, delicato e semplice di come la racconta
Once,
produzione a bassissimo costo realizzata in un paio di settimane ma già pluripremiata (anche con l'Oscar per la migliore canzone,
Falling Slowly) e capace di strappare parole
entusiastiche a una vecchia volpe dello spettacolo come
Spielberg.
Si racconta il breve incontro, a Dublino, tra un musicista di strada in
lutto per amore e una immigrata ceca, venditrice di rose e pianista di
talento. L'incontro libera la creatività musicale di entrambi: realizzano
un demo, che forse avrà un avvenire. L'ha già avuto, da parte sua, il
protagonista Glen Hansard, tra i fondatori del gruppo folk-rock irlandese
The Frames.
La cosa più originale è che la love-story pudicamente abbozzata è
raccontata soprattutto attraverso le canzoni, i cui versi sostituiscono le
parole d'amore: una forma di "musical", in un certo senso, mai vista
prima. E le parole dicono (come nel meglio della musica popolare secondo
Truffaut) tutte le cose che contano: "ti amo", "perché mi hai
lasciato?", "non so vivere senza di te". |
Roberto Nepoti –
La
Repubblica |
Per
realizzare un bel film, a volte basta solamente essere sinceri e
raccontare senza fronzoli o accorgimenti tecnici una storia che potrebbe
capitare a qualcuno di noi. Il regista e sceneggiatore John Carney (classe
1972) ha lavorato per e con la musica sin da quando era poco più che
ventenne: ha diretto cortometraggi e videoclip ed è stato bassista del
gruppo irlandese The Frames. Gruppo fondato nel 1990 dal protagonista di
Once Glen Hansard (apparso nel cult
The Commitments),
che nella pellicola interpreta un musicista di strada senza nome che non
ha mai dimenticato il suo amore perduto e spera di incidere un disco per
farsi strada. Carney ci fa vedere il momento in cui il musicista conosce
una pianista della Repubblica Ceca immigrata a Dublino, una sorta di
"breve incontro" fatto di piccoli dettagli, canzoni, discorsi, con la
ragazza che sarà il sostegno fondamentale per coronare il sogno del
giovane e approdare alla fine alla sala di incisione. Anche la
protagonista femminile, Markéta lrglovà, è una autentica musicista di soli
venti anni, che nella realtà collabora con Hansard e ha inciso un disco
con lui e che qui è al suo esordio come attrice. L'intreccio fra i veri e
consolidati rapporti tra regista e attori e la breve e illuminante vicenda
ha dato vita a una pellicola ricca di calore e colore, musica (molto bella
la colonna sonora, su cui spicca la canzone Falling Slowly, premiata
quest'anno con l'Oscar) e genuinità. Non è cosa molto frequente di questi
tempi emozionarsi e partecipare intensamente a un film che è più
consigliato vedere piuttosto che raccontare. Esattamente come succede
quando si ascolta della musica: bisogna lasciarla scorrere nella nostra
mente e nel nostro cuore. Alla fine avrà lasciato un segno dentro di noi
senza quasi che ce ne rendessimo conto. |
Valerio Guslandi –
Ciak |
cinélite
TORRESINO
all'aperto:
giugno-agosto
2008
promo |
È la vera sorpresa dell’estate, una storia d'amore contemporanea
mai banale o scontata, ma raccontata in modo autentico, delicato e
semplice. È l’incontro, a Dublino, tra un musicista di strada in lutto per
amore e una immigrata ceca, venditrice di rose e pianista di talento.
L'incontro libera la creatività musicale di entrambi: realizzano un demo,
che forse avrà un avvenire... La cosa più originale è che la love-story
pudicamente abbozzata è narrata soprattutto attraverso le canzoni, i cui
versi sostituiscono le parole d'amore: una forma di "musical", in un certo
senso, mai vista prima. Non per niente la canzone guida Falling
Slowly
è stata premiata con l’Oscar! |