La mia vita a quattro zampe (Mit liv som hund)
Lasse Hallstrom
- Svezia 1985 - 1h 43'




     Se Caronte è un gigantesco coniglio bianco… - II …Ma altresì possono essere i lutti familiari a segnare (in solitudine) la perdita dell’innocenza nel cuore di un ragazzo. In La mia vita a quattro zampe (Lasse Hallstrom – Svezia, 1985) anche Ingemar ha solo dodici anni, vive con il fratello alla periferia di Stoccolma (sempre gli anni ’50) e vede la spensieratezza della sua infanzia inesorabilmente minata dal male incurabile della madre. Si trasferisce al nord, a casa di uno zio, e il nuovo ambiente si configura come un mondo altro, eccentrico e, da principio, impenetrabile; eppure, fortunatamente, al gelo del paesaggio non subentra il gelo dell’anima. Ingemar sembra perdere, oltre alla madre e al suo cane, anche le sue sicurezze, ma al suo scioccante incontro con la morte e col dolore si accompagna l’approccio a personaggi e situazioni di disarmante “anormalità”. Cosa turba di più Ingemar nel suo precoce passaggio ad un’età nuova? La follia, spesso estraniante, degli adulti o le strampalate esperienze che affollano la sua adolescenza? I colpi di martello con cui un vecchio bizzarro ripara il tetto di casa (e sbeffeggia i suoi vicini) o i sogni di un altro vecchio, altrettanto strambo, confusi tra ricordi di antiche delizie femminili e le letture dei depliant di biancheria intima? L’abilità della sua amica Saga nel giocare a calcio o nel tirar di boxe? I suoi splendidi occhi o il suo dolce seno in sboccio? I latrati emotivi della “vita a quattro zampe” di Ingemar coprono un arco (cinematografico) di maturazione a contatto con la sofferenza e la morte che va dalla leggerezza di Eroi di tutti i giorni (Diane Keaton – USA, 1995) alla profonda religiosità di Constans (Krzysztof Zanussi – Polonia, 1980)… Se Caronte è un gigantesco coniglio bianco… - IV

ezio leoni - Se Caronte è un gigantesco coniglio bianco… [IL VIAGGIO DELL'EROE - edizioni Falsopiano]