Leone d'oro - Venezia 67
Tre
giovani amici nella Campania di fine ‘800 si affiliano al movimento di
Giuseppe Mazzini credendo nell’ideale unitario nazionale. Presto le
loro strade si divideranno e i tre capitoli della narrazione a loro
dedicati li raccontano nella loro scelta e nel modo in cui il tempo su
loro scorre. Si rincontreranno più volte negli anni e si staccheranno
irrimediabilmente:
sono convinti dei loro ideali ma i modi diversi scelti per perseguire
il nobile scopo non renderanno possibili concilianti sguardi comuni e
amichevoli riappacificazioni. Mario Martone affresca il
Risorgimento
italiano raccontando trent’anni di storia patria nei quali giovani
ribelli diventano uomini risoluti e votati alla e poi anziani delusi
per il fallimento innato nell’ideale rivoluzionario da loro
perseguito. Il regista napoletano racconta come è stata unita
l’Italia, e ben lungi da lui è l’idea manierista, la retorica
dell’affresco per la quale quegli uomini erano tutti belli, buoni e
saggi, corretti, probi e onesti. Presto è chiaro che si trattò anche
di terroristi, di idealisti mossi dal pur nobile sprone unitario a
compiere atti talvolta vergognosi o deplorevoli. Con la stessa
decisione Martone tristemente afferma che quei giorni memorabili
avessero insito in essi, già, il fallimento, la
decadenza dell'oggi. Così sono forse spiegabili, nel film, quegli
oggetti anacronoistici che appaiono saltuariamente: costruzioni
moderne e fatiscenti, segno istantaneo della continuità del
fallimento, della transcronicità dell’e/orrore nella storia italiana. |
Aldo Romanelli - MCmagazine 29 - ottobre 2010 |
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Domenico,
Salvatore e Angelo, tre ragazzi del Sud Italia testimoni della
feroce repressione borbonica dei moti del 1828, decidono di
affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Le loro
esistenze, sospese tra rigore morale e pulsione omicida, spirito
di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci ideali e
disillusioni politiche, si svolgeranno sullo sfondo della più
sconosciuta storia dell'Unità d'Italia e verranno segnate
tragicamente dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari. |
LUX
- dicembre 2010 |